Ragusa – A conclusione di un’articolata indagine, coordinata e diretta dalla Procura della Repubblica di Ragusa e condotta in stretta sinergia dai Carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Ragusa, della Compagnia CC di Modica e della Stazione CC di Ispica, il 31 dicembre 2024 è stata notificato un Mandato di Arresto Europeo emesso dal GIP presso il Tribunale di Ragusa, nei confronti di un 35enne rumeno, già domiciliato in Ispica, indagato, in concorso con altri due connazionali, per i reati di “omicidio aggravato in concorso, rapina aggravata in concorso e uccisione di animali in concorso”.
L’omicidio in argomento è quello di BARONE Giuseppe, 79enne, pensionato di Ispica (RG), brutalmente assassinato la notte tra il 25 e il 26 dicembre 2022. La vittima, sorpresa all’interno della propria abitazione, era stata dapprima immobilizzata su una sedia e colpita ripetutamente con calci e pugni e con un corpo contundente al capo e in diverse vitali regioni del corpo, per poi essere abbandonata agonizzante su un letto, ove per le gravi lesioni provocategli dagli autori del delitto, era deceduta. L’indagato, insieme agli altri due correi, è anche ritenuto responsabile dell’uccisione, con l’aggravante della crudeltà, di un pappagallino tenuto dalla vittima all’interno della stessa abitazione, avendo decapitato l’animale verosimilmente con il fine di indurre Barone a rivelare il luogo ove custodisse denaro e/o oggetti di valore.Nel corso del sopralluogo, era emerso che la porta d’ingresso dell’abitazione della vittima era stata forzata dall’esterno e dallo stato dei luoghi esaminato si poteva ritenere plausibile che la morte del Barone fosse scaturita a seguito di una rapina.
Dagli elementi raccolti su una serie di persone monitorate, si perveniva all’identificazione del cittadino rumeno, che nei giorni immediatamente successivi al delitto, aveva abbandonato precipitosamente l’Italia per fare rientro in Romania.Le indagini venivano quindi dirette all’approfondimento degli indizi acquisiti nella prima fase e di particolare importanza si sono rivelati gli accertamenti svolti sul luogo del reato da parte della Sezione Biologia del R.I.S. Carabinieri di Messina, il cui esito confermava l’ipotesi investigativa che attribuiva al cittadino rumeno la commissione del grave delitto: infatti, sull’abbigliamento indossato della vittima veniva rinvenuta una minuscola macchia di sangue appartenente all’indagato.
Il movente dell’omicidio è da ravvisare in una rapina compiuta dall’assassino per impossessarsi di denaro o latri beni custoditi in casa dalla vittima. Il provvedimento nei confronti del cittadino rumeno, emesso nella seconda decade di ottobre 2024, è stato immediatamente esteso in ambito Schengen con l’emissione del Mandato di Arresto Europeo, proprio per via del fatto che l’indagato era ritornato nel suo Paese d’origine. I Carabinieri del Comando Provinciale di Ragusa, tramite il Servizio per la Cooperazione Internazionale di Polizia del Ministero dell’Interno, hanno pertanto attivato il collaterale organo di polizia rumena, fornendogli le risultanze dell’attività investigativa che indirizzavano alla cattura dell’indagato eseguita l’ultimo giorno dell’anno appena trascorso.
Allo stato l’indagato è detenuto in un carcere rumeno in attesa di essere estradato in Italia.