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Dall'Italia e dal Mondo

Spot della Polizia di Stato contro la violenza sulle donne

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Roma – La Polizia di Stato rilancia “Questo non è amore”, la campagna permanente di comunicazione contro la violenza di genere, attraverso uno spot televisivo e sui canali social. Lo spot ricorda che la violenza sulle donne è un fenomeno che riguarda tutti noi, ogni giorno, non solo quando accade un fatto drammatico, quando celebriamo una triste ricorrenza o il 25 novembre, Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne. Protagonista dello spot e del video social è Filomena Di Gennaro, una donna giovane, intelligente, che ha superato le prove per entrare nelle forze dell’ordine. Nel 2017 è stata violentemente aggredita dal suo ex fidanzato che, incapace di accettare la fine della loro relazione, le ha sparato 8 colpi di pistola tentando di ucciderla.

Filomena è sopravvissuta, oggi vive su una sedia a rotelle ma questo non le ha impedito di rifarsi una vita, sposarsi, avere dei figli. Dopo aver incontrato un amore malato, ne ha trovato uno sano,che l’ha aiutata a superare il momento più drammatico della sua vita e che oggi la sostiene e la incoraggia a raccontare la sua storia nelle scuole superiori per insegnare ai giovani a non tacere di fronte ai primi segnali di un amore tossico, anche quando non ci riguarda direttamente. Filomena chiede a tutti di “non voltarsi dall’altra parte perché siamo tutti coinvolti, come società nel suo insieme e come singoli cittadini.

Ognuno di noi deve sentirsi responsabile e lavorare affinché tutti imparino a distinguere l’amore malato dall’amore sano”. La Polizia di Stato è da sempre in prima linea per sostenere e proteggere sia chi denuncia in quanto vittima sia chi segnala una situazione di pericolo. Anche queste segnalazioni sono molto importanti per prevenire e contrastare la violenza sulle donne. Le Forze di Polizia sono capaci di intervenire sempre con attenzione, discrezione e sensibilità, attraverso personale altamente qualificato e formato. Al fianco della Polizia di Stato operano numerose associazioni che offrono assistenza alle donne vittime di violenza e rappresentano una insostituibile rete di protezione e aiuto che contribuisce a far fronte al fenomeno.

Lo spot da 30 secondi verrà trasmesso sulle reti RAI e sarà visibile anche sui canali social della Polizia di Stato. E’ stato prodotto in collaborazione con il Dipartimento per l’ informazione l’editoria della Presidenza del Consiglio dei Ministri.

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Messina: uccide la madre con 15 coltellate

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Orrore a Messina. Una donna di 62 anni è stata uccisa dal figlio con 15 coltellate nella sua abitazione.

Il terribile omicidio sarebbe stata la reazione del giovane al culmine di una lite. Giosuè Fogliani avrebbe inseguito la donna, Caterina Pappalardo, per poi stordirla utilizzando uno spray al peperoncino ed quindi accoltellatla.

Sul posto sono intervenuti gli agenti della squadra mobile della Questura e i carabinieri del comando provinciale di Messina che hanno arrestato il 26enne. Polizia e carabinieri sono stati allertati dai vicini di casa, che si erano allarmati sentendo le grida della donna.

Il figlio avrebbe aperto la porta di casa alla polizia mentre aveva un coltello di tipo militare, con una lama di 18 centimetri.

Il 26enne ha confessato subito ed è stato arrestato e portato alla caserma Calipari: sul posto gli agenti della Mobile guidati dal capo Vittorio La Torre e la Polizia scientifica dei Carabinieri. Il corpo della donna trasportato all’obitorio. Le indagini sono coordinate dal Sostituto Procuratore Vito Di Giorgio

Madre e figlio non vivevano più insiene da qualche tempo, la donna andava ogni tanto a trovarlo per le pulizie della casa e per cucinare per lui, che, pare, fosse affetto da disturbi psichici.

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Arrestata una prof accusata di tenere comportamenti sessuali con minori

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Castellammare di Stabia – Un’insegnante di 40 anni è stata arrestata con l’accusa di aver tenuto comportamenti di natura sessuale con alcuni alunni della scuola media dove svolgeva il ruolo di insegnante di sostegno.  

La vicenda era andata agli onori della cronaca lo scorso 14 novembre, quando un gruppo di genitori era andata la sede di un istituto di Castellammare di Stabia per “farsi giustizia”, aggredendo la prof, dopo che i figli avevano raccontato di incontri in luoghi appartati a scuola con l’insegnante, durante i quali la donna di 40 anni avrebbe mostrato ai ragazzi – tutti minori di 14 anni – video pornografici e avrebbe tenuto comportamenti a sfondo sessuale.

 indagini svolte dai carabinieri, la donna avrebbe creato anche un gruppo social con alcuni alunni, nel quale gli unici argomenti trattati sarebbero stati di carattere sessuale. Ad eseguire il provvedimento di custodia cautelare in carcere, emesso dal gip del tribunale di Torre Annunziata, su richiesta della Procura, sono stati i carabinieri della compagnia di Castellammare di Stabia: la docente 40enne è accusata di maltrattamenti, violenza sessuale, induzione al compimento di atti sessuali e corruzione di minorenne. La donna è stata portata nel carcere femminile di Benevento.    

   L’indagine per la quale è stata arrestata l’insegnante di sostegno, accusata tra l’altro di violenza sessuale e induzione al compimento di atti sessuali ai danni di studenti di età inferiore a 14 anni, è partita dopo l’aggressione subita dalla donna di 40 anni il 14 novembre scorso da parte dei genitori di alcuni alunni dell’istituto, a seguito della quale la docente e il padre di un ragazzo riportarono delle lesioni (alla prima fu diagnosticato un trauma cranico, il secondo riportò la frattura di un braccio).

   Determinanti sarebbero state in particolare le testimonianze rese dai sette minori coinvolti –  quattro ragazzi e tre ragazze – , ascoltati dagli inquirenti in forma protetta, oltre all’analisi dei file audio estratti dal telefono cellulare degli stessi ragazzini e dell’insegnante.

  Da queste attività sarebbe emerso come la donna, a partire dal mese di ottobre del 2023, in qualità di insegnante di sostegno di uno degli alunni coinvolti ma alla quale di fatto venivano affidati anche gli altri studenti, avrebbe sottoposto i ragazzi a numerose condotte di carattere sessuale. In particolare, i giovanissimi sarebbero stati portati durante l’orario scolastico (con la scusa di impartire loro ripetizioni) in un’aula riservata della scuola, dalla 40enne soprannominata “la saletta”, nella quale la docente avrebbe ripetutamente mostrato loro materiale video pornografico, intavolato continui discorsi di esplicita natura sessuale.

   In alcune circostanze – sempre da ciò che sarebbe emerso dal lavoro degli inquirenti – i giovani sarebbero stati spinti a scambiarsi atti sessuali e in una circostanza l’insegnante avrebbe avuto un rapporto con uno degli alunni. 

   Quando poi l’accesso alla “saletta” sarebbe stato precluso, la professoressa avrebbe creato un gruppo Instagram, chiamato proprio “la Saletta”, nel quale gli unici discorsi effettuati avrebbero avuto contenuto esplicitamente sessuale.  Ai ragazzi la prof inviava anche via chat foto pornografiche dopo avere impostato l’autocancellazione 

   Lo stato di soggezione degli alunni rispetto all’insegnante e le minacce che quest’ultima avrebbe rivolto ai ragazzi, in particolare circa la possibilità di essere bocciati, di fare andare i genitori in carcere e di mandare loro stessi in comunità – minacce che sarebbero state “rafforzate” dalla presunta relazione che la donna avrebbe avuto con un appartenente alle forze dell’ordine – avrebbero portato i minori a mantenere il segreto sulle specifiche vicende.

   A portare alla luce quanto sarebbe avvenuto a scuola, sarebbe stata la sospensione subita da uno degli alunni coinvolti, che avrebbe indotto le vittime a confidarsi con i genitori, in alcuni casi facendo vedere agli stessi alcuni messaggi scambiati tramite Instagram e Whatsapp con la professoressa. I carabinieri della sezione operativa e della stazione di Castellammare di Stabia, coordinati dalla Procura di Torre Annunziata, avrebbero inoltre trovato nel telefono sequestrato all’insegnante numerosi messaggi vocali da lei inviati agli alunni, insieme a materiale pornografico compatibile con quello descritto dalle vittime nel corso delle loro audizioni.

   “Le condotte contestate all’indagata – spiega il procuratore della Repubblica di Torre Annunziata, Nunzio Fragliasso – per la loro estrema, intrinseca, gravità e per la loro incidenza negativa sull’equilibrio psicofisico dei minori, hanno reso necessaria l’adozione della più grave tra le misure cautelari, quella della custodia in carcere, peraltro prevista obbligatoriamente per legge per il reato di violenza sessuale in presenza di esigenze cautelari non diversamente tutelabili, in quanto ritenuta l’unica in grado di arginare il pericolo di reiterazione dei reati. Tutto ciò anche in considerazione del fatto che, da un lato, la docente è ancora formalmente in servizio presso l’istituto scolastico e, dall’altro, la meno afflittiva misura degli arresti domiciliari non avrebbe consentito di inibirle effettivamente l’utilizzo della rete internet, con il conseguente pericolo di avere con altri minori ulteriori contatti analoghi a quelli per cui si procede”. 

   Le mamme della scuola di Castellammare di Stabia che avevano denunciato gli abusi sessuali nei confronti dei ragazzi da parte dalla professoressa di sostegno, sono “soddisfatte” per l’arresto della donna, ma ora chiedono le scuse. “Ci hanno dato delle camorriste e delle bestie, ora chiedete scusa”, scrive una delle mamme su Facebook.

   Nei giorni seguenti all’aggressione della prof da parte dei genitori, nessuno prese le loro parti, mostrando invece solidarietà alla docente che finì al pronto soccorso. Le mamme dei ragazzini abusati affermavano che, venute a conoscenza delle chat che rivelavano i rapporti tra la docente e i figli, la docente doveva essere allontanata. Ad esasperarle era stata la lentezza degli organi scolastici che avevano ritenuto di non dover agire solo sulla loro parola, dovendo attendere l’esito delle indagini.

   “A chi non ha creduto, a chi si è girato dall’altra parte – scrive una delle mamme su Facebook – a chi ci ha dato delle camorriste, bestie e bugiarde…chiedete scusa… giustizia è stata fatta…La docente è stata arrestata!!”. La stessa mamma, intervistata dalla Tgr Campania, ha usato toni pacati: “Siamo soddisfatte ma ancora qualcosa a nostro avviso va chiarito – ha detto -. Comunque non vogliamo che sui docenti buoni possa ricadere le colpe di chi ha agito male”.  fonte Ansa

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“Riflessi culturali”: appuntamento da tutto esaurito il 18 gennaio con il musical “Grease”

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Agrigento – Il prossimo 18 gennaio il Palacongressi ospiterà uno dei musical più amati di sempre, “Grease”, che sarà portato in scena dalla Compagnia della Rancia davanti ad un pubblico delle grandi occasioni:oltre mille persone hanno infatti già acquistato il ticket e si preparano a godere di uno spettacolo straordinario con musiche indimenticabili. 

Con decine di migliaia di spettatori nel solo tour 2024, Grease si conferma il musical più amato. Lo spettacolo di Jim Jacobs e Warren Casey, con la regia di Saverio Marconi e la regia associata di Mauro Simone è una festa travolgente che accende le platee italiane e ha dato il via alla musical-mania trasformandosi in un vero e proprio fenomeno di costume “pop”: un cult intergenerazionale ch si rinnova a ogni stagione, è sempre più attuale ed è amatissimo anche dalle nuove generazioni.

Il musical ha debuttato a Broadway nel 1971, nel 1978 segue il film campione di incassi che consacra John Travolta e Olivia Newton-John nei ruoli dei due protagonisti. In scena, oggi, un affiatatissimo gruppo di 18 giovani e talentuosi performer che, attraverso i linguaggi della danza, del canto e della recitazione, danno nuova luce a personaggi diventati vere e proprie icone generazionali.

Il cast ha lavorato intensamente con la coreografa Gillian Bruce che ha costruito “sartorialmente” su di loro le coreografie rendendole ancora più energiche ed esplosive. Di grande impatto visivo saranno i costumi (oltre 80), un’esplosione di colori e tessuti cangianti curati dalla costumista Chiara Donato.

I linguaggi della danza, del canto e della recitazione si integrano perfettamente con la scenografia, a firma di Gabriele Moreschi; il team creativo comprende anche Valerio Tiberi che firma il coloratissimo disegno luci insieme a Emanuele Agliati e in collaborazione con Francesco Vignati, che sottolineano i momenti più esplosivi così come le atmosfere più intime; gli aspetti musicali sono curati da Enrico Porcelli per il disegno fonico, Gianluca Sticotti per la direzione musicale e gli arrangiamenti vocali, Riccardo Di Paola per arrangiamenti e orchestrazioni.“E’ il miglior modo per noi per incorniciare una giornata importante, che alla presenza del presidente della Repubblica Sergio Mattarella inaugurerà l’anno della Capitale della cultura – spiega il direttore artistico Gaetano Aronica -.

Le ben mille persone che assisteranno ad uno musical cult rappresenteranno uno spettacolo nello spettacolo. E’ una risposta chiara anche su un fatto: questo territorio ha voglia di momenti di svago, di aggregazione e di cultura, ed è il miglior viatico per questo 2025”.

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Direttore Responsabile: Giuseppe D'Onchia
Testata giornalistica: G. R. EXPRESS - Tribunale di Gela n° 188 / 2018 R.G.V.G.
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