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Cronaca

Sequestrate 24 tonnellate di ‘nocciolino’ per riscaldamento

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Enna – I Finanzieri del Comando Provinciale di Enna hanno sottoposto a sequestro circa 24 tonnellate di “nocciolino”, una biomassa legnosa del tutto simile al pellet, sottoprodotto di scarto ottenuto dalla lavorazione delle olive e comunemente impiegato come combustibile anche nelle stufe per il riscaldamento delle abitazioni.

Le irregolarità sono state scoperte durante una serie di controlli avviati dai militari del Gruppo di Enna nel settore dei biocombustibili, ed in particolare del pellet da riscaldamento, soggetti a precise regole destinate a garantire la qualità della filiera produttiva e la conformità ambientale del prodotto, in modo da escludere la presenza di sostanze potenzialmente pericolose per la salute dei cittadini.

Il “nocciolino” irregolare era in vendita al pubblico presso tre esercizi commerciali della provincia ennese, confezionato in sacchi da 25 chilogrammi privi dell’etichettatura contenente il peso, la classificazione, le caratteristiche qualitative e i dati di tracciabilità del prodotto, il relativo marchio e le indicazioni per risalire al produttore, come prevede – a garanzia dei consumatori – il Codice del Consumo.

Oltre al sequestro amministrativo della merce, del valore complessivo di circa 60 mila euro, i rivenditori sono stati verbalizzati per l’applicazione, a cura della Camera di Commercio, Industria, Artigianato e Agricoltura, delle relative sanzioni pecuniarie, per un importo fino a 25 mila euro per ciascuna violazione.

Nel corso dei controlli, inoltre, sono stati individuati anche due commercianti ambulanti di pellet, i quali, pur vendendo prodotti recanti l’etichettatura prevista a garanzia dei consumatori, non sono risultati in regola con la normativa fiscale, non avendo installato il registratore telematico per la memorizzazione dei corrispettivi incassati dalle vendite. Per i due trasgressori è così scattata la sanzione amministrativa da 1.000 a 4.000 euro.

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Cronaca

Le panche erano autorizzate: ecco la prova!

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Ha sollevato un vespaio di polemiche l’amaro sfogo di un gruppo di cittadini che si sono visti sottrarre le panchine della legalità.

Reazioni al di sopra di ogni aspettativa rispetto ad una lettera aperta che sembrava una delle tante.

Indagini interne, accuse contro un consigliere comunale che si trovava al posto sbagliato nel momento sbagliato.

Complice una domenica di dolce far niente, Facebook ha raccolto una quantità di commenti e i giornali hanno fatto notizia.

Qualcheduno più esperto ha fatto di più ed ha cercato i documenti. Quelli che tagliano la testa al toro.

Le panche ‘indiziate’ erano state autorizzate al trasferimento nella piazzetta dell’amicizia, checché ne dicano taluni. E questa è la prova

Il documento risale al 2021 quando era presidente Francesco Trainito. Per i residenti di Borgo Valentina lo scippo è servito e adesso la palla passa al sindaco che ha seguito la vicenda ( impossibile non farlo oggi…!), e c’era nel 2021 come vicesindaco della giunta Greco.

Torneranno le panche della legalità autorizzate nel 2021 , al loro posto? Al sindaco ‘l’ardua sentenza’ come disse il poeta.

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Cronaca

Rapicavoli coordinatore del gruppo gelese del M5s

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Viene dal mondo dello sport ed è militante da molto tempo nel movimento Cinquestelle: stamattina al termine delle elezioni svoltesi nella sede di via Niscemi Filippo Rapicavoli ( nella foto con il capogruppo in consiglio Francesco Castellana) è stato eletto coordinatore del gruppo territoriale del M5s.

Una cinquantina gli aventi diritto al voto, Rapicavoli ha ottenuto 16 preferenze spuntandola su altri 4 aspiranti cioè Simona Culora, Gaetano Sansone, Lorenzo Raniolo e Nicola Nuzzi.Subentra a Simone Mor gana. Il neo coordinatore si insedia alla vigilia della nomina dell’assessore Morselli collegata al consigliere cinquestelle Vincenzo Tomasi

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Cronaca

Fucile e munizioni fuorilegge, un arresto a Butera

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Un uomo di 76 anni, è stato arrestato dai carabinieri di Butera per detenzione illegale di armi alterate e munizioni. Nel corso di un servizio di controllo straordinario del territorio, i militari dell’Arma, con il supporto dello Squadrone Eliportato Cacciatori di Sicilia, hanno eseguito una perquisizione in un terreno di proprietà del soggetto, in contrada Fontana, e hanno rinvenuto, all’interno di un pollaio, un tubo di plastica contenente un fucile a canne mozze, risultato provento di un furto avvenuto nel Nord Italia e 63 cartucce calibro 12, in ottimo stato di conservazione.

L’arma e il munizionamento, perfettamente funzionanti, sono stati sottoposti a sequestro. L’uomo, al termine delle formalità di rito, è stato posto agli arresti domiciliari su disposizione del pubblico ministero di turno della Procura della Repubblica di Gela. L’arresto è stato convalidato e il Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Gela disponeva gli arresti domiciliari con braccialetto elettronico

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