Modica e Gela sono le due città ormai tradizionalmente scenario del Festival internazionale di cinepoesia “Versi di Luce”. L’edizione 2024 apre i battenti a Gela. Il festival è organizzato da “Cineclub 262” e “Stellamaris” con il sostegno della Regione Siciliana-Assessorato Turismo, sport e spettacolo, Sicilia film commission e Ministero della cultura. Patrocinato, tra gli altri, dal Comune di Modica e dal Comune di Gela. Martedì 10 dicembre, dalle ore 19, si inizia al Cineteatro “Antidoto” di Macchitella.
Subito il ricordo dei sessantacinque anni dal premio Nobel a Salvatore Quasimodo e presentazione dello spettacolo di cineteatro “Non sposto un segno al mio cuore”, scritto da Nausica Zocco. Sarà presente l’autrice. A seguire la proiezione dei corti in concorso. Sono in programma, “Globo di neve-Snowglobes” di Gregory Vardarios; “Il genitore professionale-The professional parent” di Eric Jasan;“In quanto a noi-From our side” di Simone Massi.
Dalle ore 20, proiezione del lungometraggio in concorso “Il mare nascosto-The hidden sea” di Luca Calvetta. Il regista sarà presente. In questa edizione, sono sei i lungometraggi in concorso nella relativa sezione, otto i cortometraggi, dieci opere sono inserite nella sezione videopoetry, cinque videoclip e infine due corti nella sezione “Young” (uno di animazione e l’altro short fiction). L’intero programma è consultabile nel catalogo del festival scaricabile dal sito https://www.versidiluce.com/
L’edizione 2024 di “Versi di Luce” avrà come incipit emozionale e letterario, il lavoro di un poeta come Aldo Palazzeschi. “La poesia è in tutti e di tutti, è patrimonio comune e universale. Per il poeta è l’essenza della vita, per gli altri il profumo, profumo che tutti avvertono vagamente e inafferrabilmente. Il poeta ha la facoltà di fissare con la immagine o nelle parole l’istante che fugge e di poterlo comunicare agli altri”. Il claim dell’edizione 2024 del festival, allora, è: “La poesia è in tutti e di tutti”. Come non accostare la figura di Palazzeschi a quella di Salvatore Quasimodo?
Una frase del poeta Premio Nobel sottolinea la bellezza del messaggio del festival di quest’anno: “La poesia è la rivelazione di un sentimento che il poeta crede che sia personale e interiore, che il lettore riconosce come proprio”. Ecco, allora, i due punti cardine che si muovono dentro il claim “La poesia è di tutti e in tutti”: tempo e sentimento, entrambi rivelatori del senso della vita. Il tempo manca perché scorre, ma non deve mancare di sentimento. Bisogna, quindi, contemplare sè stessi, celebrare la poesia che ogni persona custodisce anche se non se ne rende conto, sentire il “suo profumo” per avere il coraggio di percorrere anche sentieri non battuti.