Ragusa – Nei giorni scorsi il personale del Commissariato di P.S. di Comiso unitamente a personale della Stazione dei Carabinieri di Santa Croce Camerina, della Polizia Provinciale di Ragusa e di personale specializzato ARPA, a seguito di specifici servizi finalizzati alla repressione dei reati ambientali soprattutto nelle zone a forte vocazione agricola dove sono impiantate coltivazioni intensive in serre, hanno effettuato l’accesso in contrada Randello, agro del Comune di Ragusa all’interno di due note aziende dedite alla coltivazione e produzione di ortaggi biologici.
Tale importante risultato è scaturito nell’ambito dei mirati servizi di controllo del territorio pianificati dal Questore della Provincia di Ragusa Dr. Vincenzo Trombadore con la condivisione dei Comandanti Provinciali di Carabinieri e Guardia di Finanza e come da tematiche di settore approfondite in sede di Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica con l’obiettivo di garantire anche il rispetto delle vigenti disposizioni normative in materia di tutela ambientale.
Dopo un accurato controllo, all’interno delle aree in uso alle aziende, in prossimità di una vasca per la raccolta di acque reflue è stato scoperto un fossato di dimensioni di circa 2500 rn 2 per una altezza di circa 5 metri.
Ai margini del suddetto fossato sono stati rinvenuti cumuli di rifiuti di varia natura, per lo più residui di coltivazione di ortaggi in serra frammisti a materiale plastico di varia natura, imballaggi in plastica, tubazioni in plastica dismesse, tubazioni metalliche ed altro.
Inoltre, sul fronte nord del fossato sono stati rinvenuti pali in cemento utilizzati per la costruzione delle serre, materiali ferrosi, oltre all’abbandono di contenitori in plastica contenenti insetti utili all’agricoltura.
Nei pressi del suddetto scavo si è rinvenuta anche la presenza di cumuli di rifiuti combusti, materiali plastici vari e rifiuti riconducibili ad attività serricole.
In relazione a quanto rilevato, il personale dell’ARPA e della Polizia Provinciale hanno provveduto ad effettuare sopralluogo tecnico specializzato e campionatura del suolo al fine di verificarne l’eventuale inquinamento nonchè l’eventuale minaccia per le falde acquifere. Atteso quanto rilevato, alla conclusione del sopralluogo l’intera area di circa mq. 2500 è stata sottoposta a sequestro successivamente convalidato dall’Autorità Giudiziaria di Ragusa, sottraendo in tal modo l’area alla disponibilità delle due aziende in attesa di idonea bonifica.
Viene dal mondo dello sport ed è militante da molto tempo nel movimento Cinquestelle: stamattina al termine delle elezioni svoltesi nella sede di via Niscemi Filippo Rapicavoli ( nella foto con il capogruppo in consiglio Francesco Castellana) è stato eletto coordinatore del gruppo territoriale del M5s.
Una cinquantina gli aventi diritto al voto, Rapicavoli ha ottenuto 16 preferenze spuntandola su altri 4 aspiranti cioè Simona Culora, Gaetano Sansone, Lorenzo Raniolo e Nicola Nuzzi.Subentra a Simone Mor gana. Il neo coordinatore si insedia alla vigilia della nomina dell’assessore Morselli collegata al consigliere cinquestelle Vincenzo Tomasi
Un uomo di 76 anni, è stato arrestato dai carabinieri di Butera per detenzione illegale di armi alterate e munizioni. Nel corso di un servizio di controllo straordinario del territorio, i militari dell’Arma, con il supporto dello Squadrone Eliportato Cacciatori di Sicilia, hanno eseguito una perquisizione in un terreno di proprietà del soggetto, in contrada Fontana, e hanno rinvenuto, all’interno di un pollaio, un tubo di plastica contenente un fucile a canne mozze, risultato provento di un furto avvenuto nel Nord Italia e 63 cartucce calibro 12, in ottimo stato di conservazione.
L’arma e il munizionamento, perfettamente funzionanti, sono stati sottoposti a sequestro. L’uomo, al termine delle formalità di rito, è stato posto agli arresti domiciliari su disposizione del pubblico ministero di turno della Procura della Repubblica di Gela. L’arresto è stato convalidato e il Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Gela disponeva gli arresti domiciliari con braccialetto elettronico
La Polizia di Niscemi, ha depositato presso la Procura della Repubblica di Gela, una corposa informativa di reato a carico di 20 persone, responsabili di abbandono di rifiuti, anche speciali e pericolosi.
La sensibilità della Polizia di Stato verso la protezione dell’ambiente dall’indiscriminato ed illegale inquinamento, negli scorsi mesi ha determinato i poliziotti del Commissariato, d’intesa con la Procura della Repubblica di Gela, a monitorare un sito niscemese particolarmente afflitto dal fenomeno dell’abbandono dei rifiuti ad opera di ignoti che, in spregio alle norme giuridiche e della civile convivenza, erano abituati a perpetrare le condotte. Gli agenti della Polizia hanno monitorato la strada provinciale 194, in contrada “Costa Fredda”, nota all’intera cittadinanza per il deprecabile fenomeno. Le indagini hanno permesso di individuare circa una ventina di soggetti che conferivano illecitamente nel sito spazzatura, pneumatici, materiale di risulta, vasche in eternit, utilizzando un’autovettura, una motoape o anche un camion. Le immagini registrate dagli investigatori della Polizia hanno permesso di identificare dei soggetti, più volte individuati, che sono stati deferiti alla Procura di Gela per i reati ambientali. Le investigazioni hanno subito una battuta d’arresto dopo il clamore suscitato da una discussione in sede di Consiglio Comunale, che ha mediaticamente evidenziato il fenomeno.