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Politica

Scontro sui rifiuti:una sola versione e i sospetti di Greco su 6 colleghi sindaci

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Niente di più di quello che si sapeva. Una seduta monotematica inutile per fare chiarezza sul duro scontro interno all’Ato Cl2 con sei sindaci in rivolta verso il commissario liquidatore Giuseppe Lucisano sostenuto da Greco. Il sindaco di Gela difende Lucisano a spada tratta. Lo ha presentato come l’uomo della legalità che ha riportato nella giusta via l’Ipab Aldisio come commissario ed ora all’Ato Cl2 ha messo in atto “una gestione seria, prudente ed efficiente”.

Alla seduta monotematica non c’era per impegni assunti  il presidente della Srr  Vincenzo Marino per cui non c’è stato contraddittorio.

L’amministratore di Impianti Giovanna Picone ha scritto   che non avrebbe partecipato non ritenendosi parte in causa. <E perché all’ultima assemblea dell’Ato ha mandato due suoi consulenti?>. Greco ha detto che i suoi colleghi sindaci hanno perso l’occasione di un confronto pubblico che poteva tornare utile a chiarire ma hanno anche disertato le riunioni alla Regione e su loro ha lanciato dei sospetti. Perché si sono improvvisamente svegliati? Hanno la Srr e vogliono mettere mani sull’Ato? Hanno interessi sull’ampliamento della discarica di Timpazzo? Finchè sarò sindaco lo impedirò a difesa dell’ambiente e della salute>. 

 Le notizie fornite al consiglio da Greco e Lucisano erano già note ed i due  hanno ripetuto e stesse cose: e cioè che la liquidazione per legge è iniziata  nel 2010 e non la si vuole impedire, che  l’impianto di compostaggio  è di proprietà dell’Ato anche per sentenza del Cga. Con quell’impianto i Comuni risparmiano perché spendono 85 euro a tonnellata a fronte de 140 di Impianti. Ma poi la consigliera Farruggia ha fatto intendere che la capacità di conferimento   di quell’impianto è di poco conto rispetto alle esigenze di tutti i Comuni dell’ Ato, che agli 85 euro vanno aggiunti i costi di conferimento del compost fuori taglia prodotto da un impianto che sta tra le aziende dell’Asi, produce cattivi odori e  di lì va spostato.

A difendere  Lucisano oltre Greco  è stata Valeria Caci del Mpa. <Qual è lo scopo? Si vuole mettere in vendita l’impianto di compostaggio? Perché non si procede con il passaggio alla Srr che comunque prima a poi dovrà avvenire?  Non verrebbero meno diversi costi che gravano ora su Ato?”, ha chiesto Ignazio Raniolo di fdI .

Deluso il  consigliere Rosario Faraci:<Le diatribe sul potere non ci appassionano. Vorremmo avere contezza dei bilanci ma oggi non ci sono interlocutori. Propongo di indire un nuovo monotematico. L’assemblea dell’Ato di domani dovrebbe essere stoppata per permetterci di dare un atto di indirizzo al sindaco. Abbiamo chiesto documenti che non riusciamo a reperire. Lo scontro buoni contro cattivi non ci consente di avere le idee chiare>. 

La seduta si è chiusa per mancanza di numero legale ( in aula solo i componenti della maggioranza) e senza poter approvare il documento finale. A margine registriamo il solito scontro tra il sindaco Greco  e il consigliere Scerra. Il primo era stato polemico verso Lucisano ed aveva evidenziato che da quando c’è lui all’ Ato gli incarichi legali vanno sempre, chissa perché, allo stesso studio legale> . Greco ha ricordato di aver conosciuto Lucisano durante la gestione dell’Ipab Aldisio. Era commissario e ha evitato che una struttura pubblica per poveri anziani finisse nelle mani dei privati. “Ma  il consigliere Scerra dovrebbe conoscere bene queste cose ” – ha detto facendo riferimento all’inchiesta che ha toccato la casa di riposo  in cui è coinvolto il consigliere. Scerra è stato definito “un buon musicante ma non un esperto in materia legale”. Il consigliere meloniano ha mantenuto la calma perché stava presiedendo la seduta. Ha fatto però una battuta su guai giudiziari del sindaco che sarebbero molto più grandi.

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Politica

“Cento milioni per i distretti del cibo in Italia, Sicilia a bocca asciutta”

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Palermo – “Pioggia di milioni di euro in Italia per i distretti del cibo, la Sicilia, come spesso accade in queste occasioni, è rimasta a bocca asciutta. Perché? Il governo Schifani ci spieghi, non possiamo sempre essere la Cenerentola d’Italia in tutti i settori, mentre l’economia precipita”.

Lo ha denunciato, nel corso di un intervento a Sala d’Ercole, la deputata M5S all’Ars Stefania Campo, dopo aver appreso la notizia del finanziamento di 11 progetti per altrettanti distretti italiani del cibo per un totale di cento milioni di euro, per supportare lo sviluppo di questi organismi, nati per la promozione delle produzioni locali e la valorizzazione del territorio.

“Sono state finanziate – dice Campo – regioni piccole come l’Abruzzo e il Molise, oppure la Puglia che, con due progetti promossi, ha portato a casa in totale ben 19 milioni di euro che non sono certo bruscolini, mentre la Sicilia, che in ambito agroalimentare dovrebbe poter fare la voce grossa, è rimasta a secco. E tutto questo proprio nei giorni in cui in commissione Attività produttive stiamo discutendo il disegno di legge a mia firma per la promozione dei prodotti agricoli freschi e trasformati che non prevede alcuna copertura economica”.

“Dal governo vorremmo sapere – continua Campo – se i distretti siciliani sono stati informati di questa opportunità e messi nelle condizioni di partecipare, se qualcuno ha partecipato ed è stato escluso o cos’altro. I distretti del cibo sono molto importanti, rappresentano opportunità per ridurre lo spreco alimentare, un volano di sviluppo per le aree rurali, per la valorizzazione del patrimonio enogastronomico, culturale e paesaggistico, per promuovere l’inclusione sociale, l’innovazione della filiera produttiva e per preservare le nostre tradizioni.

Dovrebbe essere l’assessorato a stimolarli, aiutarli per poter intercettare somme che portino sviluppo in questa regione o dobbiamo pensare che sono solo scatole vuote come le tantissime che, purtroppo, costituiscono la palla al piede dello sviluppo della nostra isola. Su questa vicenda presenterò un’interrogazione urgente al governo. Vogliamo precise e dettagliate spiegazioni di questo ennesimo schiaffo che arriva ai siciliani”.

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Balbo:”il re è nudo e sfiduciato la nuova maggioranza governerà Butera non Zuccalà”

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Si è svolta oggi la seduta comsiliare in cui il sindaco Giovanni Zuccalà ha presentato la nuova Giunta ma ha anche dovuto prendere atto di non avere più la maggioranza in consiglio.

“Il re è nudo- commenta l’ex sindaco Filippo Balbo che è consigliere di opposizione della prima ora- Zuccalà perde pure le foglie di fico e solo chi non vuol vedere non vede, nemmeno le pressioni esercitate per non vedere possono nascondere la verità! Zuccalà ha azzerato la giunta con la motivazione di rilanciare l’azione politico amministrativa, tuttavia, semanticamente, per rilanciare ci sarebbe dovuto essere un lancio in questi due anni e mezzo di amministrazione, invece, al netto di ciò che ha ereditato come opere pubbliche, concorsi già banditi, casse comunali abbastanza capienti e qualche festicciole nelle ricorrenze, che comunque sono pure esse importanti, non si è visto nulla, non c’è stato un briciolo di programmazione, Butera ha perduto la sua valenza nel comprensorio, non conta più nei settori strategici”

“Il sindacò Zuccalà in questo cambio di giunta – continua Balbo- ha perso un’occasione, quella di essere inclusivo e dialogare con tutta la maggioranza che l’ha sostenuto per trovare dei punti di condivisione e, perché no, incontrare anche le minoranze quanto meno per valutare consigli importanti data l’esperienza maturata da alcuni componenti! Oggi Zuccalà ha perso la maggioranza consiliare perdendo ben tre consiglieri che l’hanno sostenuto e, conti alla mano, non ha nemmeno la maggioranza popolare.La scelta ora è sua, può restare o andare, la sfiducia è nei fatti , la nuova maggioranza che è opposizione al sindaco continuerà a lavorare nell’interesse della comunità buterese e del territorio e soprattutto, dato i numeri emergenti in consiglio, intende governare assumendosi la responsabilità di percorsi, procedure, provvedimenti per risollevare la condizione dei Buteresi”.

“Personalmente e a nome di tutto il gruppo di opposizione porgo le congratulazioni e l’augurio di un buon lavoro alla nuova giunta, e ci poniamo a disposizione per qualsiasi tipo di collaborazione”- conclude.

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Gnoffo e Cirignotta evidenziano lo strappo nella maggioranza sul tema della sanità

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Sul tema della sanità,i Dirigenti Provinciali di Forza Italia Nadia Gnoffo e Vincenzo Cirignotta registrano un corto circuito politico all’interno della maggioranza Di Stefano.
“La realizzazione del nuovo ospedale di Gela – dicono’ non contrasta assolutamente con il potenziamento dei servizi sanitari del nosocomio Vittorio Emanuele.Rimaniamo basiti dal dibattito consiliare in occasione della discussione della mozione sulla realizzazione del nuovo ospedale di Gela.
L’atteggiamento critico tenuto in aula da alcuni consiglieri comunali sulla realizzazione di un’opera strategica per i servizi ospedalieri dei comuni del sud della provincia, é ingiustificato e pretestuoso. Come si fa a non sostenere un’azione politica forte affinché gli impegni presi dal governo regionale sulla costruzione della nuova infrastruttura diventino realtà? Non dimentichiamo che il progetto è stato inserito tra quelli finanziabili con i Fondi Sviluppo e Coesione per un importo di 130 milioni di euro. Ci saremmo aspettati da parte di tutte le forze politiche che sostengono l’amministrazione Di Stefano, unità di intenti su una questione di fondamentale importanza per i nostri territori”.


“La nascita di questa nuova struttura sanitaria, i cui tempi di realizzazione e’ chiaro che non saranno brevi, non deve assolutamente fare calare l’attenzione sull’altro obiettivo comune della politica locale, che è quello del potenziamento dei servizi sanitari dell’Ospedale Vittorio Emanuele.E’ evidente che bisogna assolutamente implementare personale e reparti dell’ospedale, mettendo da parte una lotta campanilistica tra nord e sud della Provincia che non giova a nessuno.
Il dialogo, la collaborazione, la moderazione in temi così importanti che toccano la salute di tutti noi, devono rappresentare le direttrici politiche
che consentano una distribuzione equilibrata dei servizi sanitari nella nostra provincia.Crediamo che la discussione della nuova rete ospedaliera rappresenti un’occasione imperdibile affinché le istituzioni politiche, sindaci, deputati regionali e nazionali della provincia, mettano in campo proposte equilibrate e sensate per migliorare l’offerta sanitaria provinciale.Forza Italia ritiene che sul tema della tutela della salute pubblica, le divisioni, gli scontri, le prese di posizioni per partito preso non servono a nessuno.
Dimostriamo di essere classe dirigente fattiva e responsabile consegnando alle nostre comunità una sanità più efficiente e più vicina ai bisogni dei territori”

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