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Una Buona idea boccia gli assessori Gnoffo e Licata su Tari e via Venezia

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In casa della maggioranza scatta l’ora dei giudizi negativi sull’operato degli assessori. In consiglio Una buona idea ha bocciato gli assessori Gnoffo di Forza Italia e Licata della Nuova Dc .

” La somma di 1 milione e 300 mila euro per applicare lo sconto sulla Tari alle famiglie più deboli non sono andate perdute ma si è proceduto con ritardo per l’assenza per malattia del funzionario incaricato: lo ha detto l’assessore ai Servizi Sociali Nadia Gnoffo rispondendo all’interrogazione dei consiglieri di Una buona idea Davide Sincero e Rosario Faraci. Il gruppo che fa capo al vicesindaco Di Stefano ha bocciato l’attività della forzista Gnoffo ricordando che l’avviso scadeva a gennaio , che un’iniziativa varata per dare risposte al bisogno della gente dopo 9 mesi non è ancora operativa. “Non si può portare il pretesto del funzionario malato su una misura d’urgenza che doveva dare sollievo alla popolazione- ha risposto Sincero- e invece dopo 9 mesi non c’è risposta.Alla gente abbiamo detto di non pagare o che sarebbero stati rimborsati. Invece non è stato fatto nulla.Riproporrò la stessa interrogazione ogni mese”. Bocciato dal capogruppo Davide Sincero pure l’assessore Licata per non aver mantenuto l’impegno sulla via Venezia ad evitare il passaggio dei mezzi pesanti oltre le 3 tonnellate. Licata si era impegnato a giugno a riunire la commissione e di fare l’ordinanza di divieto di transito. Ma ieri ha detto in aula che l’ordinanza c’è dal 2017, che manca la segnaletica che è stata ordinata solo che c’è stato un ritardo della fornitura in un momento particolare che si sta vivendo ovunque.

“Lei a giugno- ha risposto Sincero – ha dato una risposta con informazioni che non ha controllato oppure le hanno teso una trappola.Dà la colpa finanche a Putin ma non è così e le multe le assicuro che i vigili non le fanno.Sono assolutamente insoddisfatto del suo operato”.

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Attualità

Francesco Pira ricorda il grande Bruno Pizzul: “Un esempio per le nuove generazioni

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«L’Italia ha perso un grande Uomo, un grande Giornalista Sportivo, un esempio per le nuove generazioni». Così Francesco Pira, giornalista e sociologo, ha commentato la scomparsa del grande cronista sportivo Bruno Pizzul, storica voce delle Nazionale italiana di calcio.

Pira, docente di sociologia all’università di Messina, insieme al giornalista friulano Matteo Femia ha scritto una biografia del grande telecronista, intitolata “Una Voce Nazionale” (Lupetti Editore). 

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Seduta infuocata con l’assessore Donzella che lascia FdI e l’ostruzionismo agli atti del bilancio degli oppositori di Zuccalà

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Butera. Seduta consiliare infuocata sia sotto il profilo politico che amministrativo. Nel primo caso l’assessore Giovanna Donzella ha dichiarato la sua indipendenza ufficializzando così la sua uscita dal partito di Fratelli d’Italia. Una scelta dettata dal rapporto deteriorato con il deputato di FdI Totò Scuvera che, in occasione della recente crisi politica nel governo Zuccalà, non l’ha riconosciuta come espressione del partito, dopo che se ne era servito per il voto in occasione del congresso provinciale.


Difficile la situazione venutasi a creare in aula durante la trattazione degli atti propedeutici e del bilancio del Comune. La Regione ha già inviato il preavviso di nomina del commissario ad acta dato che si è già fuori termine.L’amministrazione Zuccalà , che come è noto, da qualche mese non ha più maggioranza, ha portato in aula tutti gli atti sperando nella celere approvazione. Ma non è stato così.

Al momento di trattare il piano di alienazione e valorizzazione dei beni comunali, gli oppositori del governo Zuccalà, hanno detto che era necessario chiedere alla Regione un parere sulla disponibilità o meno degli immobili nella lista delle alienazioni.Questo, nonostante i tecnici abbiano dichiarato in aula che non ci sono capitoli di bilancio in cui sono impegnati i soldi di eventuali alienazioni.


L’opposizione insomma ha fatto pesare la superiorità numerica per dare filo da torcere al primo cittadino e così ha deciso di non trattare quegli atti. Seduta finita in un nulla di fatto con un rinvio non calendarizzato.
Per il sindaco e stato utilizzato un pretesto strumentale che fa danno a Butera e ai buteresi perché la mancata approvazione del bilancio comporta ritardi nei trasferimenti delle somme dello Stato e difficoltà nell’affrontare anche spese minime.
Zuccalà si è molto meravigliato della posizione assunta dagli oppositori considerato che “quel piano è lo stesso che il suo predecessore ed ora consigliere Filippo Balbo ha mantenuto per 3 anni e che la consigliera Chimera ha votato due volte”.

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Attualità

“Ecce homo” del maestro Iudice alla collettiva di Parma “Se questo è un uomo”

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L’opera “Ecce homo” di Giovanni Iudice (olio su tela, 176 x 180 cm, 2008) sarà esposta a Parma dal 12 Aprile al 25 Maggio 2025: nell’ambito dell’ottantesimo anniversario delle Celebrazioni per la Liberazione, al Palazzo del Governatore di Parma si terrà infatti la grande mostra collettiva “Se questo è un uomo. L’Arte ricorda. L’Umanità resiste. Opere 1945-2025”, a cura di Chiara Canali e ispirata all’omonimo romanzo di Primo Levi.

La mostra propone, attraverso la rilettura del libro di Levi, un affresco sull’umanità del Novecento, che ha vissuto i drammi della guerra, la frammentazione dell’identità e l’irruzione dell’inconscio. L’esposizione costituisce una testimonianza dell’impegno morale dell’arte nel risvegliare le coscienze di fronte alla tragedia della guerra, alla follia dei campi di sterminio e alla strenua lotta delle resistenze.

Al tempo stesso, la mostra indaga il volto e la figura umana nel Novecento, sempre più spesso espressione del male e della sofferenza, riflesso di un’ “umanità dolente”. I volti e i corpi, privi di tratti fisionomici definiti, sono sfigurati da smorfie o urla e recano impresso il marchio di un dolore acuto e l’assenza di speranza dell’uomo contemporaneo. Nella sezione del contemporaneo, cui è inserito il pittore gelese, sono presenti le opere degli artisti della corrente della cosiddetta Nuova Figurazione Italiana, nati tra gli anni Sessanta e gli Ottanta, dallo stile post-espressionista oppure iper-realista, dalla linea dolce oppure più graffiante, dal tono pittorico evocativo e simbolico oppure marcatamente crudo.

Qui la figura umana sembra vivere in una prigionia di terrore, solitudine e sofferenza interiore, come se fosse in un pre-Inferno terreno, dove l’uomo perde il suo nome, il suo volto, la dignità e la speranza. Per il maestro Iudice, l’ennesimo riconoscimento della sua arte in un contesto di notevole spessore. 

(L’opera “Ecce homo” di Iudice)

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Testata giornalistica: G. R. EXPRESS - Tribunale di Gela n° 188 / 2018 R.G.V.G.
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