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Cronaca

Riapre il Cara di Pian del Lago con 190 migranti

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Sei sbarchi in poche ore, dalla tarda serata di ieri, dell’hotspot di contrada Imbriacola di Lampedusa, per un numero complessivo di 723. Gli ultimi due barconi sono stati bloccati a 12 miglia dalla costa dalle motovedette della Guardia costiera. La prima imbarcazione, con a bordo 100 persone, fra cui 5 donne, è stata lasciata alla deriva. Stessa sorte anche per la “carretta” di 8 metri, con a bordo 51 uomini verosimilmente tunisini.

L’hotspot è inevitabilmente sovraffollato in queste ore; 260 profughi stanno per essere trasferiti sulla nave quarantena “Allegra” che era già in rada davanti all’isola. Per domattina la Prefettura di Agrigento ha già pianificato di altri 190, che verranno imbarcati sul traghetto per Porto Empedocle e poi smistati al Cara di Caltanissetta. Tutti i migranti sbarcati, assistiti dal personale dell’Usca, vengono sottoposti a tampone rapido anti-Covid; nella struttura anche il personale dell’Unhcr. (ANSA).

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Cronaca

Attacco hacker filorussi, nel mirino anche il sito della Provincia di Caltanissetta

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C’è anche quello della Provincia di Caltanissetta, tra i siti attaccati dagli hacker filorussi NoName057(16). Oltre a quello nisseno, non risultano raggiungibili i siti delle Province di Trapani, Ragusa ed Enna, del Comune di Catania e della Regione Puglia.

L’Agenzia per la cybersicurezza nazionale ha allertato i bersagli e le autorità e fornito suggerimenti per la mitigazione dell’impatto.

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Cronaca

Retata nell’Ennese

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Retata della Polizia e della squadra mobile di Enna e del Commissariato di Leonforte, a seguito di una complessa e articolata attività di indagine diretta dalla Direzione Distrettuale Antimafia della Procura della Repubblica di Caltanissetta.

Numerose le persone arrestate, gravemente indiziate, a vario titolo, per associazione per delinquere finalizzata al traffico di droga, con l’aggravante per due di loro dell’associazione armata, e per detenzione, vendita, cessione, trasporto e consegna a terzi di sostanze stupefacenti del tipo cocaina, crack e marijuana. L’attività di indagine ha consentito di raccogliere gravi indizi in ordine all’esistenza di un’organizzazione a delinquere dedita al traffico di sostanze stupefacenti, operante nel territorio di Agira e dei vicini centri di Assoro, Regalbuto, Nicosia, Gagliano Castelferrato, Nissoria e Leonforte.All’operazione ha collaborato personale della Polizia di Stato della Squadra Mobile delle Questure di Catania e Agrigento, personale delle unità cinofile dell’U.P.G.S.P. della Questura di Catania e del Reparto Prevenzione Crimine di Catania.

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Cronaca

Custodia cautelare per padre violento

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Ragusa-  Su richiesta della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Ragusa, che ha coordinato le indagini, i Carabinieri dell’Aliquota Operativa del NORM della Compagnia di Modica e della Stazione di Modica hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di un 39enne, gravemente indiziato – allo stato degli atti e nella attuale fase del procedimento, nella quale non è stato ancora instaurato il contradditorio con l’indagato – del reato di lesioni gravi nei confronti del figlio di 5 anni.

L’uomo, fatta salva la presunzione di innocenza, si sarebbe reso responsabile delle percosse e delle violenze che hanno cagionato al bambino fratture multiple alle braccia e alle gambe, per cui sono stati necessari due delicati interventi chirurgici.Il minore, giunto al Pronto Soccorso dell’Ospedale Maggiore “Nino Baglieri” di Modica per una riferita caduta accidentale dal letto, è subito parso al personale sanitario in condizioni sanitarie critiche.

Le successive analisi a cui è stato sottoposto e le valutazioni medico-legali disposte non hanno lasciato dubbi in ordine alla chiara incompatibilità delle lesioni/fratture refertate rispetto alla versione dei fatti fornita dai genitori del bambino, motivo per cui è scattata immediatamente la procedura di codice rosa.

Informata la Procura della Repubblica di Ragusa, è stata disposta l’escussione di tutti coloro che potessero riferire circostanze utili alla ricostruzione delle varie dinamiche familiari, così da poter identificare il presunto responsabile di tali gravi lesioni.

L’insieme degli elementi raccolti sinora ha consentito di attribuire al padre, in via esclusiva, la responsabilità delle violenze subite dal bambino, provocate in due distinti episodi.

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Testata giornalistica: G. R. EXPRESS - Tribunale di Gela n° 188 / 2018 R.G.V.G.
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