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Lo Scrivo a Il Gazzettino di Gela

Revival doorkeepers international conference 2024

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 Il countdown è iniziato per il terzo anno della conferenza internazionale di Risveglio. Ecco l’invito del gruppo cristiano:

“Dio ha stabilito il suo focus:
There Must Be More! – Revival in the Heart, Home, Church and Nation
”Ci deve essere di più! – risveglio nel cuore, a casa, nella chiesa e nella nazione”.

Dal 28 Settembre al 6 Ottobre, la presenza di evangelisti dal calibro mondiale impatterà in modo straordinario nella città di Gela, perché Grandi promesse sono riversate su di essa. Promesse che sono arrivate all’altro capo del mondo e che richiamano infuocati servi di Dio da ogni angolo delle Nazioni: Keith Collins, Eric Miller, Casey Miller, Paul Timothy Schafer, Jason W Duren, CHRIS Kim Dean Duren e Maria Isabel Slimm, Johannes, Menno e TIM, Liborio Terry Risorto. Servi Di Dio che ardono di passione per l’opera Dio e d’amore per tutti coloro che non conoscono il Vangelo e che sono in attesa di conoscere l’unico modo per essere liberati, ricostruiti e ristabiliti.

Ancora una volta proprio qui, come lo scorso anno, si vedrà il movimento dello Spirito Santo trasformare questa città ed un’ospite importante sarà presente: Jeri Hill, moglie di Stive Hill l’evangelista che Dio ha usato nell’ultimo risveglio di Pensacola, negli USA, dove più di 5 milioni di persone sono venute a Cristo in 5 anni!
Uomini e donne spinti da Dio per toccare la città.

Saranno giorni infuocati, giorni di grande risveglio collettivo e personale, giorni di rinnovamento, giorni di miracoli e giorni pieni della potenza di Dio.

Dio ha già preparato il suo campo. Tutto è pronto e grandi benedizioni sono in attesa di essere riversate abbondantemente su Gela e su ognuno dei suoi credenti”.

La conferenza si terrà nella chiesa Terra Promessa Gela , via Settefarine Km,3

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Lo Scrivo a Il Gazzettino di Gela

Cannizzo (PeR):”promuovere il consumo consapevole d’acqua”

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Dall’esponente del Laboratorio politico PeR Pellegrino Cannizzo riceviamo e pubblichiamo

La drammatica crisi idrica che stiamo vivendo impone una presa di coscienza e un radicale cambiamento delle nostre abitudini, non possiamo sperare solo che piova abbondantemente e senza produrre disagi.

Il laboratorio PeR, ha approfondito le tematiche del consumo consapevole e i risultati dello studio condotto sono molto interessanti perché lasciano un ampio margine di miglioramento.

Secondo recenti indagini il consumo idrico pro-capite degli italiani è abbondantemente sopra la media, parliamo di 220 lt giorno pro-capite contro una media europea di 123lt. Nonostante in molti paesi europei la disponibilità d’acqua sia maggiore che in Italia. Ma quali sono i comportamenti virtuosi? Alcuni esempi:
• Inserire un contenitore d’acqua nella doccia per riutilizzarla negli scarichi del wc
• Lavare l’insalata dentro una bacinella e utilizzare l’acqua per le piante di casa
• Utilizzare la lavatrice solo a pieno carico
• Utilizzare la lavastoviglie a pieno carico e senza pre-lavare tutti i piatti ma rimuovere lo sporco in eccesso con un tovagliolo (questo comportamento produce un rispermio di 80lt d’acqua per stoviglie utili a 4 coperti)
• Esporre in balcone/terrazzo dei recipienti durante le piogge per utilizzare l’acqua quando necessario
• Chiudere il rubinetto durante lo spazzolamento dei denti
• Chiudere il rubinetto tutte le volte che non è necessario
• Verificare che nelle nostre abitazioni non ci siano perdite o gocciolamenti.

Tutti i cittadini possono essere parte attiva nel risparmio idrico per dare il giusto valore all’acqua quale bene primario, cercando di alimentare un’economia circolare domestica.

Il laboratorio PeR tratta con serietà le tematiche delle fonti di approvvigionamento idrico e quelle del consumo consapevole e auspica che caltaqua e l’amministrazione possano diffondere la cultura del consumo consapevole nelle scuole cittadine.

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Flash news

Balbo:”Zuccalà, il sindaco delle inaugurazioni”

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Dall’ex sindaco e consigliere comunale Filippo Balbo riceviamo e pubblichiamo

“Mai visto un sindaco così innamorato della fascia tricolore, tale che qualcuno potrebbe pensare la indossi finanche la notte per assopirsi dopo il lungo tempo trascorso alle inaugurazioni! Non se ne perde una, ci mancherebbe è il sindaco, ma ostenta miracoli di cui non ha, ne può avere, la paternità poiché per ogni opera realizzata finora, a Butera, il sindaco Zuccalà non ci ha messo nulla e non sa finanche la genesi e da dove proviene il progetto e il finanziamento dell’opera stessa! Così lo abbiamo visto in pompa magna e fascia addosso ad inaugurare l’asilo nido di Butera, opera ereditata dall’amministrazione Balbo; lo abbiamo visto ad inaugurare la Scuola Mario Gori, sempre in pompa magna e codazzo dietro, proferendo parole di ringraziamento a destra e manca come se quel gioiello di opera l’avesse inventata lui quando, invece, quel finanziamento risale al marzo 2018, amministrazione Balbo, ricevuto dal Ministero dell’Interno, opera appaltata con l’amministrazione Balbo, ultimata con soldi risparmiati dal ribasso d’asta, e pochi spiccioli derivanti dalle opere di compensazione società Re Sole e qualche spicciolo di fondi comunali. Correrà a presentarsi per l’inaugurazione del CCR, fascia tricolore appresso, appena saranno ultimati i lavori, ancora opera progettata e finanziata con l’amministrazione Balbo. Lo stiamo aspettando, incorniciato di fascia tricolore, alla inaugurazione del consolidamento Piazza Dante, ultimato qualche mese addietro, finanziamento ricevuto dall’amministrazione Balbo ed appaltato dall’amministrazione Balbo. Ci manca pure l’inaugurazione del concorso per istruttore contabile, naturalmente generato durante l’amministrazione Balbo, poi che inauguri il concorso per il Dirigente tecnico cat. D, naturalmente generato dall’amministrazione Balbo, infine, sicuramente, indosserà la fascia per inaugurare il concorso per 3 vigili urbani anche questo risalente all’amministrazione Balbo. Ma quando vedremo il sindaco Zuccalà indossare la fascia per inaugurare un’opera risalente al suo intuito amministrativo e politico? Siamo oramai al giro di boa, di mezza legislatura, ci dica almeno cosa ha programmato in termini di opere pubbliche , di opportunità di lavoro, di servizi alla città e quando lo vedremo brillare di luce propria senza che si illumini per quanto hanno fatto amministrazioni prima della sua venuta! Aspetteremo fiduciosi, anche se la fiducia si sta affievolendo e il paese volge al tramonto senza possibilità di alcuna alba!

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“Non accogliere i migranti è veramente un peccato grave quanto l’aborto?”

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Dal nostro lettore arch. Roberto Loggia, riceviamo e pubblichiamo

“Il Papa, alla richiesta di un’indicazione di voto riguardo alle prossime elezioni statunitensi ha affermato che entrambi i candidati (Harris e Trump) “…sono contro la vita, sia quello che butta via i migranti (Trump), sia quello che uccide i bambini (Harris)”. E poi ha affermato: “Non andrò a votare lì, ma non si può decidere. Mandare via i migranti, non dare loro la capacità di lavorare, non dare ai migranti accoglienza è un peccato, è grave”.

Si tratta di affermazioni che richiedono quantomeno una riflessione in ragione del fatto che paiono presentare una sovversione della verità oggettiva ma soprattutto dei principi fondamentali della fede cattolica. Questa analisi non vuole essere un attacco alla persona di Bergoglio ma una mera analisi critica, terra terra, che è anche dovere preciso di ciascun cristiano per poter attuare quel discernimento che è alla base di ogni cammino di crescita nella fede.

Mi limiterò ad esprimere tre semplici considerazioni:Non mi pare proprio corretto affermare che Trump butti i migranti o comunque è certamente un’espressione esasperata che rende un’immagine distorta della realtà. È vero infatti che le sue politiche sono notoriamente mirate a contenere il fenomeno dell’immigrazione clandestina e selvaggia ed alla stessa stregua è vero che queste politiche rispondono peraltro a dei valori cristiani di attaccamento alla propria patria ed alla propria identità; valori che erano stati espressi a chiare lettere dagli ultimi Papi.

Mi sia consentito di citare, sul punto, il messaggio di Benedetto XVI per la giornata mondiale del migrante e del rifugiato del 2013: “Certo, ogni Stato ha il diritto di regolare i flussi migratori e di attuare politiche dettate dalle esigenze generali del bene comune, ma sempre assicurando il rispetto della dignità di ogni persona umana…”.

Ed ancora: “Nel contesto socio-politico attuale, però, prima ancora che il diritto a emigrare, va riaffermato il diritto a non emigrare, cioè a essere in condizione di rimanere nella propria terra, ripetendo con il Beato (ora Santo) Giovanni Paolo II che ‘diritto primario dell’uomo è di vivere nella propria patria: diritto che però diventa effettivo solo se si tengono costantemente sotto controllo i fattori che spingono all’emigrazione’ (Discorso al IV Congresso mondiale delle Migrazioni, 1998)”: è oggettivamente e cristianamente insostenibile ed inascoltabile l’affermazione secondo cui opporsi all’immigrazione (di qualsiasi genere essa sia) è un peccato che equivale, anche per gravità, a quello commesso da chi abortendo uccide i bambini nei grembi delle proprie madri.

Ma Bergoglio non solo lo afferma ma lo fa addirittura definendo questi due peccati entrambi “contro la vita” e questo è proprio un errore in termini: ammesso e non concesso che resistere all’immigrazione sia un peccato, tutt’al più potrebbe risultare un peccato contro la carità e certamente non contro la vita.Si tratterebbe peraltro di un peccato la cui sussistenza dipenderebbe dalla predisposizione d’animo dell’agente, nel senso che sarebbe tale soltanto nel caso e nella misura in cui il soggetto politico disponente la misura repressiva dell’immigrazione sia mosso dalla cattiveria e dall’odio contro i migranti e non dall’intento di controllare e porre un argine ad un fenomeno che, se incontrollato, finirebbe per pregiudicare la sicurezza ed il benessere nazionale.Ma per fortuna nei cuori ci guarda solo Dio.

L’aborto è in realtà un peccato gravissimo, talmente grave che prima che Bergoglio ne svilisse la gravità comportava la scomunica e poteva essere assolto soltanto da un Vescovo.Come si può paragonare la soppressione della vita di un innocente indifeso con la mancanza di accoglienza nei confronti dei migranti che peraltro sono quasi sempre uomini nel pieno della loro giovinezza e del loro vigore? Inoltre cosa vuole dire Bergoglio quando consiglia di “scegliere il male minore”? Qual è per lui il male minore? Nella vita cristiana si suole dire che «Chiarità è carità».

Ecco allora che lo sforzo di essere trasparenti e di adottare la limpidità del linguaggio è un preciso dovere cristiano, come tra l’altro consiglia lo stesso Gesù: «Sia il vostro parlare sì, sì; no, no; il di più viene dal maligno» (Matteo 5, 37). Perché Bergoglio si è allora espresso in maniera così oscura? Quella che ha dato non è né una risposta né un’indicazione ma, considerata unitamente alla sua premessa, pare essere una mera invettiva nei confronti di Trump, basata sulla distorsione della verità (si rimarca che Trump non butta i migranti sebbene sia a favore di politiche mirate a contenere l’immigrazione) e che pare essere stata artatamente concepita per confondere il popolo di Dio ponendo le politiche antimmigrazioniste sullo stesso piano di quelle abortiste quando in realtà queste ultime sono le uniche ad essere con certezza contro Dio e contro la vita.

In definitiva secondo Bergoglio se non accogli un estraneo che si presenta a casa senza mai essere stato invitato e lo fai perché magari temi per l’incolumità dei tuoi familiari, commetti un peccato grave, e pari per gravità, a quello che commetteresti se uccidessi un bambino o una bambina appena nata!Non voglio arrivare ed esprimere conclusioni riguardo a tale anomalia. Non mi compete. Ma una riflessione andava fatta.

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Direttore Responsabile: Giuseppe D'Onchia
Testata giornalistica: G. R. EXPRESS - Tribunale di Gela n° 188 / 2018 R.G.V.G.
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