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Cronaca

‘Volo fatale’ dal secondo piano per una donna di Gela

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Catania – E’ caduta dal secondo piano della sua abitazione di un quartiere residenziale di Catania la cinquantenne G.N. di Gela. E’ stata trasferita d’urgenza in ospedale dove è rimasta in coma per due giorni. I medici hanno fatto di tutto per strapparla alla morte che incombeva a causa delle fratture multiple dovute all’impatto con l’asfalto, ma alla fine ha ceduto. La donna, madre di due figli, aveva reagito in un primo momento: le sue condizioni sono apparse subito gravi e dopo le terapie non ha retto. La magistratura indaga sulle cause della caduta: diverse le ipotesi. Parrebbe che si fosse sporta pericolosamente durante le fasi di pulizie natalizie e apposizioni delle luci nel balcone di casa. Resta da chiarire la dinamica e l’aderenza alla realtà rispetto al volo fatale.

La povera G. era molto conosciuta e stimata in città. Per anni, in gioventù, ha prestato servizio presso una grande azienda di corredi del Corso Salvatore Aldisio, oggi chiusa. Poi è convolata a nozze con un insegnante e si è trasferita a Catania.

Non si conosce ancora la data delle esequie che verranno celebrate nel capoluogo etneo; si sa però che il feretro, dopo il funerale sarà trasferito a Gela, città natale, dove si terrà un semplice cerimonia privata prima dell’inumazione.

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Cronaca

Fiamme in un appartamento di via Sturzo

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Un incendio si è sviluppato in via Sturzo in un appartamento sito al secondo piano di un edificio a pochi metri dal Liceo Classico.

Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco e l’ambulanza mentre la zona è stata invasa dal fumo che esce dall’abitazione e da un odore acre.L’incendio si è sviluppato nei locali della cucina poco dopo che la proprietaria aveva cominciato a preparare il pranzo. Le cause sono da accertare.Non ci sono fortunatamente feriti.L’intervento è in corso e i danni sembrano notevoli.

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Cronaca

M5S: Regione raddoppi i posti UTIN dividerli tra Gela e Caltanissetta

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Palermo – “Le indiscrezioni che circolano a proposito della bozza dell’Assessorato Regionale alla Salute di rimodulazione della Rete ospedaliera e dell’applicazione che la nuova direzione strategica dell’ASP 2 di Caltanissetta, lascia presagire che l’ASP nissena intenda dimezzarli, smembrando l’UTIN con la divisione dei posti letto tra Gela e Caltanissetta.

Una giravolta che creerebbe due reparti inefficienti e provocherebbe nei fatti lo sperpero di milioni di euro investiti fino ad oggi dall’ospedale Vittorio Emanuele per l’attivazione dell’Unità di Terapia Intensiva Neonatale. Non vorremmo che la salute dei nostri bambini e delle nostre partorienti possa dipendere da equilibri politici, considerando il totale cambio di rotta verso un ospedale piuttosto che un altro e contravvenendo ad un decreto regionale del 2010 che assegna chiaramente al Vittorio Emanuele di Gela l’Unità di Terapia Intensiva Neonatale.

Se ASP 2 e Regione vogliono dare risposte alla cittadinanza, raddoppino i posti anziché dividerli, raddoppiando anche la pianta organica”. Lo dichiara la senatrice del Movimento 5 Stelle Ketty Damante che a proposito del dimezzamento dei posti letto del costituendo reparto di Terapia Intensiva Neonatale del Vittorio Emanuele di Gela.

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Cronaca

Tre arresti della Polizia

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Tre persone sono state arrestate dalla Polizia in esecuzione di provvedimenti emessi dall’Autorità Giudiziaria. A Gela un trentaseienne, che si trovava sottoposto agli arresti domiciliari, è stato condotto in carcere, su diposizione dell’Ufficio Esecuzioni Penali della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Gela, dopo esserne stato denunciato quattro volte dai poliziotti del Commissariato per il reato di evasione.

Sempre a Gela gli agenti hanno tratto in arresto un 46enne, indagato per il reato di maltrattamenti in famiglia, in esecuzione ad un ordinanza applicativa di custodia cautelare in carcere emessa dal Gip presso il Tribunale di Gela su richiesta della Procura della Repubblica. A Niscemi, infine, un 36enne indagato per reati concernenti il traffico e spaccio di sostanze stupefacenti, è stato condotto in carcere su diposizione dell’Ufficio Esecuzioni Penali della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Gela.

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