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Cronaca

Sequestrata un’area di 1000 metri dove erano ammassati rifiuti pericolosi e speciali

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Ragusa – Nell’ambito dei controlli volti al contrasto dell’inquinamento ambientale e della manodopera impiegata in “nero” nel comparto agricolo, ha sequestrato una area pari a 1000 metri quadrati di terreno, dove erano ammassati rifiuti pericolosi e speciali.

I poliziotti del Commissariato di Modica, su disposizione del Dirigente, seguendo le direttive emanate a livello provinciale della Questura di Ragusa, hanno passato in rassegna diverse produzioni serricole del territorio sciclitano ed in particolare presso una grande azienda hanno riscontrato l’illecita gestione dei rifiuti nonché la presenza di due lavoratori “c.d. in nero”, ossia non regolarmente ingaggiati dal datore di lavoro.

In un terreno adiacente le coltivazioni in serra sono stati rinvenuti due autoveicoli in disuso, batterie per autotrazione esauste, componenti in eternit, sanitari dismessi, materiale di risulta e plastiche di vario tipo, prevalentemente legate alle lavorazioni agricole, nonché residui organici delle coltivazioni stesse.

Il sito in questione era privo delle previste autorizzazioni per la raccolta nonché il trattamento di determinate tipologie di rifiuti ed inoltre non venivano esibiti dall’interessato i formulari per il corretto smaltimento degli stessi tramite ditte specializzate come da normativa di tutela ambientale.

L’area (circa 1000 metri quadrati) di proprietà dell’imprenditore agricolo, pertanto, è stata posta sotto sequestro preventivo al fine di interrompere e non aggravare le conseguenze del reato di raccolta illecita di rifiuti pericolosi e speciali e consentire le dovute opere di bonifica, mentre l’uomo è stato deferito in stato di libertà alla Procura della Repubblica di Ragusa per illecita raccolta di rifiuti.

Sul versante dei controlli alla manodopera impiegata, due stranieri nordafricani (sui 12, tutti stranieri, presenti all’atto della verifica), sebbene in regola sul territorio nazionale, non risultavano ingaggiati, pertanto la posizione giuridica del datore di lavoro è stata segnalata all’Ispettorato del lavoro per gli aspetti sanzionatori previsti dalla normativa di settore in termini di multa.

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Cronaca

Il ministro Urso incontra delegazione di Sicindustria su rilancio dell’area crisi complessa

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Il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, ha incontrato a Palazzo Piacentini una delegazione di Sicindustria, l’Associazione di Territorio del Sistema confindustriale siciliano, guidata dal presidente Luigi Rizzolo. Presenti all’incontro il senatore Raul Russo e Salvatore Scuvera, deputato dell’Assemblea regionale siciliana.

Al centro del confronto odierno il rilancio dell’area di crisi industriale complessa di Gela e la relativa applicazione del regime di aiuti previsto dalla legge.

Il ministro Urso ha confermato l’impegno del Mimit a prorogare la durata dell’Accordo di Programma relativo all’area di crisi complessa; ha inoltre disposto l’istituzione di un tavolo di confronto tra il Ministero e Invitalia sull’applicazione della misura di cui alla Legge n.181/1989 per il rilancio dell’area, che terrà conto anche del contribuito delle associazioni d’impresa del territorio.

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Cronaca

Prefettura e Procura Distrettuale Antimafia hanno siglato intesa su attività di prevenzione del fenomeno mafioso

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Caltanissetta – Stamattina, nella cornice istituzionale del Palazzo del Governo, è stato firmato un protocollo d’intesa fra la Prefettura e la Procura della Repubblica – Direzione Distrettuale Antimafia di Caltanissetta in materia di attività di prevenzione antimafia.

L’accordo, siglato dal Prefetto, Dott.ssa Chiara Armenia e dal Procuratore Distrettuale, Dott. Salvatore De Luca, rientra nell’ambito della strategia diretta a potenziare l’attività istruttoria dei Gruppi interforze – in ottemperanza a quanto previsto dall’art. 6 del decreto del Ministro dell’interno del 2 ottobre 2023, adottato in attuazione del decreto legge 24 febbraio 2023 n. 13, convertito con modificazioni dalla legge 21 aprile 2024 n.41 – attraverso la sottoscrizione in sede locale di accordi di collaborazione che, promuovendo più efficaci forme di circolarità informativa, concorrano a rafforzare l’azione di contrasto alla criminalità organizzata.

Il documento – che ricalca lo schema tipo predisposto d’intesa tra il Ministero dell’Interno e la Procura Nazionale Antimafia e Antiterrorismo – si prefigge, pertanto, l’obiettivo di stimolare un più celere e proficuo modello di collaborazione tra la Prefettura e gli Uffici giudiziari che miri a conferire maggiore efficacia all’azione di accertamento amministrativa e giudiziaria, nel rigoroso rispetto delle relative attribuzioni e fatti salvi i limiti discendenti dal segreto investigativo e istruttorio.L’intesa raggiunta oggi dunque, s’inserisce nell’ambito della stretta sinergia già esistente tra Procura distrettuale e Prefettura, donando rinnovato impulso all’azione antimafia a carattere preventivo.

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Cronaca

Attacchi informatici con danni alla sicurezza, arrestato hacker gelese

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E’ un giovane ventiquattrenne di Gela, l’hacker a cui è stato notificato un arresto da parte della polizia postale al termine di una indagine coordinata dalla Direzione nazionale antimafia e dal pool reati informatici della Procura di Napoli.

Il ragazzo (impiegato informatico a Roma) è entrato nei sistemi informatici del ministero della Giustizia e di altri importanti società e aveva le competenze per bloccarli.

L’hacker è riuscito ad acquisire anche fascicoli di indagine coperti da segreto investigativo. L’inchiesta durata diversi anni, ha coinvolto diverse procure. Tra i sistemi informatici violati anche quelli della guardia di finanza, di Tim e di Telespazio.

“E’ stata una minaccia grave e ha provocato danni alla sicurezza”, ha detto il procuratore nazionale antimafia Giovanni Melillo. Secondo quanto si è appreso, tra i fascicoli coperti da segreto investigativo non compaiono quelli relativi a indagini antiterrorismo, ma l’hacker utilizzando cinque identità fittizie si è appropriato di dati sensibili riguardanti la criminalità organizzata. Le prime violazioni sono state scoperte a Napoli. I dettagli dell’inchiesta sono stati resi noti nel corso di una conferenza stampa a cui hanno preso parte il procuratore di Napoli Nicola Gratteri e il coordinatore del pool reati informatici Vincenzo Piscitelli. Nella notte la polizia giudiziaria ha eseguito una perquisizione durante la quale è stata scoperta una ingente mole di dati

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