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Via Portoferrara: vicini alla soluzione del problema casa

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L’ Assessore al patrimonio urbanistica e territorio   Paolo Marchisciana , ha convocato un tavolo tecnico che si è svolto presso la  ripartizione urbanistica per discutere sulla problematica relativa alla sistemazione dei residenti nel Condominio di via portoferrara a seguito dell’ordinanza di sgombro 

All’ incontro erano presenti oltre all’Assessore al patrimonio , l’assessore ai servizi sociali Ugo Costa , per lo IACP il commissario Pasquale Mistretta e il dirigente arch. Antonino Mameli, il presidente della Commissione Urbanistica Vincenzo Casciana , i componenti della commissione servizi Sociali  Salvatore Scerra e Rosario Faraci , Iside Licata per il Sunia di Caltanissetta, è una delegazione di condomini . 

L’amministrazione comunale rappresentata dall’assessore al patrimonio Marchisciana e dall’Assesore ai Servizi sociali  Costa , si è fatta portavoce delle problematiche dei residenti riuscendo con la collaborazione dello IACP a far aumentare il contributo per il canone di locazione a 400 € mensili , mentre inizialmente era previsto a 300 € . Al fine di agevolare i residenti alla ricerca degli immobili Si è concordato che lo IACP dovrà predisporre e pubblicare un bando per la manifestazione d’interesse a locare immobili per 18 mesi e in ogni caso per tutta la durata dei lavori a un canone concordato a titolo di contributo per un totale di 4800 € annui , che sarà liquidato dallo Iacp ai proprietari degli immobili che daranno disponibilità. 

Inoltre lo IACP si farà carico di tutte le spese per il trasloco , per eventuale deposito degli arredi , e a sospendere il canone di affito fino al rientro nelle proprie abitazioni . 

Si sta cercando inoltre con i servizi Sociali di trovare una soluzione anche per gli occupanti  senza titolo , che versano in condizioni economiche e sociali disagiate

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 “L’Io, Noi e i Luoghi”: mostra d’arte

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Modica – Il progetto espositivo “L’Io, Noi e i Luoghi” è stato inaugurato a Modica dopo aver fatto tappa nella capitale in occasione di Roma Arte in Nuvola. Due gli artisti protagonisti: Marilina Marchica (Agrigento, 1984) e Gabriele Salvo Buzzanca (Barcellona Pozzo di Gotto, ME – Venezia, 1986).

Ecco le prime immagini della mostra che sarà possibile visitare alla galleria SACCA fino al prossimo 6 aprile. Le opere puntano l’attenzione sui rapporti che intercorrono fra l’uomo e l’ambiente circostante, sia in ottica intima e personale (l’Io) che di comunità e collettiva (Noi).I luoghi (o paesaggi) che abitiamo e di cui ci “nutriamo” influenzano e forgiano le nostre personalità e identità. Sono portatori di valori e significati ad essi associati che entrano in relazione con la nostra sfera personale. Il paesaggio è il frutto della relazione dinamica fra uomo e territorio.

È il risultato delle diverse sedimentazioni susseguitesi nel corso del tempo. Pertanto, esso è in continua trasformazione. Si tratta di un processo che rispecchia i cambiamenti che avvengono nelle società di ogni tempo. Ad esempio, la globalizzazione e l’omologazione caratterizzanti la nostra epoca incidono inevitabilmente anche sul paesaggio. Nascono, ad esempio, i “non luoghi” (1992, Marc Augé), spazi anonimi e privi di identità. E tutto ciò non può che ripercuotersi anche sulle nostre esistenze. Lo possiamo ravvisare di fronte ai personaggi provati di Buzzanca, immersi in ambienti anonimi, o dinnanzi ai suoi paesaggi artefatti. Ma anche nel processo inverso portato avanti dalla Marchica attraverso la ricerca e il recupero delle identità dei luoghi e al forte potere evocativo dei suoi sintetici “landscapes”.

Gli artisti divengono interpreti dei cambiamenti. Con le loro opere pregne di significati, si fanno portavoce del nostro tempo, con le nostre paure, speranze e stati d’animo. Marilina MARCHICANelle opere di Marchica il paesaggio viene condotto al limite dell’astrazione attraverso un processo di sintesi e rimozione del superfluo per giungere ad ambienti scarni di dettagli, ma carichi di senso. Visioni poetiche e rarefatte depositarie di memorie e sentimenti. E appunto per questo, delicati e “fragili” proprio come alcune peculiarità riscontrabili nei suoi lavori: l’impiego di carte, ossidi minerali, terre, calchi e, più in generale, materiali poveri o di recupero. La loro evanescenza fa riaffiorare ricordi lontani, crea ponti con il vissuto (personale o dei luoghi) e inevitabilmente anche con la sua terra natia. Una Sicilia ricca di distese e altipiani che, nei periodi più caldi, diventano ampie radure brulle delimitate all’orizzonte dal cielo o dal mare fino a giungere a una sintesi perfetta come nei suoi “Landscapes”. 

Questi sono i suoi paesaggi, luoghi dell’anima che è possibile ritrovare in ognuno di noi.Luoghi, memorie e sentimenti riscontrabili anche nei suoi “Frammenti”, altra serie di lavori della Marchica in cui vengono sedimentati, “strappandoli” all’oblio, resti e tracce di vita vissuta. Possono essere testimonianze legate a un’intera comunità, come nel caso degli strappi, dei calchi e dei frottage su Poggioreale, nel trapanese; o alla propria vita privata e familiare, come nel caso del recupero e del riutilizzo di materiali vari ritrovati nelle abitazioni di famiglia nell’agrigentino, oramai disabitate e in stato di abbandono.

Potremmo definire questi lavori come “micropaesaggi significanti” permeati di memorie o del genius loci di quei luoghi, in cui il processo in sé diventa quasi più rilevante della forma e dell’aspetto puramente estetico. In tutto il suo lavoro traspare la volontà (o la necessità…) di recuperare e tutelare il passato più prossimo (sia nel tempo che nello spazio), cercando di cogliere l’essenza di un luogo, “intrappolandola” e salvaguardandola a futura memoria.Marilina Marchica è nata ad Agrigento nel 1984, dove vive e lavora. Nel 2007 ha svolto l’Erasmus alla Universidad Politécnica de Valencia e nel 2008 si è laureata in Pittura presso l’Accademia di Belle Arti di Bologna. Le sue opere sono state pubblicate su diverse riviste e volumi specializzati tra cui “New Collectors Book” (New York, 2015).

Ha partecipato a diverse mostre in Italia e all’estero; oltre alle personali alla FAM Gallery di Agrigento e all’intervento site-specific per la cripta della Chiesa di Santa Maria del Piliere a Palermo, si ricordano le partecipazioni al Premio FAM e la residenza d’artista a Villa Aurea presso la Valle dei Templi di Agrigento. Gabriele SALVO BUZZANCANelle opere di Buzzanca la presenza umana diventa straniante. Ci troviamo di fronte a esseri turbati, svuotati, attoniti. Si tratta di vittime consapevoli di una società che non ammette debolezze e fallimenti. I personaggi sono ritratti all’interno di contesti vaghi, avulsi dalla realtà o persino immersi in contesti irreali. Personalità chiuse in sé stesse, non rivolgono lo sguardo allo spettatore per evitare ulteriori rivolgimenti.

Volti che possono apparire come maschere pirandelliane utili per tutelarsi dall’odierna società ed evitare nuovi traumi, ma anche come visi e stati d’animo di persone comuni turbate dalle prospettive di un futuro incerto, sempre più virtuale, edulcorato e sempre meno umano. Un mondo patinato, finanche incantevole, con paesaggi che appaiono a prima vista affascinanti, dai colori vividi, talvolta anche poco naturali. Essi possono celare insidie o mettere in luce temi “caldi” dell’attualità, il tutto mostrando uno scenario idilliaco, ma solo, appunto, in apparenza. In altre opere si può percepire una sensazione di stasi, come di attesa di un qualcosa di nuovo all’orizzonte.

 Scenari che accolgono le proiezioni emotive dell’artista e del nostro tempo perché, proprio come affermato dal filosofo svizzero Henri-Frédéric Amiel, “qualsiasi paesaggio è uno stato d’animo”.Gabriele Salvo Buzzanca è nato a Barcellona Pozzo di Gotto (ME) nel 1986, vive e lavora a Venezia. Ha frequentato l’Accademia di Belle Arti di Palermo e poi di Venezia laureandosi in Pittura nel 2016. Ha partecipato a diverse mostre in giro per l’Italia, è stato finalista al Premio Combat Prize 2016 e ha fondato un collettivo artistico a Venezia.

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La Corte dei conti boccia la sanità siciliana

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Palermo – La Corte dei conti boccia la sanità siciliana. Per i giudici “è quindi confermata la criticità, evidenziata in sede di istruttoria, in merito all’effettivo e insanabile disallineamento tra i dati regionali di programmazione e gli standard minimi richiesti a livello nazionale”.

Rispetto alla programmazione nazionale, in Sicilia a fronte di 720 posti letto di terapia intensiva “ne sono stati effettivamente realizzati 151 (ossia il 21%), di cui solo 109 collaudati e in uso; mentre a fronte di 350 posti letto di terapia semi o sub-intensiva programmati, ne sono stati realizzati 116 (ossia il 33%), di cui solo 78 collaudati e in uso”.

In tema di 24 interventi programmati di adeguamento delle aree di pronto soccorso, solo 8 sono stati “effettivamente realizzati (ossia il 33%), di cui 6 collaudati e in uso”. Questo emerge dalla relazione della Sezione di controllo della Corte dei Conti per la Regione siciliana sulla gestione delle risorse del settore sanitario destinate, durante l’emergenza epidemiologica Covid-19, al rafforzamento dell’area delle terapie dell’emergenza e alla riduzione delle liste d’attesa.   

“Se, attraverso la definizione di precisi standard nazionali, l’obiettivo dichiarato dal legislatore statale era quello di potenziare i servizi assistenziali territoriali esistenti ed istituire servizi nuovi per assicurare la garanzia dei Lea, ridurre le disuguaglianze e contestualmente costruire un modello di erogazione dei servizi condiviso ed omogeneo sul territorio nazionale, allora le evidenze istruttorie acquisite e le criticità emerse fanno ragionevolmente permanere significativi dubbi e perplessità in ordine all’avvenuto raggiungimento territoriale degli obiettivi”, si legge nella relazione della Corte dei conti.   

La relazione è stata trasmessa al ministero della Salute, all’Ars e al collegio dei revisori della Regione siciliana.

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Sacchetti con rifiuti depositati davanti al Palazzo di Giustizia

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Gli irriducibili del sacchetto selvaggio non hanno freni nè remore. Quando devono depositare i loro rifiuti non si fanno scrupoli.

Così accade di vedere sacchetti abusivi depositati anche davanti il palazzo di Giustizia come dimostra la foto.

Il fatto che nella zona vi siano delle telecamere non frena i soliti “sporcaccioni” che di rispettare orari, turni e regole non ne vogliono proprio sentire. In ogni quartiere ci sono soggetti simili che fanno ciò che vogliono convinti che mai nessuno li scoprirà e punirà. E la città langue.

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Direttore Responsabile: Giuseppe D'Onchia
Testata giornalistica: G. R. EXPRESS - Tribunale di Gela n° 188 / 2018 R.G.V.G.
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