Antonio Ruvio entra nel coordinamento regionale di Casartigiani. “La situazione congiunturale continua a non essere favorevole ma Casartigiani ha una spina dorsale molto forte: abbiamo un presidente di assoluta qualità e il Consiglio direttivo è composto da imprenditori di alto profilo. Sono certo che con questi dirigenti e con il lavoro che verrà portato avanti, riusciremo a superare la crisi. A mio avviso l’associazione deve incidere sulle politiche del territorio e sulle scelte economiche. Le nostre imprese sono piccole ma spesso conferiscono alla catena del valore di mille filiere un gran contributo in termini di qualità, creatività, accuratezza. La Sicilia ha tanto da dare al nostro Paese e non devono imitare nessuno, casomai prendere esempio dai casi virtuosi delle altre regioni avanzate. Intanto devono crescere e rafforzare la sua credibilità, già elevata, e poi sapersi avvantaggiare della sfida che abbiamo di fronte, quella del cambiamento tecnologico, dell’evoluzione sociale, delle risorse per la ripresa. -E’ un grande onore essere stato chiamato al vertice di Casartigiani Sicilia. La nostra Confederazione va avanti nel percorso di rinnovamento, con l’unico obiettivo di stare vicini alle imprese con una moderna rappresentanza e servizi su misura rispetto ai bisogni dei nostri soci” – così ha esordito il nuovo Coordinatore Casartigiani Sicilia Antonio Ruvio. Da molti anni Antonio Ruvio è inserito negli organismi della Confederazione e proprio per dare continuità al lavoro svolto è rimasto Presidente Provinciale Casartigiani Caltanissetta”.
L’acqua ancora non è sufficiente per il fabbisogno dei quartieri ed in considezione dei quantitativi di acqua, ancora ridotti, che Siciliacque sta fornendo ai serbatoi Caposoprano e Montelungo, Siciliacque ha comunjcato la programmazione della distribuzione con i turni:
25/01 Marchitello, Manfria
26/01 baracche, Caposoprano basso, Fondo Iozza27/01 Caposoprano alto, San Giacomo alto, San Giacomo basso, Scavone
28/01 Marchitello
Rimane invariata la distribuzione nelle zone servite dal serbatoio Spinasanta
“C’è una elevatissima propensione alla violenza e alla disponibilità di ingenti quantitativi di armi nel mandamento di Gela. In relazione al numero di residenti è forse la più ‘armata’ d’Italia ed ha disponibilità di molte armi, anche da guerra, fra i quali i micidiali kalashnikov che, com’è noto, non sono mai stati utilizzati da ‘Cosa Nostra’ in Sicilia per colpire obiettivi ‘ordinari’”. Lo ha detto il procuratore generale di Caltanissetta Fabio D’Anna nella sua relazione presentata oggi in occasione della cerimonia di inaugurazione dell’anno giudiziario.
“Il mandamento di Gela ha un modus operandi apertamente ‘corleonese’ con una chiara propensione al ricorso alla violenza più efferata”.
Butera – A Butera se cade qualche calcinaccio da una parete umida, non si chiude una struttura, come è accaduto a Gela con la scuola Solito. Si trova una soluzione e si ripristina, come avviene in tutte la abitazioni private se si s rosta un muro interno.
Ed è così che sono iniziati i lavori di ripristino sugli interni del Castello medievale di Buemtera. L’amministrazione comunale ha acceso un mutuo a tasso zero con l’Istituto di credito sportivo per la somma di 430 mila euro ed ha affidato i lavori ad una ditta nissena, previa supervisione della Soprintendenza ai beni culturali di Caltanissetta che ha già inviato un professionista per la custodia dell’Antiquarium che il Castello custodisce al suo interno.
Il Caterina di Butera costituiva il nucleo centrale di una roccaforte la cui difesa era affidata, oltre che alla poderosa cinta muraria, alle scoscese pareti della collina sulla quale si erge, a quota 400 metri s.l.m., il centro storico di Butera.
Per la sua posizione strategica fu ambita preda di tutti i conquistatori della Sicilia. In origine il castello era costituito da un sistema di torri collegate tra loro da cortine murarie, delle quali restano oggi parti inglobate in edifici di epoca successiva.
L’ampia corte, racchiusa tra le mura del castello, è oggi adibita a pubblica piazza. Recenti scavi ivi effettuati hanno consentito l’individuazione di tre ampie cisterne interrate all’interno delle quali sono stati recuperati frammenti ceramici di età medievale.
La struttura attualmente esistente è soltanto una delle torri dell’antico complesso. Sul fronte prospicente la piazza Vittoria è visibile l’unica bifora originaria. Con i restauri degli ultimi anni è stata recuperata interamente la scala esterna d’accesso al secondo livello della torre, sono state consolidate le murature e ricostituiti gli ambienti superstiti nei volumi originari.
Sul lato nord della torre, a quota del terzo livello, è stato ricostruito il volume mancante con una struttura in ferro e vetro. Il terzo livello è coperto da una splendida volta a crociera costolonata con stemma gentilizio. La proprietà attuale è pubblica e ciò che rimane del castello è adibito a spazio espositivo