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Politica

Ribaltone all’Ars: decade Vasta e il Tribunale riconosce l’elezione di Giuffrida

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A seguito alla competizione elettorale per il rinnovo dell’Assemblea Regionale Siciliana, Davide Maria Vasta è risultato eletto nella lista denominata “De Luca Sindaco di Sicilia – Sud chiama Nord”.

Salvatore Giuffrida – primo dei non eletti – con il patrocinio degli avv.ti Girolamo Rubino, Giuseppe Impiduglia e Sergio Giovanni Verga ha chiesto al Tribunale di Palermo di accertare l’ineleggibilità di Vasta e di dichiararlo decaduto dalla carica di Deputato Regionale.

In particolare, con il ricorso, gli avvocati Rubino, Impiduglia e Verga hanno sostenuto che Davide Maria Vasta non si era tempestivamente dimesso dalla carica di componente del Consiglio di amministrazione, con delega per la gestione del personale, di COT società cooperativa anche oltre il termine di dieci giorni dalla data prevista per la convocazione dei comizi elettorali del 25 settembre 2022.

E ciò in palese violazione dell’art. 10 lett. a) della legge regionale n. 29 del 1951, ai sensi del quale non sono eleggibili “coloro che in proprio o in qualità di rappresentanti legali, amministratori e dirigenti di società enti di diritto privato o di imprese private risultino vincolati con lo Stato o con la Regione per contratti di opere o di somministrazione, oppure per concessioni o autorizzazioni amministrative, che importino l’obbligo di adempimenti specifici, l’osservanza di norme generali o particolari protettive del pubblico interesse, alle quali la concessione o l’autorizzazione è sottoposta”.

Il ricorrente ha esposto, quale primo e troncante motivo di ricorso, la circostanza per cui la C.O.T. Società cooperativa, della quale Vasta è stato consigliere di amministrazione con deleghe per la gestione del personale risulti vincolata con lo Stato o con la Regione per “contratti di opere o di somministrazione”, nonché per “concessioni o autorizzazioni amministrative….”.

Il Tribunale di Palermo aderendo alle tesi degli avv.ti Rubino, Impiduglia e Verga ha avuto modo di rilevare che, la C.O.T. Società cooperativa ha intrattenuto rapporti contrattuali con soggetti pubblici, facenti parte dello Stato e della Regione e che, la cooperativa è stata destinataria di un’autorizzazione regionale per la produzione di pasti e piatti pronti, ed un’autorizzazione di natura igienico sanitaria per l’attività di produzione e commercializzazione di prodotti a base alimentare.

Ed ancora, la C.O.T. Società cooperativa ha ricevuto agevolazioni e finanziamenti garantiti dall’I.R.C.A.C., Istituto Regionale per Credito alla Cooperazione ente strumentale della Regione sottoposto alla vigilanza e alla tutela dell’Assessorato Regionale per la cooperazione.

Pertanto, il Tribunale di Palermo ha dichiarato Davide Maria Vasta ineleggibile alla carica di deputato dell’assemblea regionale siciliana e, per l’effetto l’ha dichiarato decaduto e lo ha condannato alla refusione delle spese processuali in favore di Salvatore Giuffrida, quantificate in 6.713,00 euro.

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“Il sindaco Faraci formi un governo tecnico per la salvezza della città”

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Mazzarino.Salvatore Battaglia,Giuseppe Calì e Rosario Lo Bartolo dirigenti comunali di FDI con Fabrizio Marotta dirigente provinciale FDI con una lettera aperta affrontano le questioni della politica locale a Mazzarino e quelle che riguardano il partito.

I quattro esponenti di FdI sostengono che” l’azzeramento della Giunta comunale è solo la punta dell’iceberg di radicate contrapposizioni e beghe interne alla variopinta e litigiosa coalizione di maggioranza, e come ipotizzato in campagna elettorale, sono sfociate in una prevedibile e fulminea crisi politica dell’amministrazione Faraci, che
non sorprende ma preoccupa assai per i nefasti risvolti che ha sulle attività della sclerotizzataamministrazione, oramai in stato comatoso.Ben più pesanti sono e saranno i contraccolpi per la collettività, incapace di comprendere le ragioni di una crisi deflagrata ad appena sei mesi dalle elezioni ma i cui segnali erano chiari fin
dalle prime settimane e sulla quale pende, innanzitutto, la spada di Damocle di un possibile nuovo dissesto finanziario, nonché l’incertezza di una riorganizzazione degli uffici, il casus belli dellacrisi.
Il Sindaco, impegnato in sterili polemiche ed a risolvere le diatribe interne, oltre a scelte estemporanee e velleitarie, è latitante rispetto alle nuove sfide da affrontare, dall’agricoltura, al vasto patrimonio culturale, al degrado sociale, ai servizi sanitari del territorio e su tanto altro ancora.A questa eterogenea ed impalpabile maggioranza, a nostro parere manca un progetto di città, una visione prospettica e strategica del futuro, una idea per fare di Mazzarino una città sicura ed attrattiva valorizzandone la vocazione agricola e turistica, per farne volano di sviluppo economico”.

In un’epoca parricida in cui si è figli di nessuno, da subito si è pronti ad essere statisti in pectore senza spazio per la gavetta, è indispensabile tornare al confronto: il destino del paese non può essere affidato alla mediocrità e all’improvvisazione o peggio ridotto a
pura mercificazione. I 4 esponenti meloniano rivendicano il salto di qualità, primariamente, per il Circolo locale di FDI.
“Il congresso ha rappresentato, per noi- sostengono, lo spartiacque rispetto il recente passato, sancendo la nuova fase di un partito strutturato, non autoreferenziale, inclusivo, critico, propositivo, pronto ad affrontare sfide e a cogliere opportunità di sviluppo determinando le scelte future della
città: bisogna iniziare il dialogo con tutte le forze che si riconoscono nel centro-destra ed il confronto con le istituzioni per affrontare gli atavici problemi cittadini.
Coerentemente con i principi statutari, l’azione politica di FDI deve guardare esclusivamenteall’interesse collettivo, essendo stati ed essendo alternativi sia alla conflittuale maggioranza sia all’opposizione e, non avendo rappresentanza consiliare, per evitare alla città un ulteriore vulnus ed una continua pantomima, proponiamo al Sindaco ed alla sua irresponsabile coalizione di fare un
passo indietro e di costituire un governo per la salvezza della città di alto profilo e di natura esclusivamente tecnica, con un preciso mandato: immediata approvazionde del bilancio pluriennale riequilibrato, ed esecuzione di tutte quelle iniziative non procrastinabili, al termine del quale procedere con nuove elezioni.


“In attesa che il coordinamento comunale indichi e l’assemblea degli iscritti determini la linea politica di FDI, facciamo nostro il patrimonio ideale, morale e storico della destra mazzarinese, improntato da sempre alla chiarezza ed alla lealtà, il quale non deve essere svilito da scelte personalistiche e non partecipate e dalle quale, eventualmente, noi in rappresentanza di
numerosi iscritti, simpatizzanti ed elettori di FDI, fin da ora ci dissociamo”- concludono.

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Rappresentanza di genere non inferiore al 40% nelle Giunte comunali

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La commissione Affari istituzionali all’Ars ha detto si alla norma che garantisce una rappresentanza di genere non inferiore al 40% nelle giunte comunali siciliane.

Il ddl sulla riforma degli ‘Enti locali’  che dovrà passare al voto dell’ Ars  ora contiene un articolo che introduce anche in Sicilia la parità di genere nella composizione delle Giunte municipali. L’emendamento  ha trovato in commissione consensi unanimi dei due schieramenti politici.  

Il contenuto è questo: nessun genere può essere rappresentato per meno del 40% nelle giunte comunali. I sindaci dei grossi centri dovranno adeguarsi entro 90  giorni dall’entrata in vigore della legge. Solo i Comuni da tre a 15mila abitanti) potranno farlo a  partire dalla prossima tornata elettorale.

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Le segreterie politiche in prima linea nel guidare i processi di governo della città

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Un difetto di comunicazione o un equivoco involontario (Una buona idea è sempre identificato con il suo fondatore cioè il sindaco) cha portato qualche consigliere di maggioranza ad intendere che la riunione politica di giovedì spostata a lunedì sera fosse stata convocata dal sindaco e a rimanere deluso dalla sua assenza.

L’incontro convocato dal presidente di Una buona idea Rino Licata ha visto insieme a gruppi consiliari e le segreterie dei tre partiti presenti in consiglio. “Sinergia, condivisione,dialogo tra i gruppi e stretto raccordo con le segreterie dei partiti per un’azione politica coordinata ed incisiva.Questo abbiamo concordato.La prossima riunione sarà allargata ai partiti della coalizione non presenti in consiglio”- dice Licata.

“Il coordinamento tra segreterie, capogruppo e gruppo consiliari -dice il coordinatore del M5S Filippo- è un aspetto ritenuto importante”. Ed anche Franco Di Dio per il Pd punta su questo aspetto del dialogo e del coordinamento delle azioni.

Insomma le segreterie prendono il loro ruolo centrale nel governo di una città che ha da superare prima lo scoglio del bilancio stabilmente riequilibrato.

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