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Politica

Tardino: “bisogna limitare le partenze”

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Bruxelles – “Quanto sta accadendo in questi giorni sulle nostre coste dimostra che la soluzione è limitare le partenze, intervenendo in Europa, assicurando controllo dei confini e gestione legale dei flussi. Lo abbiamo già proposto in Ue all’interno dei lavori di riforma del regolamento di Dublino, alla quale sto lavorando, e continuiamo a dirlo: vanno creati centri di gestione delle domande di asilo nei paesi del Nord Africa, con gestione Ue, per evitare partenze della speranza, morti e condizioni pessime di accoglienza, come quelle viste a Lampedusa durante tutta l’estate. Serve un piano Ue volto ad azzerare gli sbarchi e riconoscere l’ingresso in Europa solo a chi ne ha diritto.
Non possiamo accogliere indiscriminatamente, peraltro in un momento di grave crisi per famiglie e imprese. È arrivato il tempo di decidere e tutti in Europa devono fare la propria parte. Il ministro Piantedosi ha ereditato dalla sinistra una situazione ingestibile e sta facendo quanto promesso agli italiani dalle forze di governo. I territori, lo dico da siciliana, sono stati i primi a fare le spese del disastro Lamorgese: Piantedosi si è appena insediato e ha già fatto capire il cambio di rotta, con navi Ong che stanno già evitando di partire. Lasciamo lavorare il nuovo Governo, servirà attendere per superare anni di cattiva gestione del fenomeno, affinché i territori possano beneficiare delle nostre proposte, che prevedono anche un rafforzamento della dimensione esterna. L’Ue deve dare risposte e non può pensare di continuare a ignorare gli sforzi dei paesi che si affacciano sul Mediterraneo, e proporre delle soluzioni, non solo a parole. In questa direzione il nostro lavoro in commissione Libe andrà avanti ancora più determinato”.

Così in una nota Annalisa Tardino, europarlamentare siciliana della Lega, coordinatrice Id in commissione Libe.

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Il Consiglio dei Ministri acconsente alla procedura d’urgenza per i tre dissalatori siciliani

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Poco prima di Natale il consiglio dei ministri presieduto da Giorgia Meloni “al fine di porre fine alla grave crisi idrica nel territorio della Regione Siciliana”, ha attribuito “al Commissario straordinario per il contrasto alla crisi idrica il potere di intervenire, in via d’urgenza, per la realizzazione di impianti di dissalazione, anche mobili, nei comuni di Porto Empedocle, Trapani e Gela”.


Per la realizzazione dei dissalatori, il consiglio dei ministri ha indivuato Siciliacque, il colosso che gestisce le reti di sovrambito in Sicilia e alcune importanti dighe, come soggetto attuatore.

Il presidente Schifani ritiene che già a giugno i dissalatori saranno attivi .

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Si torna in aula domani, all’odg anche Imu e criteri per esperti del sindaco

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Domani si ritorna in aula. La seduta consiliare di lunedi mattina è stata rinviata a domani mattina.

Si proseguirà con delibere finanziarie quali le variazioni di bilancio e i debiti fuori bilancio. Farà bene la maggioranza a presentarsi compatta e a mandare avanti da sola i lavori d’aula perchè l’opposizione non sembra intenzionata ad essere presente.

L’ ordine del giorno è stato integrato con la conferma di aliquote e detrazioni Imu” e i criteri per la procedura di nomina degli esperti del sindaco, sulla base della normativa regionale e di ciò che prevede lo statuto comunale.

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I cuffariani gelesi gridano allo scandalo per l’incarico da 800 mila euro all’ex consigliera M5S Farruggia

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Mentre l’opposizione dimostra di saper mettere da parte i propri interessi e si attiva per fare approvare quelle norme in grado di fare uscire la città dalla profonda crisi finanziaria che la attanaglia , la maggioranza a trazione Cinquestelle si distingue, invece, per una serie di provvedimenti finalizzati esclusivamnte alla difesa di specifici interessi personali: l’affondo viene dalla Dc tutta con in testa il coordinatore Giuseppe Licata e i consiglieri Armando Irti e Giuseppe Guastella.

Indice puntato sull’i ncarico di circa ben 80.000,00 affidato all’ ex consigliere comunale dei Cinquedtelle Virginia Farruggia , fresca peraltro di una candidatura alle europee , che,secondo la Dc, rappresenta uno scandalo di proporzioni gigantesche che non può non avere delle ripercussioni sul piano politico , sociale e persino legale.
“Se il tanto famigerato modello Gela, così strombazzato da più parti , si riduce a queste pratiche di spregiudicate e ciniche spartizioni , non c’è da stare molto allegri , perché difficilmente si assiste ad una manifestazione di potere così arrogante che non teme di sfidare l’opinione pubblica”- sostengono gli esponenti Dc.


“Non si può e non è eticamente accettabile lanciare ai giovani un messaggio così devastante: quello cioè di intendere la politica come un mezzo per curare i propri interessi.Ora, pur volendo per il momento tralasciare le norme ” di inconferibilita di incarichi a componenti di organi politici” , così come chiaramente espresse dall’ANAC ( Autorità nazionale anticorruzione), si rimane stupiti e desta forte preoccupazione il silenzio di quelle personalità politiche che militano in partiti che , della trasparenza e della legalità , ne fanno il loro punto di riferimento . Così come non può non passare inosservato che a concepire e a realizzare simili operazioni siano personaggi appartenti ad un movimento che hanno cercato e cercano di diffamare in vari modi i loro avversari politici. Chi si comporta in questo modo, non ha titoli per giudicare gli altri” – conclude la Dc gelese

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