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Cronaca

Tre arresti nel ragusano

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Modica – I militari della Compagnia Carabinieri di Modica hanno eseguito tre ordini di esecuzione per la carcerazione, emessi dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Ragusa, nei confronti di altrettanti soggetti, residenti rispettivamente a Ispica, Scicli e Modica.

Nella mattina del 4 maggio i Carabinieri della Stazione di Ispica hanno arrestato un 28enne rumeno, celibe, operario, pregiudicato, il quale dovrà scontare, presso la casa circondariale di Ragusa, la pena di 5 anni e 3 mesi di reclusione.

Lo stesso infatti, nel settembre del 2018, si era reso responsabile proprio ad Ispica, in contrada Giamporcaro, di un’efferata rapina nei confronti di un giovane ispicese, al fine di sottrargli un apparato cellulare ed una collanina di corallo. Il giovane, aggredito con calci e pugni, aveva riportato lesioni di media entità. I militari della locale Stazione avevano proceduto tempestivamente al fermo di polizia del responsabile, riuscendo ad identificarlo anche grazie alla preziosa testimonianza della vittima.

Nella mattina del 5 maggio i militari della Tenenza Carabinieri di Scicli ottemperavano invece ad un diverso ordine di esecuzione nei confronti di un pluripregiudicato sciclitano. L’uomo, operaio 50enne, coniugato, in atto sottoposto alla libertà vigilata dovrà scontare presso il carcere di Ragusa la pena complessiva di 4 anni, 6 mesi e 13 giorni di reclusione oltre al pagamento di 9.800 euro di multa per il reato di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti. Lo stesso era stato infatti tratto in arresto, proprio dai militari della Tenenza Carabinieri di Scicli, poiché sorpreso nella flagranza del reato di spaccio di sostanza stupefacente del tipo cocaina in due distinte occasioni, nel dicembre 2016 la prima e nel marzo del 2019 la seconda. Per questi reati era stato, in entrambi i casi, tratto in arresto e sottoposto alla misura cautelare degli arresti domiciliari.

Sempre nella mattina di venerdì i Carabinieri della Stazione di Marina di Modica hanno contestualmente eseguito un terzo ordine di carcerazione nei confronti di un 36enne sciclitano, coniugato, disoccupato, pregiudicato, domiciliato nella frazione di Marina di Modica. L’uomo sconterà, sempre presso la Casa circondariale del Capoluogo ibleo, la pena residua di 9 mesi e 27 giorni e dovrà pagare 1.333 euro di multa, anch’egli per il reato di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti. Lo stesso infatti, nel novembre del 2019, a seguito di attività di indagine a cura dei militari del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia Carabinieri di Modica, era stato sottoposto a perquisizione domiciliare e trovato in possesso di sostanza stupefacente del tipo cocaina, marijuana, nonché un bilancino di precisione, materiale per taglio e confezionamento e denaro contante provento dell’attività illecita. Tratto in arresto, era stato poi ristretto in regime di arresti domiciliari.

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Cronaca

Rapicavoli coordinatore del gruppo gelese del M5s

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Viene dal mondo dello sport ed è militante da molto tempo nel movimento Cinquestelle: stamattina al termine delle elezioni svoltesi nella sede di via Niscemi Filippo Rapicavoli ( nella foto con il capogruppo in consiglio Francesco Castellana) è stato eletto coordinatore del gruppo territoriale del M5s.

Una cinquantina gli aventi diritto al voto, Rapicavoli ha ottenuto 16 preferenze spuntandola su altri 4 aspiranti cioè Simona Culora, Gaetano Sansone, Lorenzo Raniolo e Nicola Nuzzi.Subentra a Simone Mor gana. Il neo coordinatore si insedia alla vigilia della nomina dell’assessore Morselli collegata al consigliere cinquestelle Vincenzo Tomasi

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Fucile e munizioni fuorilegge, un arresto a Butera

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Un uomo di 76 anni, è stato arrestato dai carabinieri di Butera per detenzione illegale di armi alterate e munizioni. Nel corso di un servizio di controllo straordinario del territorio, i militari dell’Arma, con il supporto dello Squadrone Eliportato Cacciatori di Sicilia, hanno eseguito una perquisizione in un terreno di proprietà del soggetto, in contrada Fontana, e hanno rinvenuto, all’interno di un pollaio, un tubo di plastica contenente un fucile a canne mozze, risultato provento di un furto avvenuto nel Nord Italia e 63 cartucce calibro 12, in ottimo stato di conservazione.

L’arma e il munizionamento, perfettamente funzionanti, sono stati sottoposti a sequestro. L’uomo, al termine delle formalità di rito, è stato posto agli arresti domiciliari su disposizione del pubblico ministero di turno della Procura della Repubblica di Gela. L’arresto è stato convalidato e il Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Gela disponeva gli arresti domiciliari con braccialetto elettronico

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Abbandono di rifiuti, speciali e pericolosi: 20 indagati a Niscemi

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La Polizia di Niscemi, ha depositato presso la Procura della Repubblica di Gela, una corposa informativa di reato a carico di 20 persone, responsabili di abbandono di rifiuti, anche speciali e pericolosi.

La sensibilità della Polizia di Stato verso la protezione dell’ambiente dall’indiscriminato ed illegale inquinamento, negli scorsi mesi ha determinato i poliziotti del Commissariato, d’intesa con la Procura della Repubblica di Gela, a monitorare un sito niscemese particolarmente afflitto dal fenomeno dell’abbandono dei rifiuti ad opera di ignoti che, in spregio alle norme giuridiche e della civile convivenza, erano abituati a perpetrare le condotte. Gli agenti della Polizia hanno monitorato la strada provinciale 194, in contrada “Costa Fredda”, nota all’intera cittadinanza per il deprecabile fenomeno. Le indagini hanno permesso di individuare circa una ventina di soggetti che conferivano illecitamente nel sito spazzatura, pneumatici, materiale di risulta, vasche in eternit, utilizzando un’autovettura, una motoape o anche un camion. Le immagini registrate dagli investigatori della Polizia hanno permesso di identificare dei soggetti, più volte individuati, che sono stati deferiti alla Procura di Gela per i reati ambientali. Le investigazioni hanno subito una battuta d’arresto dopo il clamore suscitato da una discussione in sede di Consiglio Comunale, che ha mediaticamente evidenziato il fenomeno.

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