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Vertice in Prefettura per le misure contro la siccità

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Il Prefetto, D.ssa Chiara Armenia stamattina ha presieduto una riunione, tenutasi presso l’apposita Sala di Protezione Civile del Palazzo di Governo, indetta al fine di avviare un monitoraggio in merito ad eventuali criticità afferenti l’approvvigionamento idrico così da poter predisporre, per tempo, le misure atte a mitigarne e superarne le conseguenze negative prioritariamente per la popolazione, attenzionando nel contempo anche i riflessi e le ricadute sui settori zootecnici e dell’agricoltura.

All’incontro, programmato anche in considerazione delle direttive del Commissario   delegato nominato dalla Giunta Regionale Siciliana a seguito della dichiarazione dello stato di crisi e di emergenza per la grave situazione idrica nel settore potabile che interessa anche la provincia di Caltanissetta, Dott. Santoro – hanno preso parte i Sindaci dei Comuni della Provincia di Caltanissetta, rappresentanti del Libero Consorzio Comunale e dell’Ufficio del Genio Civile, il Direttore dell’Ente Sviluppo Agricolo, il Presidente dell’Assemlea Territoriale Idrica,  il Direttore di Caltaqua ed i Gestori delle Dighe Cimia, Comunelli e Disueri. 

In apertura dei lavori il Prefetto, nel ringraziare i presenti per aver assicurato la propria partecipazione,  ha ritenuto opportuno evidenziare come il tavolo odierno rappresenta il primo di una serie di incontri che saranno via via programmati, ed estesi anche alla Cabina di Regia regionale, a Siciliacque e ad altri Organismi deputati, per fronteggiare quelle emergenze che potranno presentarsi in questo territorio provinciale a causa dell’esiguità delle riserve idriche disponibili, compromesse anche dalla scarsità di precipitazioni piovose registrate, e che rischia di implementarsi durante la prossima stagione estiva. 

In particolare la D.ssa Armenia ha rivolto ai Sindaci l’invito ad adottare le apposite Ordinanze comunali e a sensibilizzare le rispettive collettività ad un uso parsimonioso dell’acqua potabile attenendosi scrupolosamente alle indicazioni comportamentali specificate nel Vademecum dell’Osservatorio regionale.

Contestualmente il Prefetto ha rappresentato alle autorità locali l’esigenza di segnalare tempestivamente eventuali emergenze idriche nelle strutture ospedaliere e sanitarie, negli istituti scolastici e penitenziari e nei centri di accoglienza al fine di attivare prontamente l’approvvigionamento alternativo con l’ausilio di autobotti di Caltaqua e dei Vigili del Fuoco.

Nel corso dei lavori il Commissario delegato ha illustrato le modalità per individuare fonti aggiuntive di apporto idrico attraverso un monitoraggio dei pozzi insistenti in questo territorio provinciale al fine di realizzare una mappatura di quelli utilizzabili per uso potabile, anche in virtù della stipula di apposite convenzioni, da sottoporre all’autorizzazione del competente Osservatorio regionale.

Inoltre, è stata assicurata ai Sindaci la massima disponibilità ad accogliere le varie richieste di attivazione di tecniche e fonti di approvvigionamento alternative e di apertura di nuovi pozzi anche attraverso la semplificazione delle procedure amministrative in atto previste.

 I tecnici di Caltaqua hanno, nella circostanza, illustrato nel dettaglio un quadro programmatico predisposto dall’anzidetta società per pianificare interventi (tra cui opere di potenziamento delle sorgenti e delle condutture con rafforzamento delle attività manutentive ed attività di indagine finalizzate all’apertura di nuovi pozzi) a breve, medio e lungo termine la cui attuazione renderà possibile, specie nei comuni della provincia più esposti a rischio emergenze, un incremento della dotazione idrica disponibile così da favorire una mitigazione.

Al termine dell’incontro, la cui convocazione è stata accolta con viva soddisfazione e pieno apprezzamento dai Sindaci del territorio provinciale, il Prefetto ha sottolineato come grazie all’azione sinergica di tutti i soggetti istituzionali  interessati e all’adesione dei cittadini agli indirizzi comportamentali loro rivolti a livello regionale e locale per un uso parsimonioso delle risorse idriche, sarà possibile vivere più serenamente la prossima stagione estiva.

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Attualità

Studenti dei Licei Carafa di Mazzarino in visita al presidio ospedaliero “Vittorio Emanuele” di Gela

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Gela – Nell’ambito del percorso nazionale di “Biologia con curvatura biomedica”, attivato presso l’Istituto Statale di Istruzione Secondaria Superiore “Carlo Maria Carafa” di Mazzarino-Riesi diretto dalla Dirigente Adriana Quattrocchi, nella giornata odierna gli alunni delle classi quarte del Liceo Scientifico e del Liceo Classico hanno visitato il Presidio Ospedaliero “Vittorio Emanuele” di Gela.

Il percorso, riconosciuto e autorizzato dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, è realizzato in collaborazione con la Federazione degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri e ha l’obiettivo di fornire agli studenti competenze specifiche nel campo biologico e sanitario, orientandoli verso percorsi di studio universitari coerenti e consapevoli.

Gli studenti sono stati accompagnati dalle professoresse Concetta Chiolo e Anna Maria Lo Bue, l’esperienza formativa è stata coordinata dal Dott Salvatore Pasqualetto Vice Presidente dell’Ordine dei Medici ed Odontoiatri della Provincia di Caltanissetta.

Durante la visita, accompagnati dal Direttore Sanitario Dott Alfonso Cirrone Cipolla e dalla Dirigente Dott.ssa Valeria Cannizzo della Direzione Medica di Presidio, gli studenti hanno potuto simulare il percorso di un paziente trasportato in ospedale tramite il servizio di emergenza 118, con accesso al Pronto Soccorso MCAU, osservando le fasi di accettazione, assegnazione del codice di triage e presa in carico.

Il percorso è poi proseguito presso le Unità Operative di Radiodiagnostica, dove, guidati dalla Dott.re Sacco Tecnico di Radiologia e dal Dott Amico Dirigente Radiologo della Unità Operativa , gli studenti hanno osservato le moderne apparecchiature diagnostiche in uso, tra cui ecografi di ultima generazione, TAC e sistemi di radiologia digitale.

La visita è continuata presso il Laboratorio Analisi, con l’accoglienza del Dirigente Dott. Cannizzo e del Tecnico di Laboratorio Dott. Bonaffini, che hanno mostrato l’intero processo di analisi di esami ematochimici e microbiologici, dalla ricezione del campione alla processazione, identificazione del patogeno e invio dei referti alle Unità Operative.

Grande interesse anche per il Centro Trasfusionale, dove gli studenti hanno potuto conoscere le modalità di lavorazione, conservazione e utilizzo delle sacche di sangue.

Infine, l’incontro con il Direttore Medico di Presidio, Dott. Alfonso Cirrone Cipolla, ha permesso agli studenti di approfondire le nuove sfide organizzative che coinvolgono la sanità ospedaliera e territoriale, in particolare alla luce delle novità introdotte dal DM 77/2022 e della riorganizzazione in corso con il PNRR, che vedrà nascere nuove strutture e servizi tra ospedale e territorio entro il 2026.

Il Direttore Generale dell’ASP di Caltanissetta, Dott. Salvatore Lucio Ficarra, ha espresso grande soddisfazione per l’iniziativa:“È una nuova opportunità per i ragazzi della nostra provincia, che potranno così contare su percorsi di orientamento più aderenti alle proprie inclinazioni personali e su esperienze formative di alto valore all’interno delle nostre strutture ospedaliere”

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Storia del Conclave

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Il popolo dei fedeli con il naso all’insù e il cuore in gola, è già in attesa della fumata bianca che annuncia la scelta del 267° papa della storia del soglio Pontificio di Pietro. Nelle chiese si moltiplicano le preghiere allo Spirito Santo affinchè possa ispirare i cardinali, che si riuniscono per le votazioni il 7 maggio, ad operare la scelta giusta sul nuovo Papa che, in ogni caso, verrà accolto dai credenti con entusiasmo.

Il termine Conclave deriva dal latino cum clave, cioè “chiuso con la chiave”. Il conclave è la riunione del collegio cardinalizio della Chiesa cattolica per l’elezione del nuovo papa, nonché la sala dove avviene l’importante  riunione.

 L’evento storico che diede questo nome all’elezione dei pontefici risale al 1270, quando gli abitanti di Viterbo, allora sede papale, stanchi di anni di indecisioni dei cardinali, li chiusero a chiave nella sala grande del palazzo papale e ne scoperchiarono parte del tetto, in modo da costringerli a decidere al più presto chi eleggere come nuovo pontefice, ruolo che andò a papa Gregorio X, che istituisce il conclave nel 1274, con la costituzione apostolica Ubi Periculum, mentre il primo conclave ufficiale sarà quello del 1276, quindi il conclave del 2025 sarà il 76⁰ strutturato nella forma stabilita dalla costituzione apostolica Ubi Periculum; il fatto è stato ricordato nel capoluogo della Tuscia con l’inaugurazione nel 2016 di un nuovo allestimento che ricorda quelle vicende.

Tuttavia il primo pontefice eletto cum clave fu papa Gelasio II, eletto il 24 gennaio 1118 all’unanimità dei cardinali riuniti nel monastero di San Sebastiano sul Palatino, luogo segreto e chiuso al pubblico scelto appositamente per evitare interferenze esterne sulla scelta del successore di Pietro (si era in piena lotta per le investiture).

Nel 1492 viene celebrato il primo conclave nella Cappella Sistina (che porterà all’elezione di papa Alessandro VI), che da lì in avanti diviene sede principale per i conclavi. Nel 1878 (anno dell’elezione di papa Leone XIII) diviene sede fissa.

Il giorno fissato per l’inizio dell’assemblea, tutti i cardinali si riuniscono nella basilica di San Pietro e vi celebrano la Missa pro eligendo Romano Pontifice, presieduta dal cardinale decano. Il pomeriggio stesso i cardinali elettori, in abito corale, si ritrovano presso la Cappella Paolina e, cantando le litanie dei santi e il Veni Creator Spiritus, si avviano in processione verso la Cappella Sistina, dove, nei giorni dell’interregno, si è proceduto a installare un pavimento sopraelevato (di 70 cm, in linea con i gradini dell’altare) in legno rivestito da moquette, con uno scopo sia pratico (proteggere il pavimento cosmatesco, facilitare il movimento dei cardinali  e il posizionamento degli arredi del conclave) che simbolico: il pavimento infatti “livella” tutti i cardinali elettori, evitando che qualcuno si posizioni più o meno in alto degli altri, e idealmente li “distacca” dal mondo esterno.

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“In Sicilia il bracconaggio fuori controllo”

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Palermo – “In Sicilia il bracconaggio è ormai fuori controllo, e si spara tutto l’anno ovunque e persino in alcune aree naturali protette, anche a causa della deregulation venatoria della Regione”. Questo il grido d’allarme delle strutture regionali di Legambiente, LIPU e WWF all’indomani della notizia della denuncia di 6 cacciatori di frodo maltesi bloccati a Pozzallo (RG) mentre rientravano in patria con 500 kg di carne di cinghiale, 10 fucili e centinaia di cartucce, dopo una serie di battute di caccia nel ragusano.

Secondo le organizzazioni ambientaliste, “che la Sicilia sia diventata ‘terra di nessuno’ a disposizione di bracconieri evidentemente è noto persino all’estero! La situazione si è aggravata a causa dei provvedimenti e delle deroghe emanati negli ultimi anni dall’Assessorato Regionale all’Agricoltura che – col pretesto del controllo selettivo dei cinghiali e dei daini – ha favorito la circolazione di cacciatori in ogni periodo dell’anno ed anche all’interno di alcune aree naturali protette, dove è impossibile distinguere gli spari dei ‘controllori’ autorizzati da quelli dei bracconieri che volutamente si muovono negli stessi giorni, per l’assenza di controlli e per l’effetto ‘copertura’ che i piani di abbattimento comportano”.

“I controlli? inesistenti: il Corpo Forestale Regionale ormai non è in grado di assicurare la necessaria presenza sul territorio, anche per il personale ridottissimo” – denunciano Legambiente, LIPU e WWF – “gli uffici regionali competenti in materia faunistico- venatoria si limitano alle autorizzazioni e alla parte burocratica, senza nessuna attività operativa di vigilanza”.”Riteniamo inaccettabile l’utilizzo delle norme sul controllo della fauna in sovrannumero per favorire, di fatto, una liberalizzazione dell’attività venatoria anche in alcune aree naturali protette, con rischi crescenti per l’incolumità di visitatori ed escursionisti” – concludono le tre Associazioni ambientaliste -.

“Chiediamo agli Assessori Regionali all’Agricoltura e al Territorio e Ambiente, e ai Dirigenti Regionali dei Dipartimenti Sviluppo Rurale e Ambiente di sospendere immediatamente ogni attività di abbattimento, soprattutto nelle aree naturali protette ed in questo periodo ecologicamente delicatissimo della stagione riproduttiva degli animali, di adottare soluzioni alternative per la fauna selvatica in soprannumero in casi di documentati danni, e di riattivare un serio e reale servizio di vigilanza venatoria e controllo antibracconaggio.

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Testata giornalistica: G. R. EXPRESS - Tribunale di Gela n° 188 / 2018 R.G.V.G.
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