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Torna la protesta ‘nelle bare’ per la ‘strada della morte’

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Niscemi – Nonostante il sequestro del tratto di strada in cui si è sparso tanto sange di giovani, da parte della Procura della Repubblica e l’inizio defli accertamenti tecnici dei periti tornano a protestare – dalle 16 di venerdì 7 marzo alle 18 di sabato 8 – dentro due casse da morto, davanti alla sede della Provincia regionale di Caltanissetta, il “cittadino qualunque” Giuseppe Maida e il suo fedele amico e sostenitore Rosario Ristagno.

Il singolare sit-in dei due niscemesi, protagonisti di diverse decine di altre manifestazione in favore della comunità locale, è finalizzato a sollecitare l’Amministrazione provinciale, il Comune di Niscemi e la Prefettura a mettere in atto tutte le procedure finalizzate ad evitare nuove tragedie di giovani vite, perdute per lo più in incidenti autonomi, lungo la Sp 11 che collega il centro abitato di Niscemi alla strada statale 115 Gela-Vittoria.

L’ultima tragedia si è consumata il 28 gennaio scorso nel tratto terminale di questa “strada assassina”, quando una mamma che stava accompagnando i tre figlioletti a scuola, ha perso il controllo dell’autovettura che si è schiantata contro un muro di cinta. Nell’urto, perdeva la vita la piccola figlia Aurora, 9 anni, mentre la madre e altri due figli, di 7 e 4 anni, riportavano gravi traumi e ferite e venivano ricoverati in ospedale. Ma i morti sulla Sp 11 non sono solo questi.

È una lunga scia di sangue che si perde nel tempo. Giuseppe Maida ha fatto in merito alcune ricerche con risultati sconfortanti. Dal 30 marzo 2019 al 28 gennaio 2025, sulla Sp 11 si sono verificati 22 incidenti con morti e feriti. In particolare, dalla notte di Natale 2021 (quando in uno schianto automobilistico autonomo 4 giovani niscemesi persero la vita) al 28 gennaio scorso, 7 giovani vite sono state spezzate mentre altri 5 giovani sono rimasti gravemente feriti.

Maida e Ristagno, raccogliendo il dolore e lo sdegno della comunità niscemese per questa lunga scia di sangue, già il 14 febbraio scorso avevano iniziato il sit-in dentro le bare a Caltanissetta per chiedere impegni precisi e rendere sicura alla transitabilità la Sp 11. Quella protesta è stata poi sospesa dopo poche ore per le assicurazioni ricevute da Dirigenti della Provincia regionale che assicuravano l’avvio di interventi urgenti, quali l’istallazione di tutor o di autovelox, autorizzati dalla Prefettura, e fatti gestire dal Comune di Niscemi.

Dopo quella breve protesta però, la magistratura ha voluto vederci chiaro sull’insolito numero di sinistri mortali che si verificano sulla “Strada killer”, disponendo il sequestro della Sp 11. «Torneremo venerdì 7 a protestare dentro le casse da morto – spiega Maida – perché fino ad oggi non ci risulta che sia stato adottato alcun provvedimento decisivo per la collocazione dei tutor o degli autovelox. Col nostro sit-in intendiamo sollecitare gli Enti responsabili affinchè non si perda più tempo prezioso evitando ancora che del sangue innocente possa bagnare l’asfalto della Sp 11».


Quindi non accetteremo più rinvii confidando nel buon senso dei responsabili degli enti coinvolti. Proteggere la vita di tutti è una priorità imprescindibile”.

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Il 25 aprile a Gela

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Il Comune di Gela ha celebrato la Libertà, la Democrazia, il coraggio di donne e uomini che hanno lottato per consegnarci un’Italia libera dall’oppressione e dalla dittatura con un raduno di associazioni e rappresentanze istituzionali per la classica deposizione della corona d’alloro al monumento dei caduti .

Gela ha ricordato ed onorato la memoria di caduti della Resistenza e di tutti coloro che, con il sacrificio e l’impegno civile, hanno reso possibile la nascita della nostra Repubblica.

” L’Amministrazione Comunale – ha sottolineato il sindaco Di Stefano- ribadisce con forza il valore dell’antifascismo e della partecipazione democratica come fondamenti imprescindibili della nostra comunità.

Il 25 Aprile non sia solo una data da ricordare, ma un impegno da rinnovare ogni giorno, per costruire una città più giusta, libera e solidale”.

Peccato che questa testimonianza è stato ascoltato da uno sparuto numero di cittadini adulti! Messaggi di questo tipo dovrebbero essere destinati alle giovani generazioni.

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25 aprile, Festa della Liberazione

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Il 25 aprile in Italia si celebra la festa della Liberazione dal nazifascismo. L’occupazione tedesca e fascista in Italia non terminò in un solo giorno, ma il 25 aprile è considerato una data simbolo perché nel 1945 coincise con l’inizio della ritirata da parte dei soldati della Germania nazista e di quelli fascisti della Repubblica di Salò dalle città di Torino e di Milano, dopo che la popolazione si era ribellata e i partigiani avevano organizzato un piano coordinato per riprendere il controllo delle città.

La decisione di scegliere il 25 aprile come “festa della Liberazione” (o come “anniversario della Liberazione d’Italia”) fu presa il 22 aprile del 1946, quando il governo italiano provvisorio – il primo guidato da Alcide De Gasperi e l’ultimo del Regno d’Italia – stabilì con un decreto che il 25 aprile dovesse essere “festa nazionale”.
La data fu fissata in modo definitivo con la legge n. 269 del maggio 1949, presentata da De Gasperi in Senato nel settembre 1948. Da allora, il 25 aprile è un giorno festivo, come le domeniche, il primo maggio, il giorno di Natale e la festa della Repubblica, che ricorre il 2 giugno. La guerra in Italia non finì il 25 aprile 1945, comunque: continuò ancora per qualche giorno, fino agli inizi di maggio.

Durante la seconda guerra mondiale furono molti i volontari, uomini e donne, che rischiarono tutto per sconfiggere il nazifascismo. Il secondo conflitto mondiale ha infatti due facce. La prima è quella rappresentata dalle schiere degli eserciti regolari, di cui sono noti i nomi dei generali e dei capi di stato, dei luoghi delle battaglie decisive. La seconda è invece la guerra clandestina dei popoli vinti, combattuta nell’ombra dalle formazioni partigiane. La Resistenza in Europa assume caratteristiche che variano da paese a paese, ma il fine è ovunque identico: la liberazione del territorio nazionale, da cui dipende l’avvenire di tutti

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Interruzione della condotta Ancipa – Blufi

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Caltanissetta- Il fornitore di sovrambito Siciliacque ha comunicato nella tarda serata di ieri che, a causa di un guasto riscontrato lungo la condotta Ancipa – Blufi, ha dovuto interrompere la fornitura destinata ai comuni di Caltanissetta, San Cataldo e Serradifalco.

Caltaqua – Acque di Caltanissetta SpA, gestore del servizio idrico integrato per il territorio della provincia di Caltanissetta, ha consequenzialmente rimodulato la programmata distribuzione come di seguito indicato in dettaglio:

Caltanissetta: restando operativa solo la fornitura dall’acquedotto Madonie per circa 75 l/s, non sarà possibile garantire l’erogazione H24 ad eccezione delle utenze Ospedale e Carcere che saranno regolarmente servite. Distribuzione garantita altresì nel centro storico Sant’Anna e Centro Balate.

San Cataldo: distribuzione sospesa.

Serradifalco: distribuzione sospesa

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Direttore Responsabile: Giuseppe D'Onchia
Testata giornalistica: G. R. EXPRESS - Tribunale di Gela n° 188 / 2018 R.G.V.G.
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