Dallo storico Nuccio Mulè riceviamo e pubblichiamo
E’ da pochi anni che la storiografia italiana sta mettendo in luce il tragico evento delle Foibe, cavità naturali presenti sull’altipiano alle spalle di Trieste e dell’Istria, dove i partigiani di Tito, i titini, vi gettarono migliaia di persone, alcune dopo averle fucilate, alcune ancora vive; tutte colpevoli di essere italiane o contrarie al regime comunista, un avvenimento purtroppo sotto certi aspetti ancora oscuro nella piena sua contezza della storia contemporanea.
Nel 2005 il Parlamento italiano ha scelto il 10 febbraio come giornata del ricordo per commemorare l’olocausto degli Italiani dell’Istria e della Dalmazia, anche se altri lo hanno considerato come solo una conseguenza o una vendetta, derivata da venti anni di fascismo con le persecuzioni fasciste antislave nella regione di confine. Il dramma delle foibe a danno di militari e civili italiani, dapprima nell’autunno del 1943 e successivamente nella primavera del 1945, rappresenta tutta una storia di tragedie, di morti e di sofferenze, una storia vissuta oltre dai soldati, mandati allo sbaraglio e alla morte dal regime fascista, anche dalla popolazione civile soprattutto nelle carceri e nei campi di concentramento jugoslavi. Di seguito i nominativi di sei gelesi (di cui tre carabinieri) che furono allora vittime della vendetta dei titini jugoslavi:
Paolo Corfù, nato a Terranova di Sicilia il 14 aprile 1920. Carabiniere aggregato al 2° Rgt. Fanteria della Miliza Difesa Territoriale, deceduto per infoibamento l’11 giugno 1944 nel villaggio Pisino a Pedena d’Istria (Croazia) una volta in provincia di Pola;
Salvatore Fasulo di Luigi. Nato a Terranova di Sicilia il 2 marzo 1906. Maresciallo dei Carabinieri in Jugoslavia aggregato al 1° Rgt. Fanteria “Trieste”, arrestato il 30 aprile 1945 e tradotto in un campo di internamento a Susak, una piccola isola del nord dell’Adriatico. Disperso, probabilmente soppresso dai titini il 31 dicembre 1945;
Giovanni Spurio di Luigi. Nato il 7 maggio 1908 ad Ascoli Piceno e residente a Terranova di Sicilia. Carabiniere della Guardia Nazionale Repubblicana a Zara. Disperso il 18 novembre 1944 a Vis Isola di Lissa in Dalmazia probabilmente soppresso dai titini;
Giovanni Licata, nato a Terranova di Sicilia il 15 settembre 1893. Soldato sul fronte jugoslavo deceduto il 14 maggio 1943. Probabilmente deceduto per infoibamento e sepolto in Jugoslavia;
Biagio Minardi di Giovanni e di Francesca Tuvè. Nato a Terranova di Sicilia il 19 giugno 1915. Deceduto il 25 giugno 1943, probabilmente per infoibamento, in Iugoslavia;
Emanuele Mauro di Giovanni. Nato a Terranova di Sicilia nel 1923. Arrestato a Monfalcone l’8 maggio 1945 e deportato nell’ospedale militare del Seminario Minore a Gorizia. E’ presente nella lista “Ritornati” di oltre 1.000 deportati e infoibati di Gorizia.