Seguici su:

Politica

Tempio crematorio: niente emissioni nocive

Pubblicato

il

A distanza di un mese e mezzo dall’apertura del Tempio Crematorio di Delia l’Amministrazione Comunale ha provveduto a fare effettuare delle analisi sulle emissioni nell’aria da parte di un laboratorio accreditato e specializzato. I risultati hanno evidenziato il totale rispetto di tutti i valori previsti dall’A.U.A (Autorizzazione Unica Ambientale) dimostrando in modo incontrovertibile che la tecnologia utilizzata all’interno dell’impianto è una tecnologia all’avanguardia, rispettosa dell’ambiente e totalmente sicura. L’ Amministrazione Comunale ha fatto visionare le analisi alla commissione tecnico scientifica, all’uopo istituita, che ha ribadito in toto ciò che aveva messo nero su bianco diversi mesi addietro: “…inquina di più un camion euro quattro che mille cremazioni…”.  “Ancora una volta viene certificato il grande lavoro effettuato dall’Amministrazione Comunale. Eravamo totalmente sicuri che la tecnologia utilizzata all’interno del Tempio Crematorio sarebbe stata tra le migliori in assoluto e totalmente sicura per l’ambiente: lo affermavamo poiché eravamo e siamo in possesso di tutti i dati nonché di tutti i pareri positivi rilasciati dai vari Enti provinciali e regionali coinvolti.Alcuni hanno voluto fare demagogia e creare panico tra i Cittadini paragonando le future emissioni dell’Impianto di Cremazione di Delia a quelle dell’industrie petrolchimiche, siderurgiche o di raffineria” ha spiegato il Sindaco Gianfilippo Bancheri. “Come in tutte le cose – ha aggiunto il Sindaco di Delia – le bugie hanno le gambe corte. Per mesi ho sentito delle vere e proprie stupidaggini, ai limiti del ridicolo, da parte di chi voleva strumentalizzare la nascita del Tempio Crematorio di Delia, un vero e proprio fiore all’occhiello per il nostro territorio, palesando tesi strampalate, basate sul nulla, per mettere in cattiva luce l’Amministrazione Comunale e screditare agli occhi dei Cittadini il sottoscritto. Purtroppo il giochetto non solo non è riuscito ma si è trasformato in un vero e proprio boomerang per chi ha ingannato in modo pretestuoso i Cittadini. Quasi quasi volevano trasformare Delia nella nuova Auschwitz…” “Parlare di fumi neri, di tumori, di polveri che si sarebbero depositate sui frutti o sui balconi, di svalutazione degli immobili comunali, di paese dei morti dimostrava a chi conosceva la materia, era in possesso di informazioni veritiere o aveva espresso pareri tecnici obbligatori sull’impianto, tutta la malafede di chi giornalmente portava avanti tesi ridicole con l’unico scopo di demonizzare il Sindaco Bancheri. Oggi finalmente mettiamo una pietra tombale su tutta questa vicenda dimostrando, senza paura di essere smentiti, la nostra serietà e la nostra lungimiranza. Ovviamente continueremo a vigilare, cosi come tutti gli Enti preposti per legge, affinché la Ditta che gestisce l’impianto lavori sempre con correttezza, prestando la massima attenzione alla manutenzione dell’impianto e a tutti quegli aspetti previsti minuziosamente nel contratto stipulato con il Comune di Delia” ha concluso il primo cittadino

clicca per commentare

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Flash news

La Commissione Sanità: “l’Asp2 non vuole rapporti istituzionali”

Pubblicato

il

La presidente della Commissione Ambiente e Sanità Floriana Cascio ed i componenti Francesco Castellana, Sara Cavallo, Maria Grazia Fasciana e Armando Irti il 4 settembre scorso alle ore 8.30 fece visita al Centro punto prelievi del PO di Gela dietro segnalazione di alcuni cittadini che li avevano informato della situazione precaria del centro.

Emerse che i locali erano angusti, l’aria viziata e opprimente, caldo asfissiante e la fila di persone che arrivava al cancello di ingresso esterno. Subito dopo la Commissione comunicò al Direttore Dott. Cirrone Cipolla i disagi arrecati all’utenza e l’esigenza di spostare il centro prelievi.

“Oggi – fanno sapere i componenti del comitato- costatiamo il cambiamento di posizionamento e miglioramento del centro punto prelievi con soddisfazione”.

La commissione riscontra suo malgrado ogni interruzione dei rapporti istituzionali. Si sarebbe infatti aspettata un riscontro positivo rispetto ai risultati ottenuti da parte della dirigenza dell’Asp2 considerato che aveva sollevato l’inefficienza del servizio e che oggi per il bene della comunità pare abbia raggiunto uno standard di normalità.

“La Commissione vuole ricordare che ogni interlocuzione e audizione non dovrà essere considerata dalla dirigenza asp come un processo sommario, quanto piuttosto un rapporto di collaborazione per il bene dei nostri cittadini”- si legge in una nota.

Continua a leggere

Flash news

Interrogazione del sen.Loreficd al ministro dell’ambiente sui lavori fermi del raddoppio del depuratore consortile

Pubblicato

il

Il senatore Pietro Lorefice ha presentato un’interrogazione al Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica Pichetto Fratin in merito ai gravi ritardi nei lavori di raddoppio della sezione urbana del depuratore consortile situato all’interno della Raffineria di Gela.

Il potenziamento del depuratore è cruciale per il trattamento delle acque reflue prima che vengano scaricate in mare. Allo stato attuale, l’impianto non è assolutamente adeguato a gestire tutti i reflui, con la tragica conseguenza che le sostanze inquinanti pregiudicano l’ambiente e la salute degli abitanti.

Nonostante l’iter dei lavori fosse stato avviato oltre un decennio fa(iter avviato nel 2012) , assegnazioni, revoche, aggiudicazioni, ritardi hanno portato a uno stallo: i lavori risultano fermi dal 30 giugno 2023 per mancanza di copertura economica, a causa dell’aumento dei costi e delle compensazioni previste dalla legge, oltre a varianti progettuali intervenute nel corso del tempo.

“L’ennesima situazione inaccettabile per la Sicilia, e in particolare per quelle aree già compromesse a livello ambientale e che, in particolare per la gestione delle acque reflue, espone il nostro Paese alla quarta sanzione da parte dell’Unione Europea, con un aggravio spaventoso per la finanza pubblica” – ha evidenziato

Loregice chiede quindi al Ministro se sia a conoscenza della vicenda e, soprattutto, se non ritenga opportuno affidare il completamento dell’opera al Commissario straordinario unico per la depurazione, al fine di sbloccare l’iter e garantire finalmente la realizzazione di un’infrastruttura essenziale per la tutela dell’ambiente e della salute pubblica, messi a dura prova da anni di inquinamento.

“Il Ministro Pichetto Fratin, sappiamo essere sicuramente al corrente di quanto un impianto di depurazione efficiente sia essenziale per la salvaguardia degli ecosistemi e della salute pubblica, avendo egli stesso recentemente partecipato all’inaugurazione del depuratore di Affi.E se questo vale per Affi, a maggior ragione deve valere per Gela, un’area classificata “a elevato rischio di crisi ambientale”, con un piano di risanamento e disinquinamento ambientale inattuato e inserita tra i Siti di Interesse Nazionale per la bonifica.Insomma, siamo alle solite? Mentre al nord si tagliano nastri, qui al Sud si tagliano fondi?Chiedo quindi al Ministro se non sia opportuno intervenire con la stessa solerzia dimostrata altrove, essendo inaccettabile classificare l’Italia in territori o cittadini di serie A e di serie B.Il territorio di Gela e i gelesi hanno già pagato troppo in Salute e Ambiente: ulteriori lungaggini burocratiche non possono e non devono andare ad esacerbare una situazione di degrado ambientale e sanitario insostenibili.”- conclude

Continua a leggere

Politica

Via libera in VI Commissione all’assunzione di medici non obiettori negli ospedali siciliani

Pubblicato

il

Palermo- Un passo avanti fondamentale per la tutela della salute delle donne e per il rispetto della loro libertà di scelta. Il Disegno di Legge 738 stralcio in materia di sanità, ha visto anche l’approvazione dell’emendamento che disciplina l’assunzione di medici non obiettori negli ospedali siciliani, da parte della VI Commissione Sanità dell’Assemblea Regionale Siciliana.

“Questa è una battaglia di civiltà che ho portato avanti con determinazione, e oggi siamo più vicini a un traguardo storico – dichiara l’onorevole Dario Safina, deputato regionale del Partito Democratico –. Il nostro obiettivo è garantire la piena attuazione della legge 194 del 1978, affinché il diritto delle donne all’interruzione volontaria di gravidanza sia reale e non solo teorico.

Troppe siciliane, fino ad oggi, si sono scontrate con un muro di difficoltà dovuto all’altissimo numero di obiettori di coscienza nella nostra regione. Ora poniamo le basi per un sistema sanitario più equo e accessibile per tutte”.I numeri più recenti parlano chiaro: in Sicilia, l’85% dei ginecologi è obiettore di coscienza, un dato tra i più alti d’Italia. Una percentuale che si traduce in maggiori difficoltà per le donne che vogliono accedere all’IVG, nonostante si tratti di un diritto garantito dalla legge.

“Non possiamo più permettere che la volontà politica venga sopraffatta da un’inerzia amministrativa che mette a rischio la salute delle donne”.Il Ddl 738 approvato in commissione introduce, tra l’altro, procedure selettive mirate per l’assunzione di personale sanitario non obiettore, un passaggio cruciale per assicurare che ogni struttura ospedaliera della regione possa offrire questo servizio essenziale senza sovraccaricare i pochi medici non obiettori attualmente in servizio.“Una volta assunti, i medici non potranno poi dichiararsi obiettori, pena la risoluzione del contratto – sottolinea Safina –. 

Questo garantirà stabilità ai reparti e sicurezza alle pazienti. Non si tratta di discriminazione, ma di una scelta chiara: chi decide di concorrere per questi posti lo farà con la consapevolezza di prestare servizio in un settore specifico e delicato. È una soluzione già adottata in altre regioni italiane, e adesso anche la Sicilia deve fare la sua parte”.Il tema dell’assunzione di medici non obiettori era stato già affrontato da Dario Safina con un apposito Ddl presentato nel 2023. “Avevo depositato una proposta di legge per regolamentare questa materia due anni fa – spiega il deputato trapanese –.

 Quel testo è poi stato trasformato in un emendamento e integrato all’interno del Ddl 738, che oggi finalmente può arrivare in Aula per l’approvazione”.“Adesso tocca all’Assemblea Regionale Siciliana. Spero che tutte le forze politiche, al di là delle appartenenze, riconoscano l’importanza di questo provvedimento. La Sicilia deve dimostrare di essere una terra capace di garantire pari opportunità e diritti a tutti i suoi cittadini. Questo DDL non è solo una riforma sanitaria, ma un atto di giustizia sociale”. Confido che il Parlamento siciliano voglia accogliere positivamente questo passo avanti per la salute e la libertà delle donne”, conclude Safina.

Continua a leggere

Più letti

Direttore Responsabile: Giuseppe D'Onchia
Testata giornalistica: G. R. EXPRESS - Tribunale di Gela n° 188 / 2018 R.G.V.G.
Publiedit di Mangione & C. Sas - P.iva: 01492930852
Pubblicità