Ragusa -Intensa attività dei Carabinieri per la Tutela del Lavoro: sanzioni per violazioni sulla sicurezza e per l’impiego di 4 lavoratori in nero.
Nel corso della settimana, i Carabinieri del NIL (Nucleo Ispettorato del Lavoro) di Ragusa, unitamente al personale dell’INL (Ispettorato Nazionale del Lavoro) contingente ispettivo in Sicilia, giunto in supporto da metà luglio per intensificare i controlli in materia di tutela e sicurezza del lavoro, d’intesa con la Regione siciliana, e con l’ausilio, lì dove necessario, dei militari del Comando Provinciale di Ragusa, hanno svolto una serie di controlli presso cantieri edili ed attività commerciali che hanno fatto emergere come in provincia ci siano, ancora, datori di lavoro che non ottemperino pienamente alle normative sulla sicurezza nei posti di lavoro o che impieghino dipendenti in nero.
I Carabinieri hanno infatti verificato come, in un cantiere edile di Scicli, vi fossero una serie di violazioni alle misure di scurezza di transito delle persone sui ponteggi così come i cavi elettrici che li attraversavano non fossero adeguatamente protetti. Per le mancanze rilevate è stato sanzionato l’amministratore dell’impresa edile ed è stato adottato il provvedimento della sospensione dell’attività imprenditoriale. Stesso provvedimento adottato anche nei confronti di un panificio di Modica, dove è stato trovato un lavoratore impiegato in nero, di un ristorante di Marina di Ragusa, dove i lavoratori in nero accertati sono stati due, e di una gelateria di Pozzallo, dove uno dei dipendenti era stato impiegato in nero.
La sospensione dell’attività imprenditoriale è un provvedimento che avrà effetto solo nel caso in cui i datori del lavoro non provvedano al pagamento delle relative sanzioni elevate per le violazioni in materia di sicurezza e per l’impiego della manodopera in nero.
Il bilancio dei controlli dei Carabinieri nel corso della settimana alle attività imprenditoriale si è sostanziato nel controllo di n. 31 posizioni lavorative (di cui n. 4 risultate, appunto, irregolari), la contestazione di sanzioni amministrative per un valore complessivo di quasi 22.000 euro e in oltre 11.000 euro di multe elevate