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Lo Scrivo a Il Gazzettino di Gela

Ruvio: “Gela ha bisogno urgente di amministratori capaci e concreti”

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È la città che insorge contro l’abbandono, la stasi, l’inefficienza e l’arroganza della politica, abbarbicata al potere nonostante lo stato in cui versa la povera Gela. Questa volta una riflessione per le prossime elezioni comunali arriva da Casartigiani, presieduta da Antonio Ruvio.

“Un fallimento generale della classe politica locale, siamo ai limiti del vivere civile. Non emerge nulla di buono e tutto si nasconde, come se la città fosse tagliata fuori dal mondo intero. E questo vuol dire che i politicanti eletti non hanno una faccia, né occhi per guardare, o voce per spiegarci cosa succede.

Non hanno più nulla di solidale pur dovendo occuparsi del destino di famiglie formate da uomini, donne, ragazzi e bambini: esseri umani. La politica è un servizio nobile e non un affaire personale. La disoccupazione è ai massimi livelli, mentre nei bilanci comunali i conti non “quadrano” quasi mai. Chi ci rimette sono i cittadini, costretti a vivere in una città in mano a una politica che agisce incurante dei bisogni elementari, semplici dei residenti, del popolo sovrano solo per dieci minuti: il tempo di votare. Degrado e abbandono sono sotto gli occhi di tutti.

La vicenda sconvolgente dell’imprenditore rapinato e picchiato, aggressioni e risse tra giovanissimi, rapine sono all’ordine del giorno, senza una adeguata prospettiva di intervento socio-culturale.

Basta con le promesse, le prese in giro, i discorsi rivolti sempre al futuro e mai al presente, le chiacchiere inutili ed inconcludenti di questa pessima ed autocelebrativa amministrazione comunale.

I cittadini gelesi sono stanchi di questi teatrini di politica politicante ed insulsa. Oggi più che mai è auspicabile che il ritorno alla politica sia un ideale inteso come servizio alla città per il bene comune, anche a costo di sacrifici personali. I principi cui tener fede per passare a una rapida e decisa costruzione del tessuto sociale di Gela è la partecipazione di una Amministrazione che volga lo sguardo verso la comprensione dei bisogni, degli interessi per la nostra città e che siano al di sopra di quelli di partito.

Nella consapevolezza delle difficoltà del tempo in cui viviamo c’è l’urgenza di un impegno corale volto alla possibilità di miglioramento, in una attività politica e di solidarietà umana, ponendo al primo posto il lavoro ai giovani come risorsa di crescita del nostro territorio. Questo triste fenomeno della disoccupazione è un fatto che rompe l’ordine della società, è una contraddizione palese in una Repubblica democratica come la nostra, che si proclama “fondata sul lavoro”. Si parla tanto oggi, anche sotto la spinta di episodi incresciosi, di rinnovamento. Ma il rinnovamento sarebbe puramente strumentale, se non cominciasse dalla coscienza morale e da una pratica fondata sulla concezione del mandato elettorale come servizio e non come “potere”. Un rinnovamento politico che sia sempre alla ricerca continua di nuovi elementi di crescita sociale, con l’affermazione di valori e obiettivi irrinunciabili. Gela ha bisogno urgente di amministratori comunali capaci e concreti. Se non si hanno tali requisiti, per il bene della città, è meglio allora dimettersi al più presto e andare a casa”.

Antonio Ruvio

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Se io non voglio… razionalmente, potrei volere inconsciamente

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Dallo psichiatra Franco Lauria, riceviamo e pubblichiamo

La “vittima” non sempre è solo vittima, ma a volte anche carnefice. E viceversa.
Il provocare della vittima consiste nel non tenere in giusto conto il contesto spazio-temporale e culturale in cui si vive, insomma la realtà. C’è un deficit di realtà.
E la realtà umana è fatta anche da diversi tipi di uomini-maschi, uomini sereni e uomini non sereni, di uomini saggi e di uomini fragili, di uomini empatici e di uomini narcisi, di uomini miti e di uomini violenti, di uomini sani di mente e di uomini malati di mente, di uomini felici e di uomini infelici, di uomini tossicodipendenti e di uomini alcolisti, di ludopatici e di polidipendenti…

Realtà complessa, variegata, problematica. Il non volerne tenere conto, immaginando una realtà semplice e lineare di uomini sani, responsabili e tutti uguali, implica un eccesso di individualismo infantile e narciso da parte della vittima. La vita in società è un continuo equilibrio dinamico fra l’Io e il Noi. Un venirci incontro vicendevolmente.
Dare sempre ragione all’Io e torto al Noi oggi è l’ideologia postcapitalista del consumismo illimitato che promuove i desideri individuali e non accetta nessun No da parte del gruppo.
Invece la frase ” io non voglio” e il resto
devono essere inquadrati in un contesto più generale dove la comunicazione non è solo verbale, ma anche e soprattutto non verbale. Bisogna vedere il tono con cui lo dici, il modo come lo dici. La forma può smentire il contenuto. Bisogna valutare di caso in caso. Comunicazione verbale e non verbale. Comunicazione cosciente e non cosciente. Si rafforzano, vanno nella stessa direzione o sono in conflitto e vanno in direzione opposta? Freud e Pirandello sono i riferimenti psicologici e teatrali più pregnanti. E la psicologia americana di Palo Alto ha dato un contributo notevole a capire meglio le relazioni umane, le loro assonanze e le loro contraddizioni.
La comunicazione non verbale passa attraverso l’inconscio che può essere in sintonia o non in sintonia con la coscienza.
Posso dire No con la parola, ma Si con lo sguardo, con gli occhi o con i vestiti o con la gestualità, con il cuore… La vita è sempre contraddittoria e ambivalente.
La coscienza razionale è solo una superficie lievissima della mente umana che è invece un oceano inconscio profondissimo.
La mente, e quindi la personalità, è molto più ricca della coscienza. Se vogliamo far coincidere mente e coscienza torniamo a prima della psicoanalisi, cioè a più di150 anni fa.
Vogliamo negare la psicoanalisi? Vogliamo che la comunicazione non verbale conti meno di zero? Quanti di noi hanno litigato e detto “io non voglio” e poi invece lo hanno fatto, anche ferocemente e selvaggiamente? Il desiderio si nutre del divieto. O piuttosto questo nuovo femminismo vuole imporre una dittatura moralista, noiosa, banale, infantile della coscienza? Regressione e moralismo intrecciati mi sembrano i connotati culturali di questo “delirio” femminista ignorante e/o ipocrita.
(I maschietti femministi? Che pena).

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Interporto: “per uscire dall’impasse, c’è la speranza…”

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Dall’Associazione Interporto rappresentata dal dott. Marco Fasulo, riceviamo e pubblichiamo

“La provincia di Caltanissetta, ultima in Italia per reddito pro capite lordo, rappresenta una ferita aperta nel cuore della nostra nazione, un paradosso inaccettabile per un territorio così ricco di risorse naturali, di manodopera altamente specializzata e di posizioni strategiche nel crocevia delle comunicazioni globali.

Questa povertà non è figlia del destino, ma dell’incapacità cronica delle classi dirigenti di valorizzare un patrimonio unico nel suo genere. Eppure, una speranza concreta emerge come una luce in fondo al tunnel: la futura realizzazione di Interporto Gela, una struttura di importanza epocale che promette di trasformare non solo Gela e la Sicilia, ma anche l’Italia intera, proiettandola al centro della comunità economica europea e mondiale.

Grazie alla sua posizione privilegiata, punto di congiunzione naturale tra il Canale di Suez e il Mediterraneo, Interporto Gela rappresenterà la chiave di volta per una rinascita economica, abilitando la realizzazione di infrastrutture portuali avanguardistiche e di un Hub Containers nel Golfo di Gela. Queste opere saranno in grado di attrarre investimenti internazionali, creare migliaia di posti di lavoro e rendere il sistema logistico siciliano e italiano il più potente e competitivo del pianeta.

Con il futuro Ponte sullo Stretto di Messina, opera senza pari al mondo, l’Italia diventerà la piattaforma logistica più ambita del globo, una porta d’accesso privilegiata tra l’Europa, l’Africa e l’Asia, un esempio di innovazione e lungimiranza per le generazioni a venire.Questa visione non è solo un sogno, ma una promessa concreta di cambiamento, un impegno per riscrivere il destino di una provincia e di un popolo, restituendo dignità e prosperità a un territorio troppo a lungo dimenticato. Gela sarà il simbolo della rinascita, la Sicilia il cuore pulsante del Mediterraneo, e l’Italia il faro di sviluppo e modernità per il mondo intero”.

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Campetto Comunale di Manfria all’abbandono

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Riceviamo e pubblichiamo una nota del Comitato di Manfria a firma del presidente Maurizio Cirignotta

Che Manfria sia completamente posta all’abbandono questo è sotto gli occhi di tutti. Ma che le infrastrutture già esistenti vengano volutamente distrutte è solo uno scempio amministrativo che colpisce la Frazione di Manfria e tutti i suoi abitanti abituali, tra cui giovani ed altro.

La frazione, come si evince dagli atti amministrativi del Comune di Gela, non è stata considerata rispetto ad altri quartieri e non si è mai trovata una vera soluzione al processo di urbanizzazione e valorizzazione di questo territorio.

Ci troviamo di fronte ad un caso palese di gestione discutibile del bene pubblico che va denunciato in tutte le sue sfaccettature. Il campetto in questione, infatti, è stato oggetto di un progetto di riqualificazione collegato ai fondi della Democrazia Partecipata erogati dalla Regione Sicilia per il 2023.

La somma dedicata al progetto era di 59.800,00 euro collegata al recupero e riqualificazione del campo di calcetto sito nella frazione di Manfria come da protocollo generale del 13/10/2023 n.97286 ed utile alla realizzazione di un centro sportivo ricreativo polivalente di aggregazione giovanile e inclusione sociale, oltre che di svago per bambini, eventi sportivi e per la comunità di manfria. Il grave sospetto è che nella programmazione di bilancio della Regione Siciliana questi fondi non spesi siano stati incamerati nelle casse regionali come già fatto per altri comuni siciliani.

Tutto il direttivo rimane esterrefatto dalla valenza di una questa azione demolitiva voluta e perpetrata negli anni.

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Direttore Responsabile: Giuseppe D'Onchia
Testata giornalistica: G. R. EXPRESS - Tribunale di Gela n° 188 / 2018 R.G.V.G.
Publiedit di Mangione & C. Sas - P.iva: 01492930852
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