Speranze deluse per le famiglie degli alunni della scuola Enrico Solito: la scuola resta chiusa. Si è svolto oggi l’incontro fra il dirigente della scuola Baldassarre Aquila, il sindaco e l’assessore Malluzzo ed il provveditore in videoconferenza da Caltanissetta. Al confronto hanno preso parte anche i dirigenti dei settori Lavori Pubblici, Patrimonio, Ecologia e Viabilità, il dirigente dell’ufficio scolastico provinciale, Filippo Ciancio, e il referente dell’USR Sicilia, Sebastiano Pulvirenti.
Tutto nasce dal crollo avvenuto un mese e mezzo fa in un’ala della scuola e l’ordinanza di inagibilità che ne è seguita. Le valutazioni statiche si sono concluse e la commissione ha deciso che in queste condizioni non si può aprire: sono necessari i lavori di ristrutturazione e i tempi non ci sono. Il progetto necessita di un finanziamento che , al momento non è disponibile, quindi tutto è rinviato a dicembre o forse con l’inizio del nuovo anno. Nelle more che l’intervento venga completato gli alunni verranno smistati in tre scuole: Maria Antonietta Aldisio, ex convento delle Benedettine e la scuola Santa Maria di Gesù.
“In città non ci sono strutture grandi abbastanza da poter ospitare 34 classi, – affermano il Sindaco Greco e l’assessore Malluzzo – per cui abbiamo convenuto sulla necessità di dividere i ragazzi in due plessi. All’interno dell’ex convento, che in passato ha già ospitato altre scuole, servono solo piccoli lavori di manutenzione ordinaria. Per noi le priorità sono tre: garantire agli studenti un anno scolastico sereno, restituire loro, il prima possibile, una scuola sicura e solida, e ridurre al minimo i disagi di ragazzi e famiglie. In sinergia con il settore Lavori Pubblici, contiamo di iniziare al più presto i lavori. Del resto, c’è già un progetto esecutivo finalizzato anche all’adeguamento sismico, ma non è stato ancora finanziato dalla comunità europea, per cui il nostro impegno è a reperire immediatamente i fondi necessari. Non sarà possibile riaprire i locali nemmeno in maniera parziale, perché tutta la struttura è interdetta. Quello che possiamo assicurare è che l’attenzione sulla Solito resta massima”.
L’acqua ancora non è sufficiente per il fabbisogno dei quartieri ed in considezione dei quantitativi di acqua, ancora ridotti, che Siciliacque sta fornendo ai serbatoi Caposoprano e Montelungo, Siciliacque ha comunjcato la programmazione della distribuzione con i turni:
25/01 Marchitello, Manfria
26/01 baracche, Caposoprano basso, Fondo Iozza27/01 Caposoprano alto, San Giacomo alto, San Giacomo basso, Scavone
28/01 Marchitello
Rimane invariata la distribuzione nelle zone servite dal serbatoio Spinasanta
“C’è una elevatissima propensione alla violenza e alla disponibilità di ingenti quantitativi di armi nel mandamento di Gela. In relazione al numero di residenti è forse la più ‘armata’ d’Italia ed ha disponibilità di molte armi, anche da guerra, fra i quali i micidiali kalashnikov che, com’è noto, non sono mai stati utilizzati da ‘Cosa Nostra’ in Sicilia per colpire obiettivi ‘ordinari’”. Lo ha detto il procuratore generale di Caltanissetta Fabio D’Anna nella sua relazione presentata oggi in occasione della cerimonia di inaugurazione dell’anno giudiziario.
“Il mandamento di Gela ha un modus operandi apertamente ‘corleonese’ con una chiara propensione al ricorso alla violenza più efferata”.
Butera – A Butera se cade qualche calcinaccio da una parete umida, non si chiude una struttura, come è accaduto a Gela con la scuola Solito. Si trova una soluzione e si ripristina, come avviene in tutte la abitazioni private se si s rosta un muro interno.
Ed è così che sono iniziati i lavori di ripristino sugli interni del Castello medievale di Buemtera. L’amministrazione comunale ha acceso un mutuo a tasso zero con l’Istituto di credito sportivo per la somma di 430 mila euro ed ha affidato i lavori ad una ditta nissena, previa supervisione della Soprintendenza ai beni culturali di Caltanissetta che ha già inviato un professionista per la custodia dell’Antiquarium che il Castello custodisce al suo interno.
Il Caterina di Butera costituiva il nucleo centrale di una roccaforte la cui difesa era affidata, oltre che alla poderosa cinta muraria, alle scoscese pareti della collina sulla quale si erge, a quota 400 metri s.l.m., il centro storico di Butera.
Per la sua posizione strategica fu ambita preda di tutti i conquistatori della Sicilia. In origine il castello era costituito da un sistema di torri collegate tra loro da cortine murarie, delle quali restano oggi parti inglobate in edifici di epoca successiva.
L’ampia corte, racchiusa tra le mura del castello, è oggi adibita a pubblica piazza. Recenti scavi ivi effettuati hanno consentito l’individuazione di tre ampie cisterne interrate all’interno delle quali sono stati recuperati frammenti ceramici di età medievale.
La struttura attualmente esistente è soltanto una delle torri dell’antico complesso. Sul fronte prospicente la piazza Vittoria è visibile l’unica bifora originaria. Con i restauri degli ultimi anni è stata recuperata interamente la scala esterna d’accesso al secondo livello della torre, sono state consolidate le murature e ricostituiti gli ambienti superstiti nei volumi originari.
Sul lato nord della torre, a quota del terzo livello, è stato ricostruito il volume mancante con una struttura in ferro e vetro. Il terzo livello è coperto da una splendida volta a crociera costolonata con stemma gentilizio. La proprietà attuale è pubblica e ciò che rimane del castello è adibito a spazio espositivo