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Siragusa si dimette dal PD e vuota il sacco contro Di Cristina e Donegani

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Il Pd perde il suo segretario cittadino.

Guido Siragusa si è dimesso dalla carica poche ore prima la riunione del partito in città con una lettera inviata al segretario provinciale Renzo Bufalino.

Via da un PD che non può essere un partito aperto, appetibile, scalabile da tutti anche da chi non ha importanti parentele.
“Ho ereditato la guida di un partito che nelle precedenti elezioni comunali aveva raggiunto e superato dei pochi decimali la soglia del 5%, portando la sua rappresentanza da 6 a 2 consiglieri comunali praticamente un disastro- dice Siragusa – non sono andate bene neanche le elezioni regionali e nazionali che hanno visto il Pd gelese, non svolgere alcun ruolo nella scelta dei candidati, e questo nella perversa logica che a decidere per Gela dovesse essere una ristrettissima cerchia di persone direi appena due. Pur non volendo far processi a chicchessia, mi sembra doveroso porre la verità come elemento centrale delle mie considerazioni. Ed invero, con la sconfitta alle regionali, sono emerse tutte le debolezze,trasformate in arroganza e tracotanza dell’ex segretario provinciale Peppe Di Cristina . Tralascio i puerili tentativi di volere scaricare al Pd gelese i motivi della sua sconfitta, anche se qualche breve considerazione va fatta: a Gela il 30% dei voti espressi alla lista non sono andati al cosiddetto candidato locale, e i voti di Lista sono sovrapponibili alle precedenti elezioni Regionali, inoltre, fatto non trascurabile, a Gela prima città della provincia, il Pd non esprimeva alcuna candidatura per le nazionali e quindi non vi è stato alcun effetto traino Nazionali/Regionali”.

Siragusa esprime la sua amarezza per l’esito delle elezioni del segretario nazionale.

“I cacicchi e i capi bastone – sottolinea- pur avendo perso, si sono ritrovati entrambi ed a vario titolo negli organi nazionali (Di Cristina eletto alla direzione Nazionale con 70 voti congressuali in tutta la provincia e
Donegani che fingendo di votare la Schlein, votava Bonaccini con un’operazione degna del migliore Totò riusciva ad indicare la compagna Caizza nelle liste della Schlein) e chi aveva sostenuto lealmente e coraggiosamente la Schlein è rimasto fuori. Questo passaggio, sottovalutato da molti, ha vanificato il lavoro del Comitato Elly, che tanto si era prodigato per riportare nei gazebo importanti esponenti della Cgil, di Arci, del mondo del volontariato laico e cattolico, giovani, ma soprattutto tanti ex Democratici”.
“Da qualche giorno- continua – ho lavorato insieme al consigliere Orlando, pur nelle più ardue difficoltà per cercare di costruire un’alleanza di centro sinistra, che portasse il Pd fuori dall’isolamento in cui da anni vive nel declino. Purtroppo, ho dovuto fare i conti con chi pensa che i candidati Sindaci si decidono nei bar avendo la faccia tosta di pensare che il resto del mondo sia costituto da imbecilli e creduloni. Sull’argomento voglio essere chiaro: è intollerabile costruire movimenti politici, essere nel contempo dirigente del Pd, la mattina ti presenti come esponente di spicco di quel movimento e il pomeriggio ti atteggi a dirigente del Pd. E’ oltremodo disdicevole che tale comportamento di Donegani, sia supportato, anzi forse ispirato dal componente della Direzione Nazionale del Pd Peppe Cristina che qualcuno definisce il massimo esponete del Pd gelese. In questi mesi abbiamo assistito a continue ed imbarazzanti apparizioni televisive del componente della Direzione Nazionale finalizzate certamente ad indebolire l’azione politica della Segreteria ed a vanificare qualsiasi ipotesi, oggi ancor lontana, di accordo con le altre forze del centro sinistra. E’ intollerabile che sempre Di Cristina, organizzi a Gela una manifestazione politica alla presenza del
segretario Regionale, ideata e voluta per dimostrare quanto sia insignificante la figura del segretario cittadino e con il chiaro intento di isolare proprio il gruppo che aveva osato sfidarlo e batterlo alle primarie.
Ritengo indispensabile chiarire una questione di fondo che non riguarda la gestione del partito o i rapporti personali tra iscritti, ma il ruolo che alcuni esponenti vogliono esercitare nelle dinamiche del Partito . Non ritengo percorribile ipotesi che continuino a prevedere il non rispetto della volontà manifestata dal popolo delle primarie, non essendo più sopportabile che si continui ad esercitare pressione sull’opinione pubblica, approfittando di ricoprire un ruolo assembleare che nulla ha a che fare con le dinamiche locali, con il solo fine di demolire , anzi direi di costruire velleitarie proposte già preconfezionate, fondate solo su ambizioni personali, con lo scontato risultato di isolare il Pd dal contesto del centro sinistra che, a mio modo di vedere, rimane l’unico obiettivo da perseguire”.

“Per quando mi riguarda – conclude Siragusa – pur nel massimo rispetto degli iscritti di questo partito, ritengo inutile qualsiasi incontro se non interviene da parte della segreteria Provinciale un chiarimento sul ruolo che attualmente esercita il componente della direzione nazionale Di Cristina. Pensare di potere affrontare una discussione costruttiva con chi pensa di essere, insieme a pochissimi, il
padrone del partito, o peggio ancora di essere, senza mai averlo dimostrato sul campo , il Leader a cui chinarsi e a cui tutto è permesso è assolutamente improponibile. Tutto questo va in contrasto con i valori fondanti del partito e soprattutto confligge con gli interessi dello stesso, essendo il rispetto dei ruoli
fondamentale, in un partito organizzato come il nostro, che, oggi, proprio a causa di una continua e non giustificata azione di disturbo avviata da Di Cristina nel Pd gelese, quale segretario mi costringe ad intraprendere un’azione decisa. Ritengo che anche la segreteria provinciale debba intraprendere delle azioni tendenti a ristabilire le regole ma soprattutto a creare le condizioni affinché questo partito finalmente riesca ad emanciparsi da personaggi interessati solo a tutelare i loro destini personali. Non posso non ringraziare per l’aiuto a la disponibilità sempre accordatami, l’On Giuseppe Arancio e il Consigliere comunale Gaetano Orlando veri uomini di partito, oltre a quanti mi sono stati vicini, dai giovani democratici ai componenti del comitato Elly, un ringraziamento va a tutti i componenti della Direzione”

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Attualità

Lista unica per Terenziano.Candidati sono il dem Cuvato, Castellana per il M5s e per Una buona idea Faraci

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Stasera si è avuta una lumga riunione locale e provinciale delle forze politiche PD, 5 stelle e civici che sostengono Terenziano Di Stefano alla Presidenza del Libero consorzio di Caltanissetta.

Si va verso una lista unica di dieci candidati a sostegno di Terenziano. Il PD gelese ha designato il consigliere Antonio Cuvato quale candidato nella lista d A riguardo i consiglieri comunali del PD di Gela, escluso Cuvato perchè candidato, hanno firmato per la presentazione della lista. Nella lista unica i Cinquestelle schiereranno Francesco Castellana e Una buona idea Rosario Faraci.

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Cronaca

Il Partito Liberale fa notare i limiti del sistema elettorale delle ex Province

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Nel corso della riunione di ieri diversi esponenti della sezione locale del PLI hanno espresso serie preoccupazioni sull’esito delle ormai imminenti elezioni provinciali.
Il tema è stato affrontato nel corso di un lungo dibattito organizzato dal Coordinatore cittadino, dr. Gianni Incardona sul tema della Rappresentatività politica dei territori, aperto agli iscritti e ai simpatizzanti.
Nel suo lungo a articolato intervento, l’Avv. Giuseppe d’Aleo ha tenuto a precisare i limiti insiti nel sistema della “elezione di secondo livello” del Presidente della Provincia e del Consiglio provinciale, soffermandosi, in particolare, sui pericoli insiti nella frammentaria composizione dello stesso corpo elettorale chiamato a eleggere e dare vita agli organi rappresentativi della intera provincia o libero consorzio dei comuni di Caltanissetta che dir si voglia.


<<…L’eccessivo proliferare di liste civiche e le stesse anomale alleanze politiche con cui risultano costruite le stesse maggioranze dei governi locali – e Gela ne è purtroppo l’esempio più evidente – rischiano di tagliare fuori da una vera strategia di sviluppo proprio quei territori che, in quanto più fragili, avrebbero bisogno di maggiore attenzione invece che essere lasciati, come purtroppo rischia di accadere, ai margini dell’azione politica, in una posizione residuale rispetto ad altre realtà in cui è più visibile una armonica e coerente concentrazione di forze politiche rette da una comune visione identitaria che, in quanto espressione della stessa rappresentanza politica nazionale, è anche garanzia di una possibile strategia di lungo periodo, in quanto tale capace di imprimere una direzione di sviluppo armonico tra più territori vicini …>>, ha spiegato l’Avv. d’Aleo.

<<…Il pericolo è certamente concreto, visto che il sistema di elezione imposto dalla riforma della rappresentanza degli enti di vasta area vede nei singoli consiglieri comunali in carica i possibili candidati all’elezione dei relativi organi rappresentativi e al tempo stesso anche i loro unici possibili elettori, impedendo che siano invece i singoli cittadini a scegliere i loro rappresentanti e decidere democraticamente con il loro voto la direzione politica del governo del loro territorio verso l’una o l’altra delle possibili offerte politiche della stessa rappresentanza democratica del Paese…>>.
<<…in tali condizioni, si rischia davvero che alleanze politiche studiate a tavolino solo per contingenti necessità elettorali legate all’elezione di singoli candidati, il più delle volte composte da liste o gruppi privi di una loro identità, storia e visione politiche, vanifichino l’idea stessa posta alla base di un sistema elettorale di tal fatta, secondo cui il governo delle comunità locali debba avere una sua diretta proiezione anche in quello degli Enti di vasta area cui appartengono, per una sorta di continuità delle linee programmatiche dell’azione del governo delle realtà locali che nei fatti diventa pressochè impossibile vederla soddisfatta. A proposito di Gela, per esempio, dove appare più evidente il carattere disomogeneo della maggioranza di governo e dove più di ogni altro risulta essere stata decisiva la strategia delle concentrazioni di liste civiche a supporto delle elezioni del Sindaco, le linee programmatiche del governo cittadino sembrano essere decisamente incompatibili con il governo della provincia, annoverando tra i suoi obbiettivi, guarda caso, l’uscita di Gela dalla provincia di Caltanissetta, il che rimanda all’importanza di una elezione diretta dei relativi organi di governo e della loro diretta derivazione dal solo voto popolare…>>.


Soffermandosi poi sulle vicende locali, il coordinatore Dr. Gianni Incardona, ha poi fatto notare come sia davvero emblematica la vicenda di Gela e del modello Gela con riferimento all’elezione del Presidente della provincia e del Consiglio provinciale che i singoli consiglieri sono chiamati a esprimere- ha aggiunto il Dr. Incardona.

<<…che rischia di allontanare i cittadini dalla politica e di isolare sempre di più Gela dal resto della sua provincia, qualunque sia il risultato delle ormai imminenti elezioni provinciali>>.
Sulla coerenza in politica, come valore da tenere sempre nella dovuta considerazione, è intervenuto l’Ing. Ignazio Russo, esponente storico del PLI che ha tenuto a passare in rassegna alcuni tra i profili più illustri dei rappresentanti storici del partito liberale, dalla figura di Giovanni Giolitti a Gaetano Martino <>.
A conclusione del dibattito, la sezione cittadina del PLI ha tenuto a votare, per mozione d’ordine, un documento da portare all’attenzione degli stessi vertici nazionali del Partito in cui si evidenzia la necessità di una controriforma sul sistema di elezione delle province che ponga al centro il voto diretto e popolare, con il sistema proporzionale.

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Attualità

Alla “Quasimodo” il progetto “Il mio amico a 4 zampe” con l’Università cinofila: l’entusiasmo dei bambini 

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Si è concluso con successo al plesso Salonicco dell’istituto comprensivo “Quasimodo” diretto da Maurizio Tedesco il progetto “Il mio amico a 4 zampe”, promosso dalla scuola e dall’Università cinofila. Un’iniziativa rivolta gli alunni della scuola dell’infanzia e della primaria per sensibilizzare i bambini a temi importanti come il rispetto per gli animali, il senso di solidarietà, l’empatia.

Ideatrice del progetto l’insegnante Giovanna Scalia: «Il cane è capace di tirar fuori dal bambino le emozioni più belle, scacciando ansie e paure. Siamo felici dell’attenzione dei nostri piccoli studenti», ha detto la docente.

«I bambini hanno accolto questa proposta – ha aggiunto Rossella Russello, educatrice cinofila – partecipando con grande entusiasmo. Le loro domande e la loro curiosità sono state il valore aggiunto del progetto». Protagonisti degli incontri diversi amici a quattro zampe: jack russell, carlini e il chihuahua Ciko presente all’evento conclusivo di ieri.

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Direttore Responsabile: Giuseppe D'Onchia
Testata giornalistica: G. R. EXPRESS - Tribunale di Gela n° 188 / 2018 R.G.V.G.
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