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Tumore al polmone: dalla prevenzione alla cura

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L’approccio multidisciplinare è stato l’elemento fondamentale per discutere di tumore del polmone durante l’evento formativo di venerdì 23 giugno. 

“L’oncologia è una branca in continua evoluzione scientifica che ha necessità del sapere condiviso delle diverse discipline – ha sottolineato Stefano Vitello Direttore dell’Unità Operativa di Oncologia Medica dell’Ospedale Sant’Elia del capoluogo nisseno – appunto per questo desideriamo che venga focalizzata tanto più l’attenzione sulla multidisciplinarietà, che a nostro avviso è strumento e metodo di corretta applicazione delle linee guida diagnostico-terapeutiche”. 

Il Castello Manfredonico di Mussomeli con la sua suggestiva atmosfera ha ospitato l’appuntamento con la formazione organizzato dall’Ordine dei Medici Chirurghi ed Odontoiatri della Provincia, in collaborazione con l’Unità Operativa di Oncologia Medica dell’Ospedale Sant’Elia di Caltanissetta. 

Un pomeriggio intenso che ha permesso di analizzare diversi argomenti dal ruolo della risonanza magnetica nello studio delle metastasi encefaliche, alla radioterapia nel trattamento della malattia metastatica, dalla medicina nucleare nella stadiazione della malattia, ai ruoli del patologo, del biologo nucleare, dell’oncologo e dello pneumologo nel caso dell’ossigenoterapia, ma anche trattamento chirurgico e terapia del dolore. 

“Tanti dunque i temi trattati inerenti “il trattamento del tumore al polmone”, che vanno dagli aspetti di prevenzione, agli aspetti terapeutici, terapia locale, vale a dire chirurgia, radioterapia, ma anche terapia sistemica, con particolare attenzione alle moderne acquisizioni scientifiche- ha aggiunto il Direttore Stefano Vitello- il tumore del polmone (così come anche numerosi altri tumori) non può essere soltanto trattato con la chemioterapia ma anche con farmaci a bersaglio molecolare, farmaci cosiddetti ‘intelligenti’, perché attraverso la conoscenza delle caratteristiche biologiche di ogni singolo tumore riusciamo ad individuare la terapia più idonea per l’ammalato, dal quale ci aspettiamo maggiore possibilità di risposta”. 

I presenti hanno anche ascoltato la testimonianza di chi ha vissuto l’esperienza diretta del tumore del polmone, uno spunto in più per parlare della cura della persona oltre che della malattia. 

Durante l’evento sono state esposte le numerose relazioni degli esperti presenti, interventi moderati dall’oncologa presso l’Unità Operativa di Oncologia Medica del Sant’Elia, Maria Rita Ricciardi e dal Direttore della stessa Unità Operativa Stefano Vitello.

L’evento si è poi concluso con una tavola rotonda, “il percorso è di carattere procedurale, organizzativo – ha concluso il dott. Vitello-  per cui è un problema anche di attenzione su come potere migliorare, da parte degli operatori, questi singoli aspetti per superare e modificare certe criticità e soprattutto proporre e attuare dei margini di miglioramento”.

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Il 25 aprile a Gela

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Il Comune di Gela ha celebrato la Libertà, la Democrazia, il coraggio di donne e uomini che hanno lottato per consegnarci un’Italia libera dall’oppressione e dalla dittatura con un raduno di associazioni e rappresentanze istituzionali per la classica deposizione della corona d’alloro al monumento dei caduti .

Gela ha ricordato ed onorato la memoria di caduti della Resistenza e di tutti coloro che, con il sacrificio e l’impegno civile, hanno reso possibile la nascita della nostra Repubblica.

” L’Amministrazione Comunale – ha sottolineato il sindaco Di Stefano- ribadisce con forza il valore dell’antifascismo e della partecipazione democratica come fondamenti imprescindibili della nostra comunità.

Il 25 Aprile non sia solo una data da ricordare, ma un impegno da rinnovare ogni giorno, per costruire una città più giusta, libera e solidale”.

Peccato che questa testimonianza è stato ascoltato da uno sparuto numero di cittadini adulti! Messaggi di questo tipo dovrebbero essere destinati alle giovani generazioni.

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25 aprile, Festa della Liberazione

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Il 25 aprile in Italia si celebra la festa della Liberazione dal nazifascismo. L’occupazione tedesca e fascista in Italia non terminò in un solo giorno, ma il 25 aprile è considerato una data simbolo perché nel 1945 coincise con l’inizio della ritirata da parte dei soldati della Germania nazista e di quelli fascisti della Repubblica di Salò dalle città di Torino e di Milano, dopo che la popolazione si era ribellata e i partigiani avevano organizzato un piano coordinato per riprendere il controllo delle città.

La decisione di scegliere il 25 aprile come “festa della Liberazione” (o come “anniversario della Liberazione d’Italia”) fu presa il 22 aprile del 1946, quando il governo italiano provvisorio – il primo guidato da Alcide De Gasperi e l’ultimo del Regno d’Italia – stabilì con un decreto che il 25 aprile dovesse essere “festa nazionale”.
La data fu fissata in modo definitivo con la legge n. 269 del maggio 1949, presentata da De Gasperi in Senato nel settembre 1948. Da allora, il 25 aprile è un giorno festivo, come le domeniche, il primo maggio, il giorno di Natale e la festa della Repubblica, che ricorre il 2 giugno. La guerra in Italia non finì il 25 aprile 1945, comunque: continuò ancora per qualche giorno, fino agli inizi di maggio.

Durante la seconda guerra mondiale furono molti i volontari, uomini e donne, che rischiarono tutto per sconfiggere il nazifascismo. Il secondo conflitto mondiale ha infatti due facce. La prima è quella rappresentata dalle schiere degli eserciti regolari, di cui sono noti i nomi dei generali e dei capi di stato, dei luoghi delle battaglie decisive. La seconda è invece la guerra clandestina dei popoli vinti, combattuta nell’ombra dalle formazioni partigiane. La Resistenza in Europa assume caratteristiche che variano da paese a paese, ma il fine è ovunque identico: la liberazione del territorio nazionale, da cui dipende l’avvenire di tutti

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Interruzione della condotta Ancipa – Blufi

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Caltanissetta- Il fornitore di sovrambito Siciliacque ha comunicato nella tarda serata di ieri che, a causa di un guasto riscontrato lungo la condotta Ancipa – Blufi, ha dovuto interrompere la fornitura destinata ai comuni di Caltanissetta, San Cataldo e Serradifalco.

Caltaqua – Acque di Caltanissetta SpA, gestore del servizio idrico integrato per il territorio della provincia di Caltanissetta, ha consequenzialmente rimodulato la programmata distribuzione come di seguito indicato in dettaglio:

Caltanissetta: restando operativa solo la fornitura dall’acquedotto Madonie per circa 75 l/s, non sarà possibile garantire l’erogazione H24 ad eccezione delle utenze Ospedale e Carcere che saranno regolarmente servite. Distribuzione garantita altresì nel centro storico Sant’Anna e Centro Balate.

San Cataldo: distribuzione sospesa.

Serradifalco: distribuzione sospesa

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Direttore Responsabile: Giuseppe D'Onchia
Testata giornalistica: G. R. EXPRESS - Tribunale di Gela n° 188 / 2018 R.G.V.G.
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