Due anni di pandemia non hanno fermato l’idea di cultura e visto l’esperimento precedente, torna alla Verga l’unica vetrina culturale della città, con un carnet di nomi importanti che danno lustro alla scuola ed all’intera città.
L’istituto comprensivo “G. Verga”, nel quadro delle attività di ampliamento formativo e di promozione culturale che rivolge all’intera comunità scolastica e al territorio, organizza e promuove la seconda edizione del Salone del Libro 2022: “La parola ai libri” il tema dell’evento. Dopo l’ampio e positivo riscontro evidenziato al termine della prima edizione del 2019, la scuola gelese ha voluto organizzare un nuovo appuntamento dedicato alla promozione dell’interesse alla lettura, verso le giovani generazione ma non solo. L’iniziativa entrerà nel vivo il 13 e 14 maggio prossimi quando l’istituto diventerà il luogo privilegiato di incontri con gli autori, presentazioni di testi, angoli dedicati all’approfondimento letterario, laboratori di lettura espressiva e di recitazione, esibizioni musicali e coreutiche e tanto altro. L’evento di apertura della manifestazione si terrà lunedì 4 aprile al teatro Eschilo: ospite d’onore il dott. Gherardo Colombo, ex magistrato, giurista e saggista, noto per aver lavorato ad inchieste che hanno fatto la storia recente del nostro Paese come la scoperta della loggia massonica P2, il delitto Ambrosoli e Mani Pulite. Gli alunni delle classi II e III della scuola secondaria di primo grado incontreranno il dott. Colombo dalle 15 alle 16.50 per un dialogo sulle pagine del libro “Educare alla Legalità”, affrontando i temi legati alla Costituzione: sarà un momento di sintesi del lavoro di educazione civica svolto dagli alunni e di incontro con l’autore. Alle ore 17,00, invece, inizierà l’incontro dal titolo “Una ‘lezione’ a 30 anni da Mani Pulite. La corruzione ieri, oggi…e domani?”. Ad introdurre l’evento la dirigente scolastica dell’istituto comprensivo “Verga” Viviana Aldisio, il sindaco di Gela Lucio Greco e il Procuratore della Repubblica presso il tribunale di Gela Fernando Asaro. Interverranno il dott. Gherardo Colombo, l’avv. Emanuele Maganuco come delegato distrettuale dell’Organismo Distrettuale Forense e il dott. Luigi Lo Valvo, Sostituto procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Gela. Modererà i lavori l’avv. Michele Orlando. L’iniziativa viene promossa in collaborazione con le librerie Orlando e Randazzo e l’università telematica Pegaso, sede di Gela.
Nel fine settimana 600 Scouts hanno invaso Gela per la celebrazione del Thinking Day e , quindi, per ricordare lord Robert Baden Powell e lady Olave Somers.
Gli scout erano provenienti da Isola delle Femmine, Palermo, Delia, Favara, Mazzarino, Niscemi, Gela 1 e Gela 2 della Sezione Scout di Gela. Insieme hanno riflettuto e gareggiato sul tema della giornata “Il vero successo è la Felicità”. La serata del sabato ha visto l’effettuazione di un grande fuoco da campo dove, tra canti, scene, danze e ombre cinesi, tutti i Gruppi, dai lupetti, scouts e Guide, e Rovers e Scolte, hanno presentato il tema della giornata e creato grande socializzazione e fraternità.
La notte l’hanno trascorsa parte nella Casa Salesiana e parte nella palestra della scuola adiacente al Centro Scout. Hanno portato il saluto il direttore della Casa Salesiana di Gela, don Gianni, il direttore dell’oratorio salesiano don Antonio, la Dirigente dell’istituto scolastico primo comprensivo “Don Bosco” Rosalba Marchisciana. La città di Gela è stata passata al setaccio dai Gruppi per ricercare i punti caratteristici, oggetto di una apposita gara che ha fatto conoscere le bellezze della città alla ricerca del “cuore felice”.
E poi grandi gare giocose nel pomeriggio e la conclusione con la Santa Messa al campo, per i cattolici, celebrata da Don Michelin cappellano della Chiesa San Giovanni Evangelista aiutato dal seminarista Giacomo Pardo, che è proveniente dalla formazione scout. C’è stato un momento spirituale per le altre fedi religiose presenti.
Ha sollevato un vespaio di polemiche l’amaro sfogo di un gruppo di cittadini che si sono visti sottrarre le panchine della legalità.
Reazioni al di sopra di ogni aspettativa rispetto ad una lettera aperta che sembrava una delle tante.
Indagini interne, accuse contro un consigliere comunale che si trovava al posto sbagliato nel momento sbagliato.
Complice una domenica di dolce far niente, Facebook ha raccolto una quantità di commenti e i giornali hanno fatto notizia.
Qualcheduno più esperto ha fatto di più ed ha cercato i documenti. Quelli che tagliano la testa al toro.
Le panche ‘indiziate’ erano state autorizzate al trasferimento nella piazzetta dell’amicizia, checché ne dicano taluni. E questa è la prova
Il documento risale al 2021 quando era presidente Francesco Trainito. Per i residenti di Borgo Valentina lo scippo è servito e adesso la palla passa al sindaco che ha seguito la vicenda (impossibile non farlo oggi…!), e c’era nel 2021 come vicesindaco della giunta Greco.
Torneranno le panche della legalità autorizzate nel 2021, al loro posto? Al sindaco ‘l’ardua sentenza’ come disse il poeta.
La lettera aperta dei residenti di Borgo Valentina sulle ‘panchine vaganti’, ha aperto una polemica infinita che, nel mondo della politica, finisce, come di consueto, con un invito a farsi da parte.
Il consigliere comunale Massimiliano Giorrannello del gruppo politico ‘Una buona idea’, che ha seguito la vicenda in prima persona e che è stato additato in quanto ‘reo’ di essere salito a bordo di un mezzo della Ghelas, risponde e fa chiarezza.
“Mi preme intervenire per fare chiarezza rispetto a post ed articoli di giornale che sono stati emessi nelle ultime ore. Lo ritengo doveroso per evitare strumentalizzazioni in quanto, ogni azione è stata effettuata al fine di garantire la corretta gestione del patrimonio comunale.
Alcuni residenti ci hanno più volte segnalato la presenza di soggetti in un’area del complesso residenziale borgo Valentina che disturbavano la quiete pubblica. È stata effettuata una verifica dagli uffici Comunali ed è emersa anche la presenza di panchine di proprietà comunale collocate in un’area privata e, soprattutto, prive delle necessarie autorizzazioni.
Si tratta di panchine che in origine erano state installate nel piazzale di fronte la Chiesa dei Cappuccini, poi temporaneamente rimosse durante il periodo del Covid e che ritorneranno al proprio posto. Tuttavia, la loro ricollocazione è avvenuta in un luogo che, ad oggi, non risulta essere di competenza comunale. Per quanto mi riguarda, desidero precisare che mi sono recato sul posto col mio mezzo personale e che, mi sono limitato a salire, per un breve tratto, sul mezzo della Ghelas esclusivamente per accompagnare gli operatori, che non riuscivano ad individuare l’area ove erano state posizionate le panchine.
Ritengo di non aver commesso alcun abuso o violazione e di aver agito nell’interesse della città. Garantire il corretto posizionamento degli arredi urbani e pubblici, soprattutto a valle di numerose segnalazioni effettuate dai cittadini, credo sia doveroso da parte di chi lavora giornalmente a fianco dell’ amministrazione in maniera del tutto proattiva. La vera domanda da porsi è semmai, chi ha collocato le panchine in quell’area nel 2020 senza le dovute autorizzazioni.
L’impegno, condiviso con l’amministrazione, è quello di installare le panchine in area comunale rispettando tutti gli iter autorizzativi e ridonare i beni ai cittadini.Mi auguro che questa mia dichiarazione possa spegnere ogni polemica e fare chiarezza su quanto realmente accaduto. Assicuro tutti i cittadini, tutti, che il mio operato è finalizzato solo a lavorare per il bene della mia amata città”.