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Salviamo le Radio -Tv locali

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Roma – In Italia, la libertà di stampa e di parola per mezzo delle radio e tivù è  sotto attacco da parte dei potentati dell’economia e della finanza collegati tra loro in modo trasversale da gruppi d’interesse lobbistico e politico.

L’attacco viene sventagliato  in tutti i settori della comunicazione di massa dove c’è possibilità di contrapporsi al pensiero unico e al pluralismo delle voci libere ivi compresi  i  social

Chi ha interesse a minare la libertà del pensiero? In primo luogo sono le grandi confederazioni dell’industria e dell’economia che, grazie a leggi e leggine fatte ad hoc,  si sono impossessate di Radio, Televisioni e Giornali per accentrare nelle loro mani tutto ciò che produce danaro che poi riversano nel circuito bancario e della finanza.

Nel comparto della comunicazione il sistema è congeniato in maniera tale per cui a 100  televisioni private,  i governi che si sono succeduti dal 2016 al 2022,  in barba all’articolo 21 della Costituzione, hanno assegnato circa 800 milioni di euro lasciando sul lastrico 1.450 piccole e medie  radiotelevisioni locali per mancanza di sostegno all’editoria, al caro bollette e agli esosi affitti della capacità trasmissiva imposta dai monopolisti EiTowers – RAI.  

Nel 2019-20 la REA segnalò  al Comitato Internazionale “Reporter sans Frontier” ciò che stava accadendo in Italia in fatto di libertà d’informazione violata da decreti presidenziali (DPR 146/17) e leggi di esproprio delle frequenze per consegnarle alle TLC del 5G.

Si deve dedurre che non è un caso che nella classifica 2022 dei 180 Paesi considerati l’Italia  occupi il 58° posto in tema di Libertà di stampa e d’informazione. L’Italia è stata superata anche da Gambia e Suriname.

Nel frattempo altre gravissime violazioni sono state commesse dai governi italiani che la REA non mancherà di  segnalare per tenerle presenti nella classifica del 2024 che si spera non si vada a fare compagnia alla Russia posizionata al 155° posto in classifica 2022. 

La REA denuncerà all’opinione pubblica mondiale di Reporter Sans Frontier l’opera di premeditata decimazione delle voci libere italiane rappresentante maggiormente nelle radio e TV locali.

Le emittenti Televisive locali rischiano la chiusura. E’ una tragedia nazionale di enorme portata costituzionale ed umana l’odissea attraversata dalle 450 piccole e medie televisioni locali a seguito dell’imminente pericolo di chiusura della propria attività editoriale per tre ordini di motivi:

mancanza delle frequenze necessarie per consentire la prosecuzione dell’attività editoriale svolta incessantemente da 46 anni dalle locali grazie alla sentenza della Corte 28 luglio 1976, n. 202. Basterebbe che Mise e AGCOM, d’accordo tra loro, restituissero alle locali una delle frequenze espropriate per evitare un disastro occupazionale annunciato;

elevati costi d’affitto della capacità trasmissiva necessaria a diffondere i programmi con il nuovo standard DVB-T2. Si tratta mediamente di 70 mila euro annuali + IVA + oneri accessori. Sono affitti insostenibili imposti senza regole dai nuovi monopolisti Rai e Ei Towers per ragioni di business piuttosto che di servizio d’interesse generale;

per la discriminatoria ripartizione del “fondo per il pluralismo dell’informazione e nuove tecnologie” (DPR 146/17) che assegna l’80,75% dei contributi statali a un ristrettissimo numero di emittenti lasciando sul lastrico le rimanenti 1.450 imprese del settore.

La REA fa appello al Capo dello Stato e gli Organi parlamentari affinché intervengano per porre fine all’odissea dell’emittenza locale e per il rispetto della Costituzione, articoli 21 e 41, della quale sono garanti.

10.000 firme sono state già raccolte, arriviamo a 50.000

Da reaeu.it

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Formazione: Cna Sicilia, nuove opportunità per le imprese col Fondo Nuove Competenze

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Palermo – Si è svolto stamani un incontro organizzato dalla Cna Sicilia con i rappresentanti delle sedi provinciali per discutere della terza edizione del Fondo Nuove Competenze, promossa dal Ministero del lavoro e delle politiche sociali. Questo fondo, finanziato con 730 milioni di euro, mira a sostenere le imprese nell’aggiornamento delle competenze del proprio personale attraverso interventi formativi innovativi.

I temi centrali di questa edizione riguardano: welfare e benessere organizzativo; sistemi tecnologici e digitali; Sviluppo dell’intelligenza artificiale; sostenibilità, economia circolare, transizione ecologica ed efficientamento energetico.

Nel corso dell’incontro, sono stati presentati i dettagli operativi e le nuove modalità di accesso ai finanziamenti, sottolineando l’importanza di questa iniziativa per rafforzare la competitività delle imprese siciliane e rispondere alle sfide del mercato globale.

“La terza edizione del Fondo Nuove Competenze – dichiarano Piero Giglione, segretario regionale della CNA Sicilia, e Giuseppe Orlando, vice presidente Cna Sicilia con delega politiche integrazione di sistema e formazione  – rappresenta un’occasione unica per le imprese siciliane.

Attraverso il finanziamento di interventi formativi, le aziende potranno sviluppare competenze strategiche nei propri team, migliorando la loro capacità di innovazione e sostenibilità. È un passo concreto per sostenere la transizione verso un’economia più digitale, ecologica e orientata al benessere organizzativo. Cna Sicilia è al fianco delle imprese per accompagnarle in questo percorso di crescita e trasformazione.

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Dieci ispettori alla Questura di Caltanissetta

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Questa mattina il Questore di Caltanissetta, Pinuccia Albertina Agnello, nella Sala Emanuela Loi della Questura, ha accolto 10 Ispettori della Polizia di Stato trasferiti a Caltanissetta dal Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Il Dipartimento ha assegnato anche 15 agenti della Polizia che si sono presentati a Caltanissetta nella giornata di ieri. Ispettori e Agenti, nuovi arrivati, prevalentemente andranno a rinforzare gli uffici operativi e l’attività di controllo del territorio nel capoluogo.

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L’impegno del sindaco: elezioni delle aree urbane della città entro il 2025

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La perimetrazione delle aree urbane della città ( cioè dei quartieri) sarà completata entro febbraio e entro l’anno si potranno svolgere le elezioni dei rappresentanti delle aree urbane che corrispondono ai comitati di quartiere: questo impegno ha preso il sindaco Terenziano Di Stefano nell’incontro di stasera con i rappresentanti dei comitati di quartiere.

Si è parlato anche dei vari problemi che si vivono nei quartieri soprattutto quelli periferici. Tra le richieste più pressanti quella di una maggiore pulizia. Ci saranno contatti più costanti tra comitati ed amministrazione attraverso il confronto con l’assessore Di Cristina che ha la delega ai quartieri.

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