È stato uno dei primi gelesi a ricevere il vaccino Pfizer-BioNTech contro il Covid-19. Alessandro Guastella, studente della facoltà di medicina e chirurgia dell’università di Catania e membro del senato accademico, ha ricevuto la prima dose domenica 30 dicembre al policlinico “Giaccone” di Palermo. Un’iniziativa della Regione, che nelle prime giornate dimostrative ha coinvolto gli atenei con alcune rappresentanze di studenti. «All’inizio c’era un po’ di emozione – racconta – ma ci è stato chiesto di metterci a disposizione per lanciare un messaggio positivo e non mi sono tirato indietro. Non ho avuto alcun effetto avverso, solo un leggero indolenzimento nel sito di inoculo al momento della somministrazione, che può capitare con qualsiasi altro vaccino. Il prossimo 20 gennaio riceverò la seconda dose presso l’Asp di Catania».
La somministrazione del vaccino agli studenti ha avuto un’eco polemica sui social, considerato che i giovani non sono tra le categorie prioritarie per le prime dosi che vanno riservate, com’è noto, a operatori sanitari e ultraottantenni. Guastella fa chiarezza e “smonta” qualsiasi dubbio: «Noi studenti siamo stati contattati dalla nostra università, a sua volta coinvolta dalla Regione per dare un segnale ai più giovani. Ho appreso delle polemiche con dispiacere, siamo stati criticati ma non ne vedo il motivo». Odiatori seriali e complottisti a parte, il momento della vaccinazione resta storico. Alessandro Guastella, vicino alla conclusione degli studi in medicina, è uno dei giovani più attivi in città anche nel campo del volontariato: pochi mesi fa è stato eletto nel Coordinamento nazionale dei giovani della Fidas, per cui ricopre l’incarico di vice coordinatore per il Centro, Sud e Isole.
Una responsabilità importante che deriva dalla partecipazione al team della Fidas gelese, presieduta da Enzo Emmanuello. «Cerco di essere puntuale ogni tre mesi – dice Guastella – all’appuntamento con la donazione del sangue. Viviamo in un momento importante e delicato, mi sento orgoglioso di aver dato il mio piccolo contributo in merito alla sensibilizzazione sulla campagna vaccinale: vaccinarsi – conclude – è un gesto di responsabilità verso chi ha perso la vita a causa del Covid-19 e verso i nostri amici e familiari anziani o con comorbilità».