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Dall'Italia e dal Mondo

Sclerosi multipla, in italia 1 diagnosi ogni 3 ore. Più a rischio giovani e donne

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Genova – A chi si chiede cosa sia la sclerosi multipla, malattia della quale oggi da Genova si lancia la settimana di sensibilizzazione, che culminerà nella sua Giornata mondiale il 30 maggio, la risposta è che è l’insieme di tante storie: sono almeno 140mila in Italia. Nessuna è una storia qualunque. Alcune sono diventate ritratti, o meglio ‘PortrAIts’, dell’open air exibit che Aism (Associazione italiana sclerosi multipla) ha organizzato oggi in Largo Pertini a Genova, davanti a piazza De Ferrari. I PortrAIts appartengono ad Antonella, Ivan, Andrea, Cristina, Eleonora, Francesco, Giuseppe, Ileana, Nevio, Rachele. Ciascuno di loro ha svelato la parte più intima e fragile di sé, senza veli e con generosità all’Intelligenza Artificiale per renderla “visibile” a tutti e farla conoscere. Alle loro storie, presto se ne aggiungeranno altre, con altri racconti e altri vissuti, altri volti e nuove voci.

Sono loro, con le loro storie – insieme ai volontari, alle persone con Sclerosi multipla (Sm) e a tutti i loro famigliari, ai ricercatori, ai testimonial e a chi è impegnato quotidianamente a dare loro e garantire risposte e servizi – gli ambasciatori di questa Settimana Nazionale, che lo scorso anno ha avuto avvio da Roma.

Quest’anno parte da Genova il coinvolgente messaggio di sensibilizzazione su una malattia grave, cronica e invalidante, ancora troppo poco conosciuta: “Vogliamo lanciare la Settimana nazionale della Sm dalla città in cui si trova la sede nazionale di Aism e dal luogo da cui la ricerca innovativa e di eccellenza sulla Sm e malattie correlate parte per arrivare al mondo. Questa settimana nazionale oggi parte da Genova ma poi farà tappa in almeno altre sei città italiane e si concluderà nella sala Regina del Parlamento a Roma, insieme alle massime istituzioni italiane, il 31 maggio”. A parlare è il presidente di Fism, la Fondazione dell’Associazione italiana sclerosi multipla, volontario storico di Aism. Si chiama Mario Alberto Battaglia, ha iniziato l’impegno all’interno dell’Associazione quando era un giovane studente a Medicina: con la sua guida Fism condivide a livello internazionale i percorsi strategici e gli ambiti più promettenti della ricerca su cui investire e lavorare.

Con lui il presidente nazionale dell’Associazione, Francesco Vacca, che quando emozionato parla di PortrAIts, spiega come questa sia “una mostra che ha una forza comunicativa enorme, perché capace di svelare lati nascosti di questa malattia, costringendola a gettare la maschera. Grazie all’intelligenza artificiale sono stati svelati i sintomi invisibili della SM. E sono stati messi in mostra, letteralmente. Perché PortrAIts nasce con l’obiettivo di colmare la grande lacuna di conoscenza, e quindi di sensibilizzare, sui sintomi invisibili della sclerosi multipla. È grazie a tutte le persone con Sm che si sono messe in gioco, che con gli esperti hanno ‘istruito’ l’Intelligenza artificiale, hanno generato immagini potenti, capaci di smuovere attenzione e sentimenti”.

È un po’ questo il senso della Settimana nazionale: sensibilizzare e far conoscere una malattia che in Italia colpisce soprattutto i giovani e le donne con una diagnosi ogni tre ore. Per tale motivo un gran numero di monumenti in tutto il nostro Paese (grazie alle 98 sezioni presenti sul territorio), la notte del 30 maggio, si illumineranno di rosso, per accendere una luce di attenzione verso una malattia cronica e invalidante, che non è ancora stata sconfitta e che in Italia coinvolge più di 140mila persone.

PortrAIts, evento che gode dell’Alto Patronato del Presidente della Repubblica, del patrocinio del Comune di Genova e della Regione Liguria viaggerà ancora, per far arrivare lontano certi messaggi, abbracciando l’Italia e il mondo. E infatti, dopo Genova, PortrAIts sarà ospitata in altre città italiane: Bologna, Napoli, Torino, Varese e Vicenza. Inoltre, in accordo con Anci e Unpli, per i prossimi 12 mesi arriverà in altre regioni, in occasione di iniziative locali; sarà presente anche all’interno del G7-Inclusione e Disabilità, che si terrà in Umbria il 14, 15 e 16 ottobre 2024.

‘È con grande piacere che Regione Liguria accoglie questa mostra che ha lo scopo di sensibilizzare i cittadini sulla sclerosi multipla malattia infiammatoria autoimmunitaria che se non opportunamente diagnosticata e trattata può portare a esiti invalidanti con una scarsa qualità della vita. Come per molte altre malattie il miglior approccio è l’informazione, l’emersione anche di segni e sintomi meno frequenti può infatti evitare di sottovalutare e ritardare la diagnosi. Nella sua cura può giocare un ruolo strategico anche la ricerca finalizzata a sviluppare opportunità terapeutiche in grado di stabilizzare e cronicizzare il quadro clinico per garantire una vita normale a chi ne è affetto. Ringraziamo quindi gli amici di Aism per avere inserito Genova nel tour nazionale di questa mostra. Lo scopo dunque- dichiara Angelo Gratarola, Assessore Sanità Regione Liguria- non è parlare di sclerosi multipla solo tra addetti ai lavori o tra persone che ne sono coinvolte direttamente, ma aprirsi a tutta la cittadinanza per creare sensibilizzazione collettiva di una malattia che colpisce purtroppo la fascia giovanile e soprattutto di sesso femminile, una delle parti più vive e vitali della società’.

Tra le storie di questa Settimana nazionale, anche quella della ricerca sulla Sm, che proprio attraverso Fism è “made in Genova” ed è eccellenza e innovazione. Gli investimenti di Fism in Liguria, negli ultimi anni, sono stati di oltre 10 milioni di euro, sostenendo importanti progetti di ricerca con l’Università di Genova. Tra gli studi, quelli di risonanza magnetica nel campo della neuroriabilitazione che hanno dimostrato quanto un trattamento riabilitativo sia capace di indurre efficaci modificazioni strutturali e funzionali motorie a livello cerebrale, capaci di contrastare la progressione della malattia. Importantissimi gli studi sull’impiego delle cellule staminali, sia mesenchimali – arrivate alla sperimentazione sull’uomo – sia ematopoietiche con il trapianto autologo di cellule che ha aperto una nuova via per trattare le forme più aggressive di sclerosi multipla. Grazie alla collaborazione strutturata con il Dipartimento di Neuroscienze, Riabilitazione, Oftalmologia, Genetica e Scienze materno-infantili (DINOGMI) dell’Università di Genova, i ricercatori di Fism hanno creato il Centro di ricerca per l’applicazione della risonanza magnetica allo studio della sclerosi multipla e malattie similari; grazie poi all’accordo tra Aism e Fism, con il Policlinico San Martino e l’Università di Genova, ci sono un nuovo Centro di Ricerca in Risonanza Magnetica per la Sclerosi multipla, dotato di un Tomografo a Risonanza Magnetica di fascia alta 3 tesla, acquistato da Fism, nuovi studi e nuove ricerche che daranno nuove risposte. Nasce a Genova, inoltre, la Scuola della Ricerca Riabilitativa per la Sm. Qui si trova il centro riabilitativo che è un modello in Europa.

In poche righe, ecco svelata un’altra storia: Aism e Fism sono al primo posto in Italia (terze nel mondo), tra gli enti finanziatori della ricerca sulla Sm: “Negli ultimi 5 anni Fism ha investito oltre 40 milioni di euro, che corrispondono all’80% degli investimenti privati della ricerca sulla Sm in Italia, attivando importanti collaborazioni internazionali”, ha spiegato Battaglia.

Ma non è ancora tutto. È genovese il numero verde di Aism (800.80.30.28), che offre informazioni corrette e aggiornate a chiunque senta il bisogno di una risposta attendibile e immediata ai propri dubbi sulla malattia e sulle problematiche collegate. Risponde un’équipe composta da neurologi, assistenti sociali, operatori della riabilitazione, consulenti legali, la segreteria.

Anche l’Osservatorio Sm e patologie correlate si trova a Genova, ed è lo strumento attraverso il quale Aism tutela la piena inclusione sociale delle persone, in ogni ambito possibile, esercitando un’azione costante di advocacy: dialoga e si confronta con le Istituzioni, con gli Enti di riferimento, con l’intera collettività. Promuove programmi e azioni concrete in grado di incidere sulle politiche sociali, sanitarie e socio-sanitarie. Ogni anno redige ‘Il Barometro della Sclerosi Multipla’, cioè la più grande raccolta di dati e informazioni che raccontano la realtà della Sm in Italia. Questo documento viene consegnato dal Presidente nazionale di Aism e dalle sezioni territoriali alle istituzioni durante la Giornata mondiale della Sm. Accadrà anche quest’anno. Nel consueto appuntamento a Roma, presso la sala della Regina alla Camera dei Deputati venerdì 31 maggio. Così alla fine, se qualcuno si chiedesse che cos’è la Settimana nazionale della Sm di Aism, la risposta potrebbe essere: è una settimana lunga, fitta di storie e di vita. È valore per tutti.

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Pietro Salini, AD Webuild: ‘il ponte sullo Stretto per essere connessi”

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Milano – “La scelta di realizzare o no il Ponte sullo Stretto di Messina è politica e non tecnica, quello che possiamo affermare è che come Gruppo con la filiera abbiamo tutte le competenze tecniche e le tecnologie per realizzarlo bene, senza rischi, e nel massimo rispetto della legalità, come dimostriamo ogni giorno in Italia e nel mondo progettando, realizzando e consegnando opere complesse”. È quanto ha dichiarato Pietro Salini, Amministratore Delegato Webuild, ospite di ReSart su Rai 3

Questo progetto si inserisce in un piano di investimenti infrastrutturali molto più ampio portato avanti dal Governo Meloni e dal Ministro Salvini. Realizzare quest’opera significa dare ai 5 milioni di cittadini siciliani l’opportunità di essere connessi al Paese come tutti gli altri, con gli stessi diritti. Significa concretizzare un piano articolato di infrastrutture facendo sì che l’alta velocità ferroviaria su cui abbiamo già investito in Italia oltre 100 miliardi di euro raggiunga la Sicilia, dove forse mai come in questo momento si stanno realizzando ingenti investimenti in infrastrutture”.

Prosegue Salini: “Dobbiamo immaginare un ampio piano di sviluppo infrastrutturale per la Sicilia nell’ambito del quale abbiamo lavorato ad un piano in grado di affrontare e risolvere in due anni il grave problema dell’acqua e della siccità con intervento di mercato di investitori interessati, rispondendo a quanto richiesto dalla Regione Siciliana. Come dimostriamo ogni giorno con gli impianti realizzati in Medio Oriente, con il nostro piano possiamo metter fine una volta per tutte all’emergenza idrica di cui soffrono oltre 2,3 milioni di siciliani in aree critiche, soggette a razionamento dell’acqua e aggravate dal precario stato di conservazione delle reti acquedottistiche e del sistema dei bacini di accumulo”, ha proseguito Salini.

“Con il progetto del Ponte l’Italia si proietta sulla scena mondiale con un’opera incredibile dal punto di vista ingegneristico e trasportistico. Il progetto comprende anche importanti opere di collegamento sui versanti Sicilia e Calabria funzionali al Ponte, opere non funzionali al Ponte e opere di mitigazione ambientale, perché unite, Reggio Calabria e Messina danno luogo ad una grande metropoli. In Sicilia, infatti saranno realizzate tre fermate ferroviarie in sotterraneo che, unite alle stazioni di Villa San Giovanni, Reggio Calabria e Messina, daranno concretezza al sistema metropolitano interregionale per l’area dello Stretto, una metropolitana al servizio dei suoi oltre 400mila abitanti. In Calabria, tra le altre cose, sarà realizzato un centro direzionale multifunzionale”.

Il Progetto del Ponte “è stato assegnato al consorzio Eurolink a seguito di una gara internazionale, e oggi Webuild è al lavoro con gli spagnoli di Sacyr, con cui abbiamo già realizzato la straordinaria opera dell’ampliamento del Canale di Panama, e i giapponesi di IHI, specializzati nel settore ponti e cavi. Con queste competenze il Ponte si può fare”.

Per quanto riguarda il tema delle faglie, Salini ricorda che è necessario far chiarezza su cosa sia una faglia. “Di faglie inattive ce ne sono infinite e ovunque nella crosta terrestre, anche in zone non soggette a rischio sismico, come, ad esempio, sotto il centro di Milano. Solo le faglie attive e capaci vanno tenute in considerazione nella progettazione delle opere. La faglia di cui si è parlato tanto in questi giorni non è definibile attiva e tantomeno capace, vale a dire non è in grado di tagliare la superficie e quindi di interagire con le fondazioni degli edifici che vi si trovano sopra. Guardiamo ai grandi ponti sospesi costruiti in aree fortemente sismiche come il Ponte di Akashi Kaikyō in Giappone, che ha resistito al devastante sisma di Kobe del 1995, e il Ponte di Çanakkale in Turchia, che attraversa lo stretto dei Dardanelli con una campata centrale di 2023 metri, e che è stato costruito proprio sulla base del modello di impalcato elaborato per il Ponte sullo stretto di Messina. Questi esempi dimostrano che è possibile realizzare strutture sicure e durature anche in zone ad alta pericolosità sismica e contesti geologicamente complessi. Che il Ponte si possa fare è un fatto, che è sicuro è un altro fatto, se si vuole fare o meno è una scelta per l’Italia”, ha concluso Salini.

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Riconfermato il Presidente della Federazione dei medici Filippo Anelli

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Le elezioni per il rinnovo dei vertici della Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri di Roma, hanno portato alla riconferma del Presidente Nazionale Filippo Anelli, del Vicepresidente Giovanni Leoni e del Segretario Roberto Monaco, accanto a loro ci sarà anche il nuovo Tesoriere Brunello Pollifrone. Eletti anche i componenti del Comitato Centrale e della Commissione Albo Odontoiatri nazionale, guidata dal nuovo Presidente Andrea Senna. 

“Plaudiamo alla riconferma del Presidente Filippo Anelli alla guida della FNOMCeO- esclama il Presidente dell’OMCeO provinciale Giovanni D’Ippolito, parlando anche a nome dell’intero Consiglio Direttivo- Il lavoro svolto in questi anni è stato apprezzato dalla comunità medica su tutto il territorio nazionale. Siamo certi che la Federazione, con il Presidente Anelli, continuerà a svolgere un ruolo fondamentale nella promozione dell’eccellenza della pratica medica, nella difesa dei valori etici e deontologici e nella garanzia di un sistema sanitario sempre più efficiente e vicino alle esigenze dei pazienti. Complimenti- quindi prosegue- ai componenti dell’Esecutivo, a tutto il Comitato Centrale e al neo eletto Presidente CAO nazionale Andrea Senna per questo incarico che li vedrà impegnati per il prossimo quadriennio”. 

La Sicilia verrà rappresentata all’interno del Comitato Centrale attraverso la presenza di ben due componenti, il Presidente dell’OMCeO di Palermo Toti Amato e del Presidente della CAO palermitana Mario Marrone. 

“Siamo felici del prestigioso incarico che è stato loro affidato. Siamo certi- conclude il Presidente nisseno D’Ippolito- che sapranno rappresentare al meglio le istanze di tutti i colleghi siciliani, garantendo il loro impegno a favore della tutela della professione medica e della salute dei cittadini della nostra Regione”.

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Antoci: “No alle scorciatoie per i boss al 41 bis”

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Bruxelles – Ha un male incurabile è per tale motivo che va ai domiciliari Ernesto Fazzalari, il boss della ‘ndrangheta arrestato nel giugno 2016 mentre era il latitante più ricercato dopo Matteo Messina Denaro.

Lo ha deciso il Tribunale di Sorveglianza di Bologna dopo che la Corte di Cassazione, accogliendo i ricorsi del suo difensore, ha annullato tre ordinanze di rigetto del differimento della pena o della concessione della detenzione domiciliare, in seguito al trasferimento di Fazzalari presso il centro diagnostico e terapeutico del carcere di Parma.

“Nel rispetto rigoroso della malattia di Fazzalari e del suo diritto alle cure ritengo tale decisione un segnale negativo. Un sistema carcerario che manda a casa un boss che è al 41 bis per curarsi è un sistema del tutto inadeguato e fallimentare, che consente inammissibili scorciatoie rispetto alle esigenze di sicurezza volte ad evitare che il mafioso dia ordini ai suoi sodali – così Giuseppe Antoci eurodeputato e Presidente della Commissione Politica DMED del Parlamento Europeo – membro della Commissione Giustizia a Bruxelles e vittima di un agguato mafioso nel 2016 salvato, dopo un violento conflitto a fuoco, dagli uomini di scorta della Polizia di Stato.

“D’altronde, come si può immaginare che il boss ai domiciliari perché malato non faccia frequenti visite mediche in ospedale, con enorme dispendio di uomini e mezzi per garantire il regime di sicurezza cui è sottoposto? A quel punto il contatto con l’esterno diventa molto probabile – continua Antoci.

“È invece nelle strutture carcerarie che si devono fornire le cure adeguate, nel pieno rispetto del diritto alla salute del detenuto; come è accaduto per Matteo Messina Denaro. Un boss mafioso che va ai domiciliari per curarsi torna ad essere pienamente operativo: si vuole forse lanciare un messaggio di indulgenza alle organizzazioni mafiose?” – ancora Antoci.

Il tema non è quello di uno Stato che si vendica ma di uno Stato che abbia la capacità di attuare il giusto bilanciamento fra la sicurezza pubblica e il giusto diritto alle cure che, nella fattispecie e come già fatto per capi mafia come Matteo Messina Denaro ed altri, poteva essere salvaguardato – ancora Antoci.

“Comprendo che è un tema scivoloso ma mi sento di rappresentare la preoccupazione di tanti cittadini che, se si dovesse cominciare a seguire questa scia, potrebbero veder tornare a casa, nei propri territori, una sfilza di componenti di famiglie mafiose. Su questo penso che vada posto un campanello di allarme” – conclude Antoci

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