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Lo Scrivo a Il Gazzettino di Gela

Un errore se Consentino rifiuta l’apparentamento con liste di Totò Scerra

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Dal presidente del consiglio comunale di Butera Emilio Tallarita riceviamo e pubblichiamo

“Apprendo che i candidati sindaci al ballottaggio a Gela non vogliono apparentamenti con altre liste, specie con quelle schieratesi con Scerra.
E lo capisco per Di Stefano, sostenuto da PD e 5 stelle, con cui i sostenitori di Scerra, tutti di centrodestra, non hanno niente a che vedere. Lo capisco meno per la Cosentino e per i partiti di centrodestra, che rifiutano di vincere con largo margine e rischiano di perdere.Rischiano di perdere per arroganza e presunzione.
Al riguardo , mi sovviene una vicenda occorsa a Butera nel 1993.


La DC si spacca e la maggioranza del partito candida a sindaco il preside Di Giorgio, che ottiene il 49%, va al ballottaggio ed elegge 14 consiglieri.La minoranza DC, capeggiata da me, allora consigliere provinciale DC, candida il giovane Salvatore Cannizzaro, che non va al ballottaggio, ma la nostra lista, Convivenza democratica, elegge 6 consiglieri.Il PDS, ex PCI, non ottiene alcun consigliere, ma il suo candidato Pino Chimera va al ballottaggio. Io cerco la DC per trovare un accordo, ma la DC a sostegno di Di Giorgio rifiuta, essendo sicura di vincere il ballottaggio avendo avuto il 49% al primo turno..L’esito fu che il PDS Pino Chimera fu eletto sindaco perché noi di Convivenza democratica votammo per lui.


Post scriptum
Vero è che anche Di Stefano non vuole apparentamenti, ma chi è di centrodestra, come le liste e i candidati a sostegno di Scerra, trova assolutamente naturale apparentarsi con la Cosentino (superando le incomprensioni e le ragioni del primo turno), per cui, se rifiutato, come fummo rifiutati noi dalla DC, potrebbe trovare ancora più naturale apparentarsi con (o “regalare” i propri voti, in massa, a) Terenziano Di Stefano, ripetendo la storia di Butera.
Il mio auspicio personale, ma anche nella mia qualità di esponente di Noi Moderati, è di far tacere l’arroganza e la prepotenza di taluni e di far parlare l’umiltà e la storia”.

1 Commento

1 Commento

  1. Emanuele Rizzo

    25 Giugno 2024 at 13:53

    Aspettiamoci tutto il contrario che ha detto il nuovo sindaco durante la campagna elettorale soldj non c’è né quindi aspettiamoci aumento di tutte le tasse

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Interporto: “per uscire dall’impasse, c’è la speranza…”

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Dall’Associazione Interporto rappresentata dal dott. Marco Fasulo, riceviamo e pubblichiamo

“La provincia di Caltanissetta, ultima in Italia per reddito pro capite lordo, rappresenta una ferita aperta nel cuore della nostra nazione, un paradosso inaccettabile per un territorio così ricco di risorse naturali, di manodopera altamente specializzata e di posizioni strategiche nel crocevia delle comunicazioni globali.

Questa povertà non è figlia del destino, ma dell’incapacità cronica delle classi dirigenti di valorizzare un patrimonio unico nel suo genere. Eppure, una speranza concreta emerge come una luce in fondo al tunnel: la futura realizzazione di Interporto Gela, una struttura di importanza epocale che promette di trasformare non solo Gela e la Sicilia, ma anche l’Italia intera, proiettandola al centro della comunità economica europea e mondiale.

Grazie alla sua posizione privilegiata, punto di congiunzione naturale tra il Canale di Suez e il Mediterraneo, Interporto Gela rappresenterà la chiave di volta per una rinascita economica, abilitando la realizzazione di infrastrutture portuali avanguardistiche e di un Hub Containers nel Golfo di Gela. Queste opere saranno in grado di attrarre investimenti internazionali, creare migliaia di posti di lavoro e rendere il sistema logistico siciliano e italiano il più potente e competitivo del pianeta.

Con il futuro Ponte sullo Stretto di Messina, opera senza pari al mondo, l’Italia diventerà la piattaforma logistica più ambita del globo, una porta d’accesso privilegiata tra l’Europa, l’Africa e l’Asia, un esempio di innovazione e lungimiranza per le generazioni a venire.Questa visione non è solo un sogno, ma una promessa concreta di cambiamento, un impegno per riscrivere il destino di una provincia e di un popolo, restituendo dignità e prosperità a un territorio troppo a lungo dimenticato. Gela sarà il simbolo della rinascita, la Sicilia il cuore pulsante del Mediterraneo, e l’Italia il faro di sviluppo e modernità per il mondo intero”.

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Campetto Comunale di Manfria all’abbandono

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Riceviamo e pubblichiamo una nota del Comitato di Manfria a firma del presidente Maurizio Cirignotta

Che Manfria sia completamente posta all’abbandono questo è sotto gli occhi di tutti. Ma che le infrastrutture già esistenti vengano volutamente distrutte è solo uno scempio amministrativo che colpisce la Frazione di Manfria e tutti i suoi abitanti abituali, tra cui giovani ed altro.

La frazione, come si evince dagli atti amministrativi del Comune di Gela, non è stata considerata rispetto ad altri quartieri e non si è mai trovata una vera soluzione al processo di urbanizzazione e valorizzazione di questo territorio.

Ci troviamo di fronte ad un caso palese di gestione discutibile del bene pubblico che va denunciato in tutte le sue sfaccettature. Il campetto in questione, infatti, è stato oggetto di un progetto di riqualificazione collegato ai fondi della Democrazia Partecipata erogati dalla Regione Sicilia per il 2023.

La somma dedicata al progetto era di 59.800,00 euro collegata al recupero e riqualificazione del campo di calcetto sito nella frazione di Manfria come da protocollo generale del 13/10/2023 n.97286 ed utile alla realizzazione di un centro sportivo ricreativo polivalente di aggregazione giovanile e inclusione sociale, oltre che di svago per bambini, eventi sportivi e per la comunità di manfria. Il grave sospetto è che nella programmazione di bilancio della Regione Siciliana questi fondi non spesi siano stati incamerati nelle casse regionali come già fatto per altri comuni siciliani.

Tutto il direttivo rimane esterrefatto dalla valenza di una questa azione demolitiva voluta e perpetrata negli anni.

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Il peso del dissesto del Comune sulle famiglie: la testimonianza di un cittadino

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Da Marco Di Dio,riceviamo e pubblichiamo:


In un periodo di forte incertezza economica, al fronte di tanti problemi quotidiani e di poche risorse per la città, oggi mi è arrivata come sorpresa la stangata della Tari, con la cifra di 107 euro ( da pagare entro il 16 dicembre) che, se per questa amministrazione comunale è niente, per la mia famiglia ( e sicuramente tante altre) si tratta dell’ennesimo “mattone” che si aggiunge alle già numerose utenze da saldare.
Onestamente, penso che sia inopportuno al momento sovraccaricare di tasse le persone. Molti si sentono sfiduciati, alcuni vivono la difficoltà oggettiva di arrivare a fine mese e spesso ci si ritrova a dover far quadrare i conti con rinunce e restrizioni.


Il territorio, oltre alle belle inaugurazioni e ai momenti di ritrovo con tanto di “foto di gruppo”, credo abbia bisogno di risposte concrete e serie in termini di occupazione, contrasto alle nuove povertà e risoluzione dei vari disagi dei cittadini.
Questa amministrazione ha a cuore i bisogni dei cittadini?
Ed è forse questo il bene comune che si cerca di offrire alla comunità gelese?
È necessaria un’acuta riflessione su tali questioni che, in un modo o nell’altro, finiscono per deludere la gente , creando indifferenza e una maggiore distanza con l’apparato politico.

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