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Lo Scrivo a Il Gazzettino di Gela

Risposta condita di ironia di Zuccalà al suo predecessore e poi l’invito a partecipare a “Butera a tavola”

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Alle accuse rivoltegli dal consigliere Filippo Balbo di essere il sindaco delle inaugurazioni, Giovanni Zuccalà, primo cittadino di Butera, risponde così:

“Devo congratularmi con il consigliere Balbo che diversamente dallo stile offensivo che abitualmente lo contraddistinge, ha sottolineato le capacità dell’Amministrazione Zuccalà, sindaco tra la gente, che sa concludere le opere.
Fa piacere che ricordi l’asilo nido, finanziamento ottenuto dall’amministrazone Casisi, allora come oggi Assessore al ramo la d.ssa Giovanna Donzella, il cui encomiabile lavoro ha determinato il risultato raggiunto.
Mi dispiace per lui quando parla dell’istituto Mario Gori sottolineando, nonostante non lo abbia fatto io, l’incapacità che l’ex sindaco Balbo ha avuto nel portare a temine dei lavori, peraltro concepiti incompleti e portati a termine da questa amministrazione non certo con pochi spiccioli (Euro 50.000 solo per la caldaia); avrebbe forse voluto far portare ad alunni e insegnanti il vasino per andare in bagno, giacchè non era stato previsto il rifacimento, sui 4 livelli, dei vari servizi igienici, con un impianto fognario vetusto e inefficiente su cui ancora oggi siamo costretti ad intervenire? Avrebbe preferito evitare la rasatura con gesso di tutte le pareti interne dell’edificio, in maniera tale da potercisi grattare se ne avesse avuto bisogno (sempre egoista)?


Inoltre, forse non sa che i concorsi non si inaugurano, ma ci si congratula con i vincitori, cui si augura buon lavoro e basta.
Tuttavia vale la pena ricordare che il concorso per istruttore tecnico D e vigili urbani non ha avuto l’ardire di sbloccarli (fermi da circa 2 anni e più, chissà per quale timore o contrasto); d’altra parte ha sempre mostrato disinteresse per ogni tipo di lavoratore e dignità lavorativa.
Ma alle sue inadempienze ha rimediato questa amministrazione con lo sblocco dei concorsi e il tempo pieno a tempo indeterminato per tutti i dipendenti partime (tenuti per il bavero con integrazioni orarie saltuarie e politicamente orientate).


Nel suo sproloquio elettorale non ha citato l’inaugurazione delle 4 attività aperte a Butera con i fondi ottenuti da questa amministrazione, nè ha citato tutte le inaugurazioni delle manifestazioni culturali. Certo non potevo inaugurare la pulizia delle pendici (mai fatta) o la manutenzione con abbattimento di alberi pericolosi (indispensabile ) o, ancora, la rimessa in funzione degli ascensori degli alloggi popolari, delle scuole e del cineteatro (questi si fanno funzionare e basta) e tutto il resto, opera di questa amministrazione, nemmeno pensato dalla precedente. Ops.Ho dimenticato di inaugurare il seminterrato della scuola Don Bosco. Pazienza lo farò alla prima buona occasione.Parliamo del CCR , l’unica cosa che ricorda la città, oltre alle belle convenzioni che Balbo ha stipulato a destra e manca con le società dei parchi eolici, e invece che fu la sua amministrazione a non vigilare e subire il sequestro.Di certo. dopo gli sforzi fatti per recuperare il finanziamento, con orgoglio inaugurerò il centro. E spero di inaugurare anche il campetto polivalente, compensazione briciola del parco eolico di Costa Pidocchio, concordato dall’amministrazione Balbo, i cui lavori non sono stati avviati semplicemente perché non risulta espropriato il lotto (consigliere Balbo, avrebbe dovuto essere meno superficiale come sindaco, probabilmente ci verrà addosso l’ennesimo contenzioso dalla ditta che ha vinto l’appalto)Ma voglio stendere una mano di amicizia al consigliere Balbo e appianare ogni diverbio politico, invitandolo personalmente all’inaugurazione della recuperata Sagra “Butera a tavola” che certamente aveva dimenticato”.

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Interporto: “per uscire dall’impasse, c’è la speranza…”

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Dall’Associazione Interporto rappresentata dal dott. Marco Fasulo, riceviamo e pubblichiamo

“La provincia di Caltanissetta, ultima in Italia per reddito pro capite lordo, rappresenta una ferita aperta nel cuore della nostra nazione, un paradosso inaccettabile per un territorio così ricco di risorse naturali, di manodopera altamente specializzata e di posizioni strategiche nel crocevia delle comunicazioni globali.

Questa povertà non è figlia del destino, ma dell’incapacità cronica delle classi dirigenti di valorizzare un patrimonio unico nel suo genere. Eppure, una speranza concreta emerge come una luce in fondo al tunnel: la futura realizzazione di Interporto Gela, una struttura di importanza epocale che promette di trasformare non solo Gela e la Sicilia, ma anche l’Italia intera, proiettandola al centro della comunità economica europea e mondiale.

Grazie alla sua posizione privilegiata, punto di congiunzione naturale tra il Canale di Suez e il Mediterraneo, Interporto Gela rappresenterà la chiave di volta per una rinascita economica, abilitando la realizzazione di infrastrutture portuali avanguardistiche e di un Hub Containers nel Golfo di Gela. Queste opere saranno in grado di attrarre investimenti internazionali, creare migliaia di posti di lavoro e rendere il sistema logistico siciliano e italiano il più potente e competitivo del pianeta.

Con il futuro Ponte sullo Stretto di Messina, opera senza pari al mondo, l’Italia diventerà la piattaforma logistica più ambita del globo, una porta d’accesso privilegiata tra l’Europa, l’Africa e l’Asia, un esempio di innovazione e lungimiranza per le generazioni a venire.Questa visione non è solo un sogno, ma una promessa concreta di cambiamento, un impegno per riscrivere il destino di una provincia e di un popolo, restituendo dignità e prosperità a un territorio troppo a lungo dimenticato. Gela sarà il simbolo della rinascita, la Sicilia il cuore pulsante del Mediterraneo, e l’Italia il faro di sviluppo e modernità per il mondo intero”.

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Campetto Comunale di Manfria all’abbandono

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Riceviamo e pubblichiamo una nota del Comitato di Manfria a firma del presidente Maurizio Cirignotta

Che Manfria sia completamente posta all’abbandono questo è sotto gli occhi di tutti. Ma che le infrastrutture già esistenti vengano volutamente distrutte è solo uno scempio amministrativo che colpisce la Frazione di Manfria e tutti i suoi abitanti abituali, tra cui giovani ed altro.

La frazione, come si evince dagli atti amministrativi del Comune di Gela, non è stata considerata rispetto ad altri quartieri e non si è mai trovata una vera soluzione al processo di urbanizzazione e valorizzazione di questo territorio.

Ci troviamo di fronte ad un caso palese di gestione discutibile del bene pubblico che va denunciato in tutte le sue sfaccettature. Il campetto in questione, infatti, è stato oggetto di un progetto di riqualificazione collegato ai fondi della Democrazia Partecipata erogati dalla Regione Sicilia per il 2023.

La somma dedicata al progetto era di 59.800,00 euro collegata al recupero e riqualificazione del campo di calcetto sito nella frazione di Manfria come da protocollo generale del 13/10/2023 n.97286 ed utile alla realizzazione di un centro sportivo ricreativo polivalente di aggregazione giovanile e inclusione sociale, oltre che di svago per bambini, eventi sportivi e per la comunità di manfria. Il grave sospetto è che nella programmazione di bilancio della Regione Siciliana questi fondi non spesi siano stati incamerati nelle casse regionali come già fatto per altri comuni siciliani.

Tutto il direttivo rimane esterrefatto dalla valenza di una questa azione demolitiva voluta e perpetrata negli anni.

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Il peso del dissesto del Comune sulle famiglie: la testimonianza di un cittadino

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Da Marco Di Dio,riceviamo e pubblichiamo:


In un periodo di forte incertezza economica, al fronte di tanti problemi quotidiani e di poche risorse per la città, oggi mi è arrivata come sorpresa la stangata della Tari, con la cifra di 107 euro ( da pagare entro il 16 dicembre) che, se per questa amministrazione comunale è niente, per la mia famiglia ( e sicuramente tante altre) si tratta dell’ennesimo “mattone” che si aggiunge alle già numerose utenze da saldare.
Onestamente, penso che sia inopportuno al momento sovraccaricare di tasse le persone. Molti si sentono sfiduciati, alcuni vivono la difficoltà oggettiva di arrivare a fine mese e spesso ci si ritrova a dover far quadrare i conti con rinunce e restrizioni.


Il territorio, oltre alle belle inaugurazioni e ai momenti di ritrovo con tanto di “foto di gruppo”, credo abbia bisogno di risposte concrete e serie in termini di occupazione, contrasto alle nuove povertà e risoluzione dei vari disagi dei cittadini.
Questa amministrazione ha a cuore i bisogni dei cittadini?
Ed è forse questo il bene comune che si cerca di offrire alla comunità gelese?
È necessaria un’acuta riflessione su tali questioni che, in un modo o nell’altro, finiscono per deludere la gente , creando indifferenza e una maggiore distanza con l’apparato politico.

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