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Via Urano invasa da acqua

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Il contratto stipulato circa 15 anni fa fra l’ente pubblico e Caltaqua parlava chiaro: acqua potabile e nuova rete idrica. Le due clausole camminano a braccetto visto che l’acqua sarebbe pulita ma viene insozzata da cavi vetusti e sporchi oltreché bucherellati. Da qui le perdite e le somme dell’acqua perduta fra rivoli e acquitrini, che gravano sulle bollette.

Oggi i città esasperati per la mancanza di acqua ci segnalano la rottura dei cavi sulla Via URANO invasa di acqua come si vede dalle foto ( sorvoliamo sulla manutenzione..). Le perdite sono state segnalatale diverse volte da più di un mese dai cittadini che hanno contattato i numeri della società di gestione.

“Nonostante le richieste di intervento ad oggi zero risultati – dicono i cittadini-la gente vede sversare acqua in strada ma i loro rubinetti sono a secco e chiediamo un intervento rapido”. Solite storture siciliane….

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Il sen. Lorefice incontra gli archeologici responsabili della campagna di scavo – video

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Nuovo sopralluogo questa mattina di una delegazione del Movimento 5 stelle con a capo il senatore Pietro Lorefice sui siti archeologici di Caposoprano: Mura timoleontee e Bagni greci.  La visita istituzionale, che si è mantenuta nell’area esterna al sito, alla quale ha partecipato anche l’assessore alla cultura del Comune di Gela, Viviana Altamore e rappresentanti del gruppo Geloi,  è stata organizzata per incontrare un’archeologa statunitense , Catherine Kearns dell’Università di Chicago, arrivata a Gela per visionare i tesori della città in considerazione del fatto che la campagna di scavo realizzata dagli studenti stranieri sotto la supervisione dell’archeologa spagnola Lourdes Girone Anguiozar coordinata dal gruppo Geloi, volge al termine.

Si è trattato dell’ennesima campagna di scavo nel parco archeologico di Caposoprano e coinvolge studenti e ricercatori provenienti da Europa e Stati Uniti.

“Abbiamo voluto dare un segnale delle istituzioni – ha detto il sen. Lorefice – consci del fatto che il nostro patrimonio archeologico ha vacato i confini dell’Europa e rappresenta un caposaldo della storia e della nostra realtà. Successivamente ci siamo spostati ai Bagni greci di via Europa per visionare lo stato dei luoghi e intraprendere opportune iniziative”.

Ecco l’ intervista alla direttrice della sesta campagna di scavo Lourdes Girone Anguiozar

https://www.facebook.com/share/v/vJKTu75DeGKZ6mQR

“Il sindaco Di Stefano è stato l’ unico sindaco a venire a salutarci – ha detto la direttrice Giron – in sei anni di attività a Gela. Questo ci incoraggia per il futuro”.

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Fondi a 4 Ati per 61mln per progetti di fogne e depurazione di cui 21 mln nel Nisseno

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Diciannove i progetti di depurazione e lavori di fognatura approvati dalla giunta di governo ammessi al finanziamento di oltre 61 milioni di euro dei fondi Pnrr assegnati alla Regione Siciliana grazie all’accordo di programma quadro con il ministero dell’Ambiente e della sicurezza energetica (Mase). 

Si tratta di opere selezionate dal ministero, ricadenti nei territori di Caltanissetta, Palermo, Catania e Agrigento; 17 interventi rientrano nella lista prioritaria e 2 in quella di riserva. Le infrastrutture saranno finanziate con le risorse del Pnrr dedicate alla Tutela del territorio e della risorsa idrica e dovranno essere completate nell’arco dei prossimi due anni. L’apprezzamento della giunta Schifani dà il via libera alla stipula, da qui a breve, dell’Accordo di programma quadro fra la Regione Siciliana, rappresentata dall’assessore regionale dell’Energia e sei servizi di pubblica utilità, il Mase, gli enti di governo d’ambito di Caltanissetta, Palermo, Catania e Agrigento.

«Grazie a questi interventi che hanno avuto l’ok del Mase – dice il presidente della Regione Siciliana Renato Schifani – i territori delle quattro province saranno in grado di gestire meglio i disagi della crisi idrica. Con la riqualificazione degli impianti si potranno migliorare le reti di collegamento e sarà possibile, anche grazie all’innovazione tecnologica, trasformare dov’ è possibile gli impianti in “fabbriche verdi” per il riutilizzo delle acque reflue depurate a fini irrigui e industriali, sempre nel massimo rispetto della tutela ambientale».

«Sulla base delle domande presentate dal dipartimento Acqua e rifiuti – afferma l’assessore regionale dell’Energia e dei servizi di pubblica utilità Roberto Di Mauro – abbiamo ottenuto il via libera dal Mase per avviare i lavori di 17 opere in lista prioritaria, sui 19 progetti proposti, e di due in lista di riserva. Un finanziamento di oltre 61 milioni che consentirà alle Ati delle province di Caltanissetta, Palermo, Catania e Agrigento di mettere in sicurezza e adeguare gli impianti esistenti e migliorare complessivamente la depurazione delle acque reflue scaricate nelle acque marine e interne».

Scheda tecnica – elenco delle opere finanziate: 


I primi lavori saranno quelli dell’Ati di Caltanissetta, il cui finanziamento è anche il più cospicuo per un totale di 21,5 milioni di euro. Cinque gli interventi i previsti che saranno realizzati in house dagli stessi enti gestori con affidamento diretto. Si tratta del collegamento all’impianto consortile ID53 per un importo ammesso a finanziamento di 1,6 milioni; dell’adeguamento e del potenziamento dell’impianto di depurazione consortile ID51 (13,3 milioni) e del collegamento all’impianto Stazzone Angeli ID 52 (1,5 milioni), tutti e tre ricadenti nell’agglomerato di Caltanissetta-San Cataldo. E ancora la realizzazione dell’impianto di depurazione in località Santa Barbara ID 50 per un importo di 2,3 milioni nell’agglomerato di Caltanissetta-quartiere Santa Barbara e, infine, l’adeguamento e il potenziamento dell’impianto di depurazione di Contrada Castello ID 47, nell’agglomerato di Montedoro-Bompensiere per un importo di circa 2,8 milioni di euro.

Nel territorio di Palermo approvata l’attuazione di sei interventi per un totale di 21,4 milioni di euro che seguiranno la procedura di gara secondo il codice degli appalti: riguardano l’adeguamento degli impianti di depurazione al servizio dell’abitato di Prizzi e della Frazione di Filaga per un importo di 1,4 milioni; l’adeguamento dell’impianto di depurazione di Casteldaccia (5,8 milioni); la realizzazione di opere di miglioramento e riparazione dell’impianto di depurazione in contrada Vurgi e della relativa condotta di adduzione a Petralia Sottana (1,7 milioni); l’adeguamento dell’impianto di depurazione di Corleone (5,9 milioni); l’adeguamento e il potenziamento del sistema di collettamento al servizio dell’agglomerato di Bolognetta da realizzare con un finanziamento di 4 milioni di euro, e infine l’adeguamento e il potenziamento del sistema di collettamento e depurazione al servizio dell’agglomerato di Ventimiglia di Sicilia finanziato con 2,6 milioni di euro.

Per l’Assemblea territoriale idrica di Catania sono cinque gli interventi finanziati, per un totale di circa 13 milioni la cui procedura dovrebbe avvenire per affidamento diretto: il revamping dei due impianti di depurazione al servizio del Comune di Vizzini, Contrada Ulm e Masera, per un importo di 1,8 milioni; la realizzazione del depuratore acque miste Calatabiano (2,4 milioni); l’intervento di adeguamento dell’impianto di depurazione e riqualificazione di tratti di condotte fognarie al servizio del Comune di San Cono (1,2 milioni), l’ampliamento e l’adeguamento al decreto legislativo 152/06 dell’impianto di depurazione delle acque reflue nell’agglomerato di Santa Maria di Licodia (5,1 milioni); l’intervento di completamento dell’impianto di depurazione al servizio del Comune di Licodia Eubea per un importo ammesso di 2,3 milioni.

Per l’Ati di Agrigento andranno in gara tre interventi per un totale di 5,5 milioni di euro, ovvero i lavori di adeguamento tecnologico e normativo dell’impianto di depurazione dei reflui urbani per un importo di 1 milione nell’agglomerato di Alessandria della Rocca; i lavori per la messa in esercizio e l’adeguamento al decreto legislativo n. 152/99 dell’impianto di depurazione esistente nell’agglomerato di Racalmuto (1,5 milioni) e i lavori per l’adeguamento dell’impianto di depurazione di contrada Trinità per un importo ammesso a finanziamento di circa 3 milioni di euro nell’agglomerato di Naro.

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La linguistica applicata al lessico di Camilleri ed al dialetto niscemese – video

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Niscemi – Cosa lega il lessico di Camilleri al dialetto di Niscemi? Si tratta di due piani differenti in quanto il linguaggio di Camilleri è costruito su un siciliano inventato per essere comunicato su larga scala e il siciliano si frammenta in una miriade di diletti locali, se ne contano circa 50. Questo quanto emerso nel corso della presentazione del libro dello studioso linguista prof. Gaetano Vincenzo Vicari ‘La lessico di Camilleri – dal dialetto di Vigata al dialetto di Niscemi”.  Ieri sera in una gremita sala della Biblioteca comunale si è parlato di linguistica applicata al siciliano. “Una lingua duttile che si differenzia da comune a comune per fonemi e sintagmi – ha spiegato lo studioso Vicari”.  C’era il sindaco Massimiliano Conti, l’assessore alla cultura Marianna Avila, la presidente della Pro Loco Maria Cristina Disca che con l’associazione ed il Comune hanno sponsorizzato l’evento, l’editore Salvatore Granata che ha avuto l’intuizione di sostenere il lavoro di Vicari oggi come 40 anni or sono, l’arch.  Maria Grazia Spinello che ha incentivato il lavoro per il quale Vicari ha letto 54 libri di Camilleri dedicando una intera estate.  Il tutto condito dalla frizzante conduzione dell’ing. Maurizio Vicari.

Il glossario, edito da Edizioni Lussografica, rappresenta un prezioso strumento linguistico, composto da circa duemila lemmi, che offre al lettore la possibilità di apprezzare le sfumature lessicali dell’opera di Andrea Camilleri, il celebre scrittore empedoclino. Questo lavoro si concentra in particolare sul “vigatese”, il linguaggio sicilianizzato inventato da Camilleri, che ha saputo conquistare un posto nel linguaggio comune attraverso il successo letterario e televisivo del commissario Montalbano.

 “Il connubio narrativo lingua-dialetto – scrive Vicari nella presentazione del libro di oltre 300 pagine – ha permesso a Camilleri di sbloccare il rumore della frase sprangato nella sua memoria. Lo scrittore ha trovato la declinazione del concetto di bellezza attingendolo dalla frammentazione del codice del tempo, senza perdersi nel silenzio delle proprie paure espressive. Così la sua frase ha trovato i sorrisi e i giusti rintocchi lessicali, senza privare dell’armonia la catena sonora. Ogni ramo frastico mescidato è stato piantato con successo nel cuore della foresta narrativa. La sua competenza glottologica proiettiva ha creato un’affascinante impronta linguistica, che lo scrittore empedoclino ha fatto arrivare nell’oceano della letteratura, con la  descrizione di trame libresche sperimentate che alzano nell’atmosfera della cultura il profumo di un canto di lemmi nazionalpopolari, omaggio incantevole alla terra di Sicilia.

La comprensione dei contenuti investigativi dei romanzi riguardanti il commissario più famoso d’Italia, dunque, è caratterizzata da una mescidazione della lingua italiana con il dialetto. La prima si infiltra, come una nebbia che avvolge un intero paesaggio impedendo all’osservatore la corretta focalizzazione, nei morfemi del dialetto siciliano e, in egual modo e in senso inverso, i suoni e le voci dialettali penetrano nella struttura blasonata e titolata del corpo linguistico italiano, ostacolando l’immediata comprensione soprattutto a chi disconosce il modo di parlare dei dialetti siciliani.

Una rivoluzione lessicologica nella narrativa italiana.

Si tratterebbe di una fausta e vicendevole contaminazione, di una felice sineciosi, di un propizio contagio glottologico che prende il nome di sicitalianese: una sorta di interscambio linguistico che si trasferisce in chi abbraccia il libro camilleriano, una forma di univerbazione in cui gli elementi lessicali valoriali di ciascun codice linguistico si agglutinano, attraverso fenomeni di aggiunta, in forme che risultano sovrabbondanti rispetto a quelli di caduta. Il neologismo nasce dalla fusione di sicilianese e italianese, cioè da due concetti linguistici originali, che àncorano la loro genesi nella singolarità della scrittura di Andrea Camilleri, trinacrista e sostenitore convinto della dialettalità.

Uno scrittore non può spersonalizzarsi a causa dell’uso non convinto del sistema linguistico che è chiamato a veicolare i messaggi narrativi. L’italiano standard, di cui Camilleri è un eccellente conoscitore, non può impedire la libera espressione dell’animo letterario di uno scrittore. Ed ecco che Camilleri, non potendo usufruire allo scritto del dialetto trinacrino normato, decussa i due codici glottologici creando istintivamente il suo sicitalianese.

Tollerare un Glossario potrebbe volere dire conoscere altre realtà linguistiche, che sono il veicolo precipuo di tradizioni, di usi, di modi di pensare e di agire.

Il Glossario rappresenta un compendio lessicale essenziale, dal punto di vista linguistico, formato da circa duemila lemmi, che costituiscono una cifra minima, ma quanto basta per consentire a chi legge di potere gustare le sfumature delle frasi dello scrittore empedoclino, pendenti verso il dialetto e tendenti a una resa più aderente al senso di un concetto, in particolare, e delle cose, in generale”.

In conclusione un intrattenimento musicale a cura del pianista Rosario Spina

Gaetano Vincenzo Vicari già docente  di Lingua e Letteratura francese nei Licei è stato lettore di Lingua Italiana presso i licei “H. Poincaré” e “F. Chopin” di Nancy. Ha frequentato l’Università di Nancy II. È stato collaboratore del Centre Culturel Français di Palermo e dell’Alliance Française di Caltanissetta. Redattore della rivista LUNARIONUOVO (direttore M. Grasso – Catania), fa parte del gruppo CIAI (Convergenze Intellettuali e Artistiche d’Italia). Nel 2000 è stato chiamato dalla Casa Editrice Prova d’Autore a far parte del Comitato scientifico per la redazione delle schede bio-bibliografiche degli scrittori siciliani dell’Ottocento e del Novecento. Ha collaborato con la Casa Editrice Petrini di Torino e con la rivista Kalòs. Già docente a contratto di Dialettologia Italiana presso l’Università degli Studi di Catania, nel 2012 gli è stato conferito il “Marranzano d’argento” per la saggistica. È autore di testi di glottologia. Vive a Niscemi.

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Direttore Responsabile: Giuseppe D'Onchia
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