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Politica

Una politica di liti e tatticismi

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Liti, tatticismi, divorzi e nuove unioni hanno segnato il volto della politica locale nell’anno che se n’è appena andato. Nel 2020 sindaco Lucio Greco si è liberato della spada di Damocle simboleggiata dal ricorso elettorale presentato dal suo avversario alle Amministrative del 2019, il leghista Giuseppe Spata. Un aspetto a cui lo stesso primo cittadino aveva legato come effetto le continue fibrillazioni negli ambienti della maggioranza e nei rapporti tra chi governa e le forze di opposizione. Il tempo ha evidenziato che così non era solo questo. Il clima politico è rimasto conflittuale e si è fatto più rovente con liti che non si sono placate neanche durante il lockdown e non hanno risparmiato un tema delicato come la lotta al nemico invisibile del 2020, il Covid 19.
La maggioranza Arcobaleno con cui Lucio Greco ha vinto le elezioni ha cambiato pelle. La storiella del “civismo”, utile a vincere le elezioni, è da considerare ormai archiviata. Un posto a tavola l’ha trovato l’ Udc che da nemico è diventato alleato con un assessorato in giunta e la nomina a capo della Ghelas del “ tecnico” Francesco Trainito. Per inciso: in fatto di avversari che diventano alleati, Greco ci ha preso gusto e ha fatto il bis nominando consulente gratuito ( prima sulla parola e due mesi dopo sulla carta) l’imprenditore Maurizio Melfa. Che a sua volta ha fatto il bis stando a fianco di due suoi ex avversari alla corsa per la poltrona di sindaco: Domenico Messinese prima e Lucio Greco ora. Chi è entrato e chi è uscito: il 2020 è stato l’anno del divorzio dal Pd. Da giugno fuori dalla giunta. Ufficialmente per divergenze su gestione dei rifiuti e del verde. Subito dopo però Peppe Di Cristina, uno dei demiurghi dell’ alleanza Arcobaleno, è diventato segretario provinciale del Pd primo passo della scalata all’Ars. Ci ha pensato in tempo a liberarsi di un’alleanza innaturale in cui stava a braccetto con il suo futuro avversario il forzista Michele Mancuso.Che a sua volta ha avuto con Greco rapporti non certo idilliaci. Il garante della coalizione cioè il primo cittadino non è riuscito a tenere sereni i suoi alleati Soprassediamo sulle continue liti interne alla maggioranza, sul movimento del sindaco “Un’Altra Gela” che sta scomparendo , per chiudere con l’ultima vicenda che ha tenuto banco nel 2020: la multa per il sacchetto selvaggio alla consigliera più vicina al sindaco paladino della tolleranza zero verso chi sporca. Solo una breve osservazione: caso increscioso e mal gestito. Sarebbe bastato per la consigliera chiedere scusa in modo semplice e chiaro (chi non sbaglia nella vita?) e per sindaco e giunta esprimere una condanna netta limitandosi a questo. Le loro risposte per mettere una pezza sull’episodio sono state un boomerang. Il 2020 traghetta nel 2021 le solite liti, le identiche tensioni mentre il mondo è sconvolto dal Covid. Nella maggioranza c’è chi ha la valigia pronta per salire sull’ Aventino, chi non ci sta ad accettare i metodi di gestione adottati dal sindaco e dai cugini Morselli e scalpita. Ci saranno novità ed altro grattacapi per il sindaco che si è ben guardato dall’ assegnare da giugno ad oggi la delega ai rifiuti liberata dal Pd. Stavolta, forse, non a torto: avrebbe accontentato un alleato e scontentato altri tre. In questo nuovo anno, però, sarà costretto ad abbandonare la tattica del Temporeggiatore. Dovrà decidere che colore dare a se stesso e che vestito politico cucire addosso al suo Arcobaleno. E’ sua la responsabilità di rimettere pace in quella maggioranza che i gelesi hanno premiato per governare. Di dimostrare che non ha imbarcato chiunque pur di vincere le elezioni per poi lasciare la barca alla deriva e la città prigioniera di una politica con la “ p” minuscola, anzi invisibile. Noiosa e inconcludente. Il primo passo spetta a chi è al governo.
Il tempo stringe e metà mandato è il bivio che porta da una parte al declino, dall’altro al successo. Storia diversa quella dei malesseri dell’opposizione di cui parleremo in altro momento.
Nel messaggio di fine anno il primo cittadino ha fatto un passaggio sul clima di veleno che c’è nella politica locale, ha lanciato un appello all’unità in un momento in cui c’è da fronteggiare la crisi sanitaria e quella economica. Ha ragione, serve unità. Si cominci da chi governa.  

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Pd mette le mani avanti:” si all’alleanza con Iv, PeR e civici ma ci saranno ricadute nel governo locale”

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Aria di rimpasto in Giunta dipo le elezioni provinciali del 27 Aprile. Il Pd gelese ha diffuso un documento chiaro: si dei Dem al centrosinistra unito e allargato ai civici per le provinciali ma questo poi deve essere l’alleanza che governa Gela. Ecco il testo del documento della struttura commissariale del Pd gelese:

“Il Partito Democratico di Gela apprezza e condivide la iniziativa politica portata avanti dal Sindaco Terenziano Di Stefano per il coinvolgimento di Italia Viva, Area civica di Annalisa Petitto, P&R di Miguel Donegani nella proposta di governo per il territorio provinciale con la candidatura dello stesso a Presidente del Libero Consorzio dei Comuni di Caltanissetta.

Tale importante iniziativa è stata supportata dal Vice Presidente della Assemblea Regionale Nuccio Di Paola. In considerazione che Terenziano Di Stefano è candidato alla Presidenza del Libero Consorzio dei Comuni di Caltanissetta ed anche Sindaco di Gela, il risultato delle elezioni del 27 aprile prossimo potrà avere una ricaduta sugli equilibri politici della maggioranza di governo a Gela.

Il Partito Democratico ritiene che la coalizione progressista, riformista, civica che governa con profitto la città di Gela con la guida generosa e capace di Terenziano Di Stefano possa avere riscontro in queste elezioni provinciali di secondo livello per essere apripista di una coalizione coesa ed inclusiva che possa presentare una proposta di governo credibile e fattibile per le prossime elezioni regionali alternativa ad un centrodestra inadeguato ed insufficiente per la Sicilia. Il Partito Democratico lavora con impegno e costanza per il consolidamento e rafforzamento di detto fronte progressista, riformista, civico in ambito locale, provinciale e regionale.

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Parcheggi rosa e una panchina rossa dedicata a Emanuela Vallecchi

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Due mozioni della consigliera del M5s Lucia Lupo dedicate all’universo femminile. La consigliera pentastellata chiede che una panchina rossa da posizionare in piazza San Francesco e piazza Auriga dedicandola a Emanuela Vallecchi, una giovane moglie e madre gelese uccisa dal marito, vittima di un amore malato.

Altra richiesta riguarda le donne in stato di gravidanza o con prole neonatale al seguito. La consigliera Lupo chiede che si creino o si implementino gli stalli di sosta rosa gratuiti vicino a ospedali, scuole, chiese, asili nido. Con un contrassegno rosa temporaneo si renderebbe la maternità meno stressante.

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Politica

Ok dell’Ars a premialità per le imprese che assumono disoccupate over 50

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Palermo – Punteggi aggiuntivi nella valutazione dei bandi e degli avvisi per imprese che assumono disoccupate over 50 e che promuovo la tutela della salute e della sicurezza delle lavoratrici.

Questi due emendamenti, a firma della deputata M5S Roberta Schillaci, hanno avuto oggi il via libera dall’Ars nel contesto dell’articolo 5 del ddl stralcio 738 della commissione Attività produttive che prevede misure a sostegno delle imprese che valorizzano le competenze femminili.

“Si tratta – commenta la deputata – di norme che mirano ad incentivare le nostre imprese a reclutare donne che difficilmente, dopo aver perso il lavoro, riescono a reinserirsi nel settore produttivo, passati i 50 anni. Importante anche il tema della sicurezza, che troppo spesso latita in diverse imprese. Questa va tutelata mediante interventi volti ad aumentare il livello di informazione, assistenza, controllo, prevenzione e vigilanza.

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