Rubrica di ispirazione cattolica
Dal Vangelo secondo Marco (Mc 1,1-8)
Inizio del vangelo di Gesù, Cristo, Figlio di Dio.
Come sta scritto nel profeta Isaìa: «Ecco, dinanzi a te io mando il mio messaggero: egli preparerà la tua via. Voce di uno che grida nel deserto: Preparate la via del Signore, raddrizzate i suoi sentieri», vi fu Giovanni, che battezzava nel deserto e proclamava un battesimo di conversione per il perdono dei peccati. Accorrevano a lui tutta la regione della Giudea e tutti gli abitanti di Gerusalemme. E si facevano battezzare da lui nel fiume Giordano, confessando i loro peccati.
Giovanni era vestito di peli di cammello, con una cintura di pelle attorno ai fianchi, e mangiava cavallette e miele selvatico. E proclamava: «Viene dopo di me colui che è più forte di me: io non sono degno di chinarmi per slegare i lacci dei suoi sandali. Io vi ho battezzato con acqua, ma egli vi battezzerà in Spirito Santo».
Ci sono diversi temi e immagini che uniscono le letture di questa seconda domenica di avvento: tutte e tre, infatti, parlano del tempo di attesa, della preparazione e dell’arrivo di qualcosa di nuovo e glorioso.
Nella prima lettura il profeta Isaia parla di consolazione e di una rinnovata speranza, per Israele: temi che vengono evidenziati anche nelle parole di Pietro (seconda lettura).
Un altro aspetto molto importante, ricavabile dalla Liturgia e che trova la sua piena espressione nel brano del Vangelo odierno, è la preparazione: Giovanni Battista prepara la strada per la venuta di Cristo.
Mancano, ormai, pochi giorni alla nascita del nostro Salvatore, del nostro Fratello per eccellenza, venuto nel mondo per liberare tutti noi dalla schiavitù del peccato.
Diverse sono le domande, che si stanno accavallando nella mia mente: mi sto preparando alla venuta di Gesù Bambino? Sono pronta ad accoglierlo e a festeggiarlo con gioia e serenità? Cosa sto facendo per mantenere sempre vive le mie promesse battesimali? Nella mia vita, chi occupa “il primo posto? Mi impegno a seguire l’insegnamento che mi viene dato dal Vangelo?
Il mondo, durante il periodo dell’Avvento, ci propone innumerevoli distrazioni: le città sono piene di luci, i negozi sono sempre aperti e, purtroppo, siamo spesso portati a pensare di più alle cose materiali, ovvero all’acquisto dei regali (il Natale viene vissuto prevalentemente come scambio di doni), alla preparazione del pranzo natalizio… e riduciamo a piccole briciole la nostra vita spirituale!
Giovanni Battista oggi ci dice, con forza, che noi, senza la presenza di Dio nelle nostre giornate, siamo un nulla: cerchiamo, quindi, di mettere il Signore sempre al primo posto, riconosciamoci bisognosi del suo aiuto e della sua misericordia.
Fermiamoci almeno cinque / dieci minuti al giorno e rivolgiamo il nostro sguardo a Gesù; cerchiamo di dialogare con Lui e di ringraziarlo per tutto l’amore che ci dona, in ogni istante della nostra vita. Facciamolo partecipe delle nostre preoccupazioni e delle nostre difficoltà e soprattutto cerchiamo di non essere frettolosi e impazienti. Pietro, infatti, nella seconda lettura ci esorta a essere pazienti e a sperare sempre in Dio nostro Padre: la pazienza è una virtù fondamentale, nella vita di fede di ciascuno di noi: non dobbiamo perderci d’animo, se non vediamo immediate risposte alle nostre preghiere.
Alimentiamo con costanza e gioia la nostra fede: dobbiamo testimoniarla con gesti di altruismo e di umiltà, senza essere mai al centro dell’attenzione.
Il nostro compito principale sia quello di accogliere Gesù nei nostri cuori, affinché la nostra vita possa essere santa e ci guidi verso la gloria di Dio, nostro Padre celeste