RAGUSA – Prosegue l’attività di contrasto ai reati contro il patrimonio del Comando Provinciale dei Carabinieri di Ragusa intensificando il controllo del territorio a tutela della proprietà dei cittadini. I Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia Vittoria, nell’adempimento di mirati servizi finalizzati alla prevenzione dei reati contro il patrimonio, la scorsa notte, transitando in Viale Colonnello Iannizzotto ex strada Forcone, notavano un autocarro che procedeva a lenta velocità e una persona a piedi nei pressi del veicolo che, alla vista dei militari, cercava di dileguarsi. Insospettiti da quanto osservato prontamente procedevano a fermare l’autocarro dopo soli 10 metri di marcia e, contestualmente, raggiungevano e fermavano l’uomo a piedi. Dal controllo sul posto veniva identificato il conducente dell’autocarro in C.S., 52 anni, e l’uomo a piedi in C.G., 49 anni, entrambi già noti alle Forze dell’ordine per reati contro il patrimonio. I militari accertavano che l’autocarro, di proprietà di un uomo del posto, era stato aperto rompendo la serratura dello sportello ed avviato il motore mediante la forzatura del nottolino di accensione con l’utilizzo di una tenaglia e di uno strumento artigianale noto impropriamente come “spadino”, poi estratto con gesto repentino dal C.S. durante il controllo dei militari per disfarsene in modo occulto. L’uomo a piedi, invece, con il ruolo di “palo”, prima di essere fermato dai Carabinieri, cercava di darsi alla fuga dirigendosi ad un’autovettura parcheggiata poco distante ed a lui in uso; infatti dalle verifiche esperite, la macchina è risultata essere stata noleggiata con regolare contratto intestata allo stesso C.G., tant’è che veniva rinvenuto all’interno dell’abitacolo anche il suo portafoglio e telefonino cellulare ancora acceso. I Carabinieri hanno quindi proceduto al sequestro degli arnesi da scasso, restituito l’autocarro rubato al legittimo proprietario dopo averne acquisito la querela, e proceduto nei confronti degli indagati con l’arresto in flagranza per il reato di furto aggravato in concorso su bene esposto per consuetudine a pubblica fede, ponendoli a disposizione della magistratura che ne valuterà le condotte illecite cui si sono resi autori.