Rubrica ad ispirazione cattolica a cura di Totò Sauna
“In quel tempo, mentre la folla gli faceva ressa attorno per ascoltare la parola di Dio, Gesù, stando presso il lago di Gennèsaret, vide due barche accostate alla sponda. I pescatori erano scesi e lavavano le reti. Salì in una barca, che era di Simone, e lo pregò di scostarsi un poco da terra. Sedette e insegnava alle folle dalla barca.
Quando ebbe finito di parlare, disse a Simone: «Prendi il largo e gettate le vostre reti per la pesca». Simone rispose: «Maestro, abbiamo faticato tutta la notte e non abbiamo preso nulla; ma sulla tua parola getterò le reti». Fecero così e presero una quantità enorme di pesci e le loro reti quasi si rompevano. Allora fecero cenno ai compagni dell’altra barca, che venissero ad aiutarli. Essi vennero e riempirono tutte e due le barche fino a farle quasi affondare.
Al vedere questo, Simon Pietro si gettò alle ginocchia di Gesù, dicendo: «Signore, allontànati da me, perché sono un peccatore». Lo stupore infatti aveva invaso lui e tutti quelli che erano con lui, per la pesca che avevano fatto; così pure Giacomo e Giovanni, figli di Zebedèo, che erano soci di Simone. Gesù disse a Simone: «Non temere; d’ora in poi sarai pescatore di uomini».
E, tirate le barche a terra, lasciarono tutto e lo seguirono”.
Lc 5,1-11
Quante volte ci sentiamo stanchi. Sfiduciati. Abbiamo lavorato tanto per raccogliere niente. Abbiamo pescato tutta la notte e nella rete troviamo pochi pesci. Un pugno di mosche. L’esperienza che facciamo tutti. Fatichiamo, lavoriamo, per raccogliere briciole. Fatiche, sudore, lacrime versate. Ogni giorno sperimentiamo il fallimento. Programmiamo, progettiamo, elaboriamo chissà quali alchimie, e poi magari per un banale di raffreddore, una piccola caduta, non possiamo arrivare all’atteso appuntamento. Eppure, non potevamo mancare. Era importante. Decisivo per la nostra vita. Si decideva il nostro futuro .L’aspettavamo da anni. Ogni giorno tocchiamo con mano i nostri limiti, la nostra stanchezza, la nostra fatica. Lavoriamo sempre di più. Facciamo tante di quelle cose che poi alla fine ci sentiamo stanchissimi. Poca voglia di chiacchierare. Vuoti. Delusi. Pensiamo che per uscire dalla crisi bisogna lavorare sempre di più. Più ore. Più fatica. Poi, ti arriva un infarto, un ictus, un tumore fulminante al cervello, al polmone e tutto è finito. Ma, dobbiamo correre, dobbiamo farlo.
Siamo incapaci di fermarci. Si sentivano cosi anche Simone e i suoi fratelli dopo una pesca infruttuosa. Cosi ci racconta l’evangelista Luca. Avevano lavorato tutta la notte. Stanchi, sfiduciati, arrivarono a riva. Le reti erano vuote. Nemmeno un pesciolino. Pur piccolo. Niente. Cosa dobbiamo mangiare domani? Cosa diremo alle nostre famiglie? Eppure, avevano lavorato tutta la notte. Eppure abbiamo lavorato pure la Domenica. Mentre ci sentiamo cosi , arriva nella mia e nella tua vita Gesù. E, come a Simone, a me e a te, ci dice. Va, riprendi il largo. Riprendi forza, abbi fiducia in me. Affidati. Lo so, sei stanco, ma ascoltami riprendi il cammino. Non è facile rispondere. Si, non è facile alzarsi, e riprendere il cammino, siamo stanchi, lottiamo contro una malattia, siamo senza lavoro, senza futuro, ma allora ecco arrivare la risposta di Simon Pietro. “ Sulla tua parola getterò le reti. “ Sulla tua parola, non su quella dei santoni che vediamo alle televisioni e parlano e parlano e sanno tutto di tutto, non sulla parola di qualche giornalista che si sente più illuminato di tutti, che ha la soluzione ai problemi del mondo. Non sulla parola di qualche politico che promette e promette e non mantiene. Non sulla parola di qualche prelato, che dall’alto del pulpito, butta sentenze e da giudizi su tutti e nel piccolo vano della parrocchia, va a disturbare qualche minorenne. Cristo è l’unica Parola vivente. L’unica parola che salva. Cristo e non i ciarlatani di cui questo mondo è pieno. Grazie anche alla nascita dei social. Luca ci racconta che Simon Pietro uscì di nuovo e ritornò con le reti piene di pesci. Grandi e piccoli. Abbiamo continuato a buttare le reti su cose finite. Su cose che ci hanno illuso. Noi abbiamo sperato su cose che oggi ci sono e domani no. Siamo andati dietro a tutte le sirene di questo mondo che dicevano stupende e suadenti e siamo tornati con le reti vuote. “ Ma come mi aveva promesso un posto di lavoro, ma come mi garantivano vincite sicure, ma come…” E’ questa la nostra vita. Continuare a buttare reti su mari dove i pesci sono scomparsi. Illudendoci, che questa volta non sarà cosi. Che questa volta le reti si riempiranno. Che questa volta è diverso. Per ritornare alla riva con le mani vuote. Delusi. Ogni giorno facciamo questa esperienza. Ogni giorno. Illusi. E’ arrivato il momento, ed è questo, che anche noi iniziamo a ritornare al largo e iniziamo di nuovo a buttare le reti. Questa volta su cose solide, dove né tignola e ruggine consumano. Con la certezza che solo sulla Parola di Gesù c’è la Salvezza e la vera Vita.
Buona Domenica
Totò Sauna