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Referendum: il comitato di quartiere di San Giacomo fa informazione

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Il 12 Giugno il popolo italiano è chiamato a votare sul referendum della giustizia. Molti però sono i cittadini che sono disinformati su cosa e perché si debba votare. Il comitato di quartiere San Giacomo con l’ausilio del professionista avvocato Scepi Stefano si mobilita per spiegarlo agli abitanti del quartiere giovedì 9 giugno presso la piazza San Giacomo.
“Abbiamo organizzato questo evento perché crediamo che informare i cittadini su un tema delicato come quello del referendum della giustizia del 12 Giugno sia importante” – dice il presidente Enzo Averna.
“Il Comitato non ha solo funzioni di denuncia dei disservizi del quartiere ma può fare tanto altro. Informare i cittadini su determinati temi ci permette anche di avere un rapporto traversale con i cittadini e farlo con l’ausilio di un professionista come l’avvocato Stefano Scepi da ancora più importanza su questo evento su cui teniamo molto”- dice il segretario Massimiliano Giorrannello.
“Sono stato molto entusiasta quando i componenti del comitato di quartiere San Giacomo mi hanno parlato di questa iniziativa. Il referendum di domenica 12 giugno è molto tecnico e sarà bello poterlo spiegare ai cittadini. Io voterò SI, ma giovedì faremo di tutto per spiegare in maniera più precisa possibile le ragioni sia del SI che del NO così da permettere a chiunque di farsi un’idea. Faccio i complimenti al comitato di quartiere San Giacomo, di cui anche io sono componente, per l’iniziativa si dimostra una seria attenzione per il quartiere per tutte le tematiche che possono interessare i cittadini”.
Domenica 12 Giugno si voterà per il referendum sulla giustizia, promosso da Partito radicale e Lega. Il referendum si compone di cinque quesiti abrogativi: Abolizione della legge Severino, Limitazione delle misure cautelari, Separazione delle funzioni, Valutazione professionale dei magistrati, Elezione dei componenti togati del Csm.

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Attualità

Ecco i turni di distribuzione dell’acqua

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L’acqua ancora non è sufficiente per il fabbisogno dei quartieri ed in considezione dei quantitativi di acqua, ancora ridotti, che Siciliacque sta fornendo ai serbatoi Caposoprano e Montelungo, Siciliacque ha comunjcato la programmazione della distribuzione con i turni:

25/01 Marchitello, Manfria

26/01 baracche, Caposoprano basso, Fondo Iozza27/01 Caposoprano alto, San Giacomo alto, San Giacomo basso, Scavone

28/01 Marchitello

Rimane invariata la distribuzione nelle zone servite dal serbatoio Spinasanta

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Attualità

Inaugurazione anno giudiziario, il procuratore generale: “Troppe armi a Gela”

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“C’è una elevatissima propensione alla violenza e alla disponibilità di ingenti quantitativi di armi nel mandamento di Gela. In relazione al numero di residenti è forse la più ‘armata’ d’Italia ed ha disponibilità di molte armi, anche da guerra, fra i quali i micidiali kalashnikov che, com’è noto, non sono mai stati utilizzati da ‘Cosa Nostra’ in Sicilia per colpire obiettivi ‘ordinari’”. Lo ha detto il procuratore generale di Caltanissetta Fabio D’Anna nella sua relazione presentata oggi in occasione della cerimonia di inaugurazione dell’anno giudiziario.

“Il mandamento di Gela ha un modus operandi apertamente ‘corleonese’ con una chiara propensione al ricorso alla violenza più efferata”.

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Lavori nel Castello di Butera

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Butera – A Butera se cade qualche calcinaccio da una parete umida, non si chiude una struttura, come è accaduto a Gela con la scuola Solito. Si trova una soluzione e si ripristina, come avviene in tutte la abitazioni private se si s rosta un muro interno.

Ed è così che sono iniziati i lavori di ripristino sugli interni del Castello medievale di Buemtera. L’amministrazione comunale ha acceso un mutuo a tasso zero con l’Istituto di credito sportivo per la somma di 430 mila euro ed ha affidato i lavori ad una ditta nissena, previa supervisione della Soprintendenza ai beni culturali di Caltanissetta che ha già inviato un professionista per la custodia dell’Antiquarium che il Castello custodisce al suo interno.

 Il Caterina di Butera costituiva il nucleo centrale di una roccaforte la cui difesa era affidata, oltre che alla poderosa cinta muraria, alle scoscese pareti della collina sulla quale si erge, a quota 400 metri s.l.m., il centro storico di Butera.

Per la sua posizione strategica fu ambita preda di tutti i conquistatori della Sicilia. In origine il castello era costituito da un sistema di torri collegate tra loro da cortine murarie, delle quali restano oggi parti inglobate in edifici di epoca successiva.

L’ampia corte, racchiusa tra le mura del castello, è oggi adibita a pubblica piazza. Recenti scavi ivi effettuati hanno consentito l’individuazione di tre ampie cisterne interrate all’interno delle quali sono stati recuperati frammenti ceramici di età medievale.

La struttura attualmente esistente è soltanto una delle torri dell’antico complesso. Sul fronte prospicente la piazza Vittoria è visibile l’unica bifora originaria. Con i restauri degli ultimi anni è stata recuperata interamente la scala esterna d’accesso al secondo livello della torre, sono state consolidate le murature e ricostituiti gli ambienti superstiti nei volumi originari.

Sul lato nord della torre, a quota del terzo livello, è stato ricostruito il volume mancante con una struttura in ferro e vetro. Il terzo livello è coperto da una splendida volta a crociera costolonata con stemma gentilizio. La proprietà attuale è pubblica e ciò che rimane del castello è adibito a spazio espositivo

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