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Via Borca di Cadore: avanti tutta

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Va avanti l’iter per i lavori di “Riqualificazione Urbana via Borca di Cadore” (importo complessivo €. 1.427.838,13). Il Settore Lavori Pubblici del Comune di Gela rende noto di stare predisponendo tutto il necessario per la procedura negoziata con invito agli operatori economici selezionati secondo i principi delle Linee Guida Anac. La procedura verrà espletata tramite piattaforma MePa e aggiudicata con il criterio del prezzo più basso.

In vista di ciò, domani, 15 dicembre 2022, alle ore 12:00, presso gli uffici del settore Lavori Pubblici di via Marsala, avrà luogo il sorteggio pubblico, in forma anonima, per l’individuazione dei 12 operatori economici da invitare alla procedura negoziata.  

L’elenco degli operatori economici estratti e da invitare a presentare offerte sarà reso noto mediante pubblicazione del verbale di sorteggio sul sito istituzionale del Comune di Gela dopo la scadenza del termine di presentazione delle offerte, onde garantire la segretezza in merito all’elenco dei soggetti

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Scuvera:”iter più veloce per approvare il Pdm”

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L’on.Totò Scuvera rende noto che è stato pubblicato il Decreto Assessoriale n. 01 del 02/01/2025, firmato dall’Assessore al Territorio e all’Ambiente, Giusi Savarino, che introduce nuove procedure per l’approvazione dei Piani di Utilizzo delle Aree Demaniali Marittime (PUDM). Questo provvedimento rappresenta un importante passo avanti per i comuni costieri siciliani.

Le principali novità:semplificazione delle procedure: i Comuni potranno adottare i PUDM con un iter più snello e meno burocratico.
Sostenibilità ambientale: grazie alla Valutazione Ambientale Strategica, sarà garantita una maggiore attenzione agli impatti ambientali.
Tempi certi: l’Assessorato avrà 90 giorni per approvare i PUDM, assicurando trasparenza ed efficienza.
«Con questo decreto mettiamo i Comuni costieri nelle condizioni di pianificare al meglio l’utilizzo del demanio marittimo, garantendo uno sviluppo sostenibile delle nostre coste. Ringrazio l’Assessore Giusi Savarino per l’impegno dimostrato in questo settore strategico.»- dichiara il deputato gelese di FdI

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La crisi della sanità siciliana. Lo Schiavo (Cisal Catania): “Carenza di personale e spese private alle stelle”

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CATANIA – La sanità pubblica italiana – e in particolar modo quella siciliana – versa in una situazione critica. Carenza cronica di medici e personale infermieristico e aumento vertiginoso della spesa privata: questi i temi principali su cui si fonda la denuncia della Cisal Catania, che chiede interventi strutturali e immediati per salvaguardare il diritto alla salute sancito dall’art. 32 della Costituzione italiana.Crisi nella sanità siciliana: la denuncia di Cisal CataniaLe posizioni vacanti per medici e infermieri, spesso senza candidati qualificati, stanno mettendo in crisi la qualità e l’efficienza dei servizi sanitari pubblici.

L’affollamento dei Pronto Soccorso, dovuto all’impossibilità di ricoverare pazienti nei reparti, crea un effetto domino negativo sia sui pazienti sia sul personale sanitario.Spesa privata in crescitaTra il 2013 e il 2023, la spesa sanitaria privata pro capite è aumentata del 20% in termini reali, raggiungendo oltre 40 miliardi di euro nell’ultimo anno. Il fenomeno ha colpito duramente le fasce più deboli della popolazione, spesso costrette a rinunciare alle cure mediche per l’impossibilità di sostenere i costi delle strutture private.

Il diritto alla salute rischia di diventare un privilegio riservato ai più ricchi, un paradosso inaccettabile per uno Stato di diritto.La posizione di Giovanni Lo Schiavo, responsabile CISAL CataniaGiovanni Lo Schiavo sottolinea l’urgenza di intervenire: “La mancanza di personale medico e infermieristico sta portando la sanità pubblica al collasso. È necessario un piano di assunzioni e investimenti strutturali per migliorare i servizi e garantire cure adeguate a tutti i cittadini”.

Anche Francesco Tanasi, Segretario Nazionale del Codacons, denuncia da anni il problema delle liste d’attesa interminabili nelle strutture sanitarie siciliane. “In Sicilia, le attese per esami come mammografie, ecografie, risonanze magnetiche o visite specialistiche possono durare mesi, se non anni, costringendo molti cittadini a rinunciare alla prevenzione o a pagare di tasca propria”, afferma Tanasi.Questa situazione si riflette anche nei Pronto Soccorso, dove i cittadini, anziché ricevere un’assistenza tempestiva, sono costretti a lunghe attese.

“Le famiglie siciliane spesso non possono permettersi cure private, e questo disagio si traduce in un peggioramento della salute pubblica”, continua Tanasi.

Lo Schiavo fa eco alle parole di Tanasi e lancia un appello all’Assessore Regionale alla Salute, Volo. “Chiediamo un’indagine approfondita per valutare la gravità della situazione e predisporre misure correttive immediate. Non possiamo permettere che il diritto alla salute venga negato a causa delle lungaggini e inefficienze della sanità pubblica siciliana”.

La crisi sanitaria siciliana richiede un intervento deciso e strutturale per evitare ulteriori disuguaglianze sociali e garantire a tutti i cittadini un accesso equo e tempestivo alle cure mediche.

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Il sindaco convoca una riunione con i comitati di quartiere

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Il sindaco Terenziano Di Stefano incontrerà in settimana i comitati di quartiere.Proprio nei giorni scorsi una critica sulla mancanza di dialogo è stata avanzata dal presidente del comitato di quartiere di Settefarine Salvatore Terlati.

“Ci accusano di non voler dialogare- dice il sindaco – ma non è così.Conosciamo i problemi e le criticità di tutti i quartieri ma senza bilancio e soldi in cassa non possiamo fare nulla se non promesse.Ma se vogliono dialogare io sono disponibile ad ascoltare”

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