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Attualità

Si torna a parlare della Sr-Gela

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 Dopo 50 anni anni si parla ancora della Siracusa- Gela. Si parla, e al condizionale…
 
La realizzazione dei lotti finali dell’autostrada Siracusa – Gela ( 14 – 15 – 16) potrebbe non partire più dal versante siracusano e ragusano, com’è stato fino ad oggi, bensì da Gela, permettendo ai comuni nisseni e della Sicilia occidentale di raggiungere in maniera molto più agevole e veloce la parte orientale dell’Isola, e, nello specifico, l’aeroporto di Comiso.

La proposta arriva dal Sindaco Lucio Greco che l’ha portata direttamente sul tavolo del Governatore, Nello Musumeci. Ieri pomeriggio, l’argomento è stato al centro di un incontro nella sede catanese della Presidenza, e vi hanno preso parte, oltre a Musumeci e a Greco, anche i rappresentanti dei comuni di Licata, Niscemi, Acate, Vittoria e Comiso. Presente pure l’ingegnere Giovanni Iozza, dirigente Anas di Gela. Al momento, esiste solo un progetto preliminare del tracciato, che arriva fino all’ingresso dell’aeroporto Pio La Torre e che è stato realizzato da una società incaricata dal CAS. Per renderlo definitivo ci vuole una somma che si aggira sui 40 – 50 milioni di euro (a fronte di un importo complessivo che supera il miliardo di euro) che dovrebbe finanziare la Regione.

“Il Presidente Nello Musumeci si è detto favorevole, – ha dichiarato al termine della riunione il Sindaco Lucio Greco – e ha annunciato che si attiverà per reperire questi fondi, fondamentali per far uscire dall’isolamento il profondo sud della Sicilia. Riuscire ad avere il progetto definitivo sarebbe davvero un grande passo in avanti, e faremo il possibile per ottenerlo. Le infrastrutture sono il tramite attraverso il quale il nostro territorio potrebbe realmente puntare ad un riscatto economico e di immagine. Basti pensare che in 10 minuti circa, partendo da Gela, saremmo all’aeroporto di Comiso, con tutti i vantaggi logistici che ne deriverebbero. Benefici di cui godrebbero pure tutti i comuni del Nisseno e dell’Agrigentino. Ci auguriamo, dunque, che dalle parole si passi presto ai fatti.
 
 
 
 
 

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Attualità

Tre mln e mezzo per la Casa della fanciulla del Carmelo di Butera

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Butera – Un finanziamento di 3.517.114 è stato assegnato dall’Assessorato alla Famiglia in favore della Casa della fanciulla del Carmelo – Cantello nel territorio di Butera.

Il finanziamento è finalizzato alla realizzazione di interventi strutturali e impiantistici per l’efficientamento energetico dei luoghi della cultura statali” del Complesso Monumentale denominato “Casa della fanciulla del Carmelo – Cantello nel territorio di Butera .

Il decreto è stato già pubblicato sul sito del Ministero.

https://trasparenza.cultura.gov.it/archivio28_provvedimenti-amministrativi_0_24644_726_1.html

Il sindaco di Butera Giovanni Zuccalà ha rivolto un ringraziamento pubblico al Commissario straordinario Domenico Ficarra che, con dedizione ed impegno ha seguito l’iter che ha portato a questo risultato importante per la struttura per la quale da tempo si attendevano aiuti finanziariin grado di realizzare una imponente ristrutturazione.

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“Ecce homo” del maestro Iudice alla collettiva di Parma “Se questo è un uomo”

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L’opera “Ecce homo” di Giovanni Iudice (olio su tela, 176 x 180 cm, 2008) sarà esposta a Parma dal 12 Aprile al 25 Maggio 2025: nell’ambito dell’ottantesimo anniversario delle Celebrazioni per la Liberazione, al Palazzo del Governatore di Parma si terrà infatti la grande mostra collettiva “Se questo è un uomo. L’Arte ricorda. L’Umanità resiste. Opere 1945-2025”, a cura di Chiara Canali e ispirata all’omonimo romanzo di Primo Levi.

La mostra propone, attraverso la rilettura del libro di Levi, un affresco sull’umanità del Novecento, che ha vissuto i drammi della guerra, la frammentazione dell’identità e l’irruzione dell’inconscio. L’esposizione costituisce una testimonianza dell’impegno morale dell’arte nel risvegliare le coscienze di fronte alla tragedia della guerra, alla follia dei campi di sterminio e alla strenua lotta delle resistenze.

Al tempo stesso, la mostra indaga il volto e la figura umana nel Novecento, sempre più spesso espressione del male e della sofferenza, riflesso di un’ “umanità dolente”. I volti e i corpi, privi di tratti fisionomici definiti, sono sfigurati da smorfie o urla e recano impresso il marchio di un dolore acuto e l’assenza di speranza dell’uomo contemporaneo. Nella sezione del contemporaneo, cui è inserito il pittore gelese, sono presenti le opere degli artisti della corrente della cosiddetta Nuova Figurazione Italiana, nati tra gli anni Sessanta e gli Ottanta, dallo stile post-espressionista oppure iper-realista, dalla linea dolce oppure più graffiante, dal tono pittorico evocativo e simbolico oppure marcatamente crudo.

Qui la figura umana sembra vivere in una prigionia di terrore, solitudine e sofferenza interiore, come se fosse in un pre-Inferno terreno, dove l’uomo perde il suo nome, il suo volto, la dignità e la speranza. Per il maestro Iudice, l’ennesimo riconoscimento della sua arte in un contesto di notevole spessore. 

(L’opera “Ecce homo” di Iudice)

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Bloccato dalla burocrazia regionale il progetto della rete fognaria a Manfria

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“L’Assemblea Territoriale Idrica (ATI) di Caltanissetta, a seguito della mia richiesta di accesso agli atti sul progetto di completamento della rete fognaria nella zona di Manfria , è stata chiara: nonostante il progetto sia stato approvato e finanziato per 3,3 milioni di euro, la Regione ha bloccato l’avvio dei lavori per delle ‘verifiche’, impedendo di fatto il completamento dell’assetto idrico-fognario dell’area.La denuncia viene dal senatore Pietro Lorefice.


“Un film già visto: il Governo dei ‘pronti’ che non è pronto.L’ennesimo caso – dice- di intoppi burocratici figli di una politica disiniteressata alla Sicilia, se non a favore di selfie. Mi rendo conto che l’argomento ‘fogne’ non sia così di moda come un mastodontico Ponte sullo Stretto o una borsa ‘fake in Italy’. Ma la Regione Sicilia,a braccetto con ilGoverno centrale, ha l’obbligo morale ancor prima che politico di occuparsi anche di zone di cui non sa probabilmente neanche l’esistenza. Che la Regione sblocchi tempestivamente l’iter e autorizzi i lavori per un’ infrastruttura necessaria per raccogliere e smaltire le acque reflue e migliorare le condizioni igienico-sanitarie di quella zona. Al contrario, Manfria resterà senza un sistema fognario adeguato, con il rischio, anzi la certezza, di inquinamento, disagi per i cittadini e uno spreco di fondi pubblici.
Infine, ricordo sommessamente che il progetto, al di là delle volontà dei patrioti, deve essere attuato poiché riguarda un’area coinvolta nella procedura di infrazione avviata dall’UE per il mancato rispetto della Direttiva sul trattamento delle acque reflue urbane. Il suo adeguamento è dunque indispensabile per garantire la conformità alle normative ambientali europee.”

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Direttore Responsabile: Giuseppe D'Onchia
Testata giornalistica: G. R. EXPRESS - Tribunale di Gela n° 188 / 2018 R.G.V.G.
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