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Cronaca

Strage di Capaci, il ricordo della FAI Antiracket per affermare la legalità

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“Il valore della memoria. Crederci è perseverare”. Così la FAI Antiracket Gela, associazione “Gaetano Giordano” ha voluto celebrare il 29° anniversario della strage di Capaci: un meeting online svolto questa mattina sulla piattaforma Meet e trasmesso in diretta streaming sulla pagina Facebook dell’associazione. Un confronto tra due generazioni, da un lato i rappresentanti delle istituzioni e le autorità civili e militari, dall’altro gli studenti degli istituti superiori e i ragazzi della Consulta giovanile gelese.

Riflessioni, testimonianze ed esperienze hanno caratterizzato l’evento digitale, introdotto dal sindaco di Gela Lucio Greco. Con il presidente dell’associazione “Gaetano Giordano”, Renzo Caponetti, e il presidente onorario della FAI Tano Grasso è stato affrontato il tema della lotta alla mafia in Sicilia condotta dagli imprenditori che hanno denunciato, ribellandosi al racket delle estorsioni. Un movimento di popolo verso la legalità, ispirato proprio da chi come Giovanni Falcone – e gli altri martiri di Capaci – ha dato la propria vita per la giustizia. Il prefetto di Caltanissetta Chiara Armenia ha ricordato quanto sia necessaria la “legalità del quotidiano”, perché ognuno possa contribuire in maniera fattiva a ricordare il sacrificio del giudice Falcone compiendo ogni giorno il proprio dovere.

Ospite d’eccezione Pif, Pierfrancesco Diliberto, che proprio a Gela incontrò nel 2007 il presidente Caponetti registrando una delle puntate del suo programma “Il testimone”. Pif ha sottolineato come il 23 maggio sia una data da festeggiare, perché ricorda l’insegnamento immortale donatoci da chi in prima linea ha combattuto contro il crimine organizzato. Quindi gli interventi del questore di Caltanissetta Emanuele Ricifari, della signora Franca Evangelista vedova di Gaetano Giordano e dell’avv. Valentina Lo Porto, tra i professionisti del progetto Pon “Sostegno Attivo” con cui l’associazione offre sostegno gratuito e consulenza legale, aziendale e psicologica a tutti gli operatori economici vessati dal racket e dall’usura. In conclusione le domande degli studenti, in un confronto ricco di spunti per riflettere e ricordare la grande lezione consegnata alla storia da Giovanni Falcone e da chi, come lui, ha dato la vita per la causa della giustizia

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Cronaca

Autocisterna contro suv sulla SS 115: un ferito

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File chilometriche in due direzioni a causa di un incidente che ha bloccato la strada statale 115 per Licata.

Nei pressi della curva a gomito che si trova all’uscita del comune agrigentino, un’autocisterna che trasporta liquidi si è scontrata con un Suv sul quale viaggiavano due persone.

A finire all’ ospedale di Licata il passeggero del Suv che accusava dolori al petto.

Sul posto sono arrivati i Carabinieri per i rilievi sull’incidente. La sede stradale è stata occupata a lungo ed il traffico paralizzato.

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Cronaca

Denunciato per detenzione di munizioni

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Riesi – Nei giorni scorsi, nel corso di un servizio di controllo del territorio eseguito a Riesi, la locale Stazione Carabinieri, coadiuvata dallo Squadrone Eliportato Cacciatori “Sicilia” e con il supporto specialistico del Nucleo Cinofili di Palermo, ha denunciato in stato di libertà alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Gela un 51enne del luogo, per il reato di detenzione abusiva di munizionamento.

Dopo la perquisizione eseguita nell’abitazione dell’uomo sono state rinvenute munizioni di diverso calibro per armi da fuoco comuni e da guerra, sottoposte a sequestro.

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Cronaca

Mancata precedenza e scatta l’inseguimento per speronarli, paura per due fidanzati

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Volanti della Polizia sono intervenute a Gela a seguito della segnalazione di una giovane donna che, mentre si trovava a bordo di un’auto con il fidanzato, segnalava due autovetture e un motociclo che tentavano di inseguirli per speronarli. In particolare, giungeva una richiesta di aiuto al numero di emergenza, da parte della ragazza la quale riferiva all’agente della sala operativa del Commissariato di essere inseguita da più auto e un motociclo. La zona indicata era la periferia nord della città e, immediatamente, le pattuglie si recavano nelle vie indicate all’operatore di Polizia e lì intercettavano i veicoli coinvolti.

Le fasi concitate dell’inseguimento duravano oltre cinque minuti, come veniva ricostruito anche dalla visione di un video che la ragazza registrava durante i concitati momenti. In base alla ricostruzione dei fatti, tutto sembrava aver avuto inizio a causa di una mancata precedenza su strada per cui, uno degli indagati, “offeso dal gesto” si dava all’inseguimento dell’auto della vittima, tentando più volte di bloccargli la strada; ad un certo punto riusciva nell’intento e il giovane alla guida della vettura che inseguiva scendeva dall’auto e si avvicinava minaccioso alla vittima, la quale però, riusciva, con una manovra repentina, a darsi ancora una volta alla fuga. In seguito, sia le due auto sia il motorino che si erano messi alla “caccia” dell’auto della vittima, tentavano ancora più volte di chiudere, come in una morsa, i due giovani e si susseguivano diversi tentativi di bloccare la coppia di fidanzati; più volte, infatti, durante le fasi dell’inseguimento, almeno sei da quanto si vede nel video, riuscivano a tamponare l’auto per costringerla a fermarsi, ma ogni volta la vittima riusciva a trovare una via di fuga. L’inseguimento veniva interrotto solamente grazie all’intervento della pattuglia della Polizia che intercettava i richiedenti, i quali finalmente, sentendosi al sicuro, arrestavano la loro corsa. Contemporaneamente, l’altra volante riusciva a fermare e identificare alcuni degli inseguitori. In particolar modo quelli a bordo di una delle due auto; dalla visione del video poi si riuscivano ad individuare altri tre dei partecipanti all’inseguimento, i conducenti delle due autovetture e del motociclo, per un totale di sette persone. Gli accertamenti successivi permettevano di identificare i tre conducenti, tutti del 2003, alcuni dei quali gravati da precedenti penali, che sono stati denunciati per violenza privata aggravata dalla partecipazione di più di cinque persone.

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