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Sabato santo: il giorno del silenzio

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Il Sabato Santo è il giorno in cui la Chiesa invita ad aspettare con la Madre di Gesù, la Resurrezione.

Già dalle prime ore del mattino i fedeli si recano in Chiesa Madre per il funerale del Signore e per la sua sepoltura.

Intorno alle 11 il simulacro viene estratto dall’urna accompagnato dal suono delle troccole e riposto sotto l’altare dove verrà coperto. Poi, l’Addolorata viene posta sopra lo stesso altare. La sera si celebra nelle chiese la Veglia Pasquale che culmina a mezzanotte con l’esaltazione della resurrezione di Gesù.

La Troccola, strumento liturgico sacro, campana di legno e di ferro, come riporta la cultura dell’Italia meridionale fino alla Sicilia, alla Sardegna, alle Marche, al Veneto. In provincia di Enna nel Venerdì Santo dicono che “lu Venniri è di lignu la campana”.

La Troccola è una tavoletta di legno, composta da maniglie di ferro che ruotando in senso alternato con l’impugnatura della mano, sbatte su chiodi di ferro infissi nel legno, producendo un suono stridente, un crepitio, che rievoca i colpi di ferro sui chiodi infissi nel legno sacro della Croce di Gesù, “quando si fece buio su tutta la terra… e la terra si scosse” (Matteo, cap. 27, v. 45 e 51). La radice etimologica del termine risale al greco τροχός (trokòs), “ruota”, allo strumento latino Crotalum, composto da due valve di legno o ferro e corrisponde nel suono al Crepitaculum di un antico strumento.

Lo strumento medievale cristiano riconduce all’Antichità classica e a strumenti di legno presenti nelle danze religiose, quali il crepitaculum (sonaglio di legno) e il crotalum, (gr. Krotalon), citato nell’appendice virgiliana (Copa). Il crepitacolo come giocattolo infantile, esistente nel nostro territorio nel ‘900, risale all’Antica Roma del I sec. a. C. e d. C., citato da Marziale negli Epigrammi, al Libro XIV, XIV: “crepitacillum”. Anche Quintiliano nelle Institutiones, Libro IX, 4, LXVI, descrive il crepitaculum puerile, come strumento a percussione, “ad fletum sedandum”, per sedare il pianto stridente dei bambini.

Il Glossarium Latinitatis del Latino medievale del Du Cange del ‘600, riporta l’origine del nome: “crepitaculum, quod nomen assumpsit a frequenti crepitu, in delitiis puerorum ad fletum sedandum.

“Questo giorno è dedicato a Maria. La Chiesa ci chiama a meditare il dolore struggente di Maria, che ha conosciuto il dolore più grande della storia dell’umanità: la morte in croce di suo Figlio, Uomo Dio – dice Padre Lorenzo Montecalvo, vocazionista – Nel vedere suo Figlio innocente schiaffeggiato, sputato, fustigato a sangue, insultato e poi inchiodato sulla croce, certamente le si è spezzato il cuore, senza avere neppure la forza di emettere grida di dolore. Maria ha gridato silenziosamente. Il suo dolore è stato composto. Nel suo dolore Maria si è rifugiata nel Padre celeste, aspettando la consolazione dello Spirito Santo. Sono certo che nell’intimo Maria ha pregato così: “Padre che sei nei cieli, non abbandonare tuo Figlio e mio Figlio. E nelle tue mani consegno la vita di tuo Figlio e mio Figlio.”
Maria stava vivendo un dramma e non una tragedia. Il dramma finisce sempre bene. Ella, avendo una grande fede, sperava che Gesù Cristo sarebbe risuscitato dai morti. La fede di Maria infatti non fu vana. Il giorno dopo Maria cantò Alleluia, alleluia, alleluia!
Ogni dolore, vissuto con fede, diventa potenza di risurrezione.

Stasera Veglia Pasquale in tutte le chiese a partire dalle 20.30.

Ieri, Venerdi Santo una grande folla si è accalcata al Calvario, in particolare alle 19, quando nel silenzio si è compiuto il rito ‘ da scinnenza’ del Cristo dalla Croce.

foto di copertina di Maria Rita Cavallo

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Un murales nella sala d’attesa del reparto di ostetricia

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Un murales nella sala d’attesa del reparto ostetricia e ginecologia dell’ospedale Vittorio Emanuele di Gela. L’inaugurazione stamattina alla presenza del direttore generale dell’Asp Salvatore Ficarra, del direttore di presidio Alfonso Cirrone Cipolla , della presidente della Fidapa Rita Spataro,

“Il murales ha trasformato l’anonima sala d’attesa in un luogo accogliente. – dice la presidente della Fidapa, Rita Spataro – I cuori che arricchiscono la parete trasmettono un messaggio di amore e di speranza”.

Il murales “cuore di mamma” e’ stato realizzato dal gruppo young della sezione Fidapa nella sala d’attesa del reparto ostetricia e ginecologia del nostro ospedale come segno di accoglienza e di riflessione sul tema.

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Uniti contro la violenza sulle donne

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Le dipendenti del Presidio Ospedaliero “Vittorio Emanuele” di Gela, in collaborazione con le insegnanti del reparto di Pediatria, promuovono un momento di riflessione e solidarietà in occasione della Giornata Internazionale contro la Violenza sulle Donne celebrata il 25 Novembre.

Alle ore 11:30 tutte le dipendenti delle Unita’ operativa sono invitate a raggiungere l’ingresso del nosocomio, che per l’ occasione sarà allestito dalle nostre maestre, per lanciare insieme un palloncino, simbolo di libertà.


L’evento vuole ispirare ogni donna a credere nelle proprie capacità e nella possibilità di realizzarsi, diffondendo una cultura di crescita personale per dire NO alla violenza.

Interverranno il dott. Alfonso Cirrone Cipolla, Direttore Sanitario P.O. “V. Emanuele” di Gela
Dott.ssa Valeria Cannizzo, Dirigente Medico Direzione Sanitaria P.O. “V. Emanuele” di Gela
Dott.ssa Viviana Altamore, Vice Sindaco del Comune di Gela;
Dott.ssa Floriana Cascio, Presidente commissione Sanità del Comune di Gela
Dott.ssa Rosa Iudici, Presidente Ass. Diritto & Donna
Avv.Emanuele Maniglia Presidente Comitato Pari Opportunità presso l’ Ordine degli Avvocati di Gela
Prof.ssa M.L. La China, dirigente scolastico Istituto Comprensivo “San Francesco” di Gela

Le promotrici dell’ eventosono Nuccia Vella, Dirigente Medico U.O.C. Pediatria P.O. “V.Emanuele” di Gela. Marika Cascino e Ester M.C. Lombardo, Psicologhe P.O. “V.Emanuele” di Gela le insegnanti Messina e Salemi.

“Rompiamo il silenzio: ogni palloncino è una voce contro la violenza”.

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Visita del comandante interregionale della Guardia di finanza

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Visita del generale di Corpo d’Armata Antonino Maggiore, Comandante Interregionale dell’Italia Sud-Occidentale, al Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Caltanissetta. Dopo gli onori militari, l’Alto Ufficiale accolto dal Comandante Provinciale, Colonnello Stefano Gesuelli, ha intrattenuto cordiali incontri di saluto con il Presidente della Corte d’Appello – dott. Giuseppe Melisenda Giambertoni, con il Procuratore Generale della Repubblica, dott. Fabio D’Anna e con il Procuratore Capo della Repubblica, dott. Salvatore De Luca.Nel corso della giornata si è intrattenuto con una rappresentanza di militari dei Reparti della provincia nissena e con una rappresentanza della sezione dell’Associazione Nazionale Finanzieri d’Italia in congedo di Caltanissetta e Gela.Il Colonnello Stefano Gesuelli ha illustrato, con un breve briefing, le principali caratteristiche del contesto socio – economico della provincia, le più importanti attività operative in corso di svolgimento e le tematiche di carattere logistico – amministrativo e del personale. Al termine della visita, il Comandante Interregionale dell’Italia Sud Occidentale, ha manifestato gratitudine per l’impegno e la dedizione profuse dai militari del Corpo operanti nel nisseno a tutela della legalità e della sicurezza economico-finanziaria in tutti i segmenti della missione istituzionale, complimentandosi per la pregevolezza di alcune significative operazioni esortando a proseguire nel costante impegno in favore della collettività e delle imprese rispettose.

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Direttore Responsabile: Giuseppe D'Onchia
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