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Cronaca

Quattro Daspo emessi dal Questore di Caltanissetta verso 4 ultras del pro Favara

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Il Questore di Caltanissetta Pinuccia Albertina Agnello, previa istruttoria della Divisione Polizia Anticrimine della Questura, ha emesso quattro provvedimenti di divieto di accesso alle competizioni sportive, nei confronti di quattro ultras della squadra di calcio Pro Favara.

Si tratta di un 26enne, due 18enni e un minorenne, resisi responsabili, a vario titolo, dei reati di lesioni personali aggravate, possesso di artifizi pirotecnici e travisamento e attualmente indagati dalla locale Procura della Repubblica. Lo scorso mese di gennaio, in occasione dell’incontro Nissa – Pro Favara, disputato presso lo stadio Marco Tomaselli di Caltanissetta, numerosi tifosi ospiti mentre venivano scortati da personale delle Forze di Polizia verso il settore loro dedicato, approfittando di un rallentamento della marcia e rendendosi irriconoscibili mediante l’utilizzo di cappucci, sciarpe e occhiali scuri, scendevano dai mezzi su cui viaggiavano e, dirigendosi repentinamente a ridosso della tribuna, inveivano contro la tifoseria locale, lanciando numerosi petardi e fumogeni. Nell’occorso, un petardo, lanciato in direzione del personale delle Forze di Polizia, nella deflagrazione colpiva un poliziotto provocandogli lesioni personali. Per i tre maggiorenni il Daspo ha la durata di un anno, per il minorenne, invece, la durata è di due anni. Tutti e quattro, con il provvedimento di prevenzione, sono stati invitati a tenere una condotta conforme alla legge.

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Cronaca

Mini car dentro un fossato in via Butera

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Finisce dentro un fossato una mini car Ami. L’incidente che ha coinvolto l’auto di piccole dimensioni si è verificato lungo la via Butera.

Sul posto sono giunti prontamente i soccorsi

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Cronaca

Maxi blitz contro il narcotraffico, affari con la Stidda gelese

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Avevano un forte legame con la Stidda gelese, con cui facevano affari, le 45 persone indagate nell’ambito di una maxi operazione contro il traffico internazionale di droga, operata dalla Polizia sotto il coordinamento della Direzione Distrettuale Antimafia della Procura di Brescia. Trenta gli arrestati reclusi in carcere, dodici ai domiciliari e tre destinatari di misure restrittive alternative.

L’inchiesta ha portato anche all’esecuzione di numerose perquisizioni su vasta scala. Gli inquirenti hanno scoperto un sistema strutturato per l’importazione di droga dal Sudamerica, dal Marocco e dall’Olanda. Le sostanze venivano poi distribuite dalla provincia di Brescia su tutto il territorio nazionale. Individuato a Cussago, in provincia di Brescia, un laboratorio per lo stoccaggio della cocaina. Oltre alla Stidda gelese, i narcotrafficanti avevano rapporti con le famiglie mafiose palermitane di Santa Maria di Gesù, Porta Nuova e Partinico-San Giuseppe Jato, il clan di Villaseta nell’agrigentino, quelle napoletane, i Contini dell’Arenaccia e gli Orlando-Polverino-Nuvoletta di Marano di Napoli e le famiglie Nirta e Strangio di San Luca, in Calabria.

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Cronaca

Hashish e cocaina nella cassetta degli attrezzi, un arresto in città

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La Squadra Mobile di Caltanissetta e la Polizia di Gela hanno effettuato una perquisizione all’interno di un garage di Via Bergamo, dove è stato rinvenuto un cospicuo quantitativo di droga. L’attenzione dei poliziotti è stata attirata da un giovane che, con fare sospetto, aveva fatto ingresso all’interno dell’immobile e dopo alcuni minuti era uscito con in mano una pesante cassetta degli attrezzi chiusa con un lucchetto. Al rifiuto di mostrare cosa stesse trasportando, il fermato è stato sottoposto a controllo e trovato in possesso delle chiavi del contenitore. Al momento dell’apertura, gli agenti hanno appurato che l’interno era stato riempito con svariati panetti di hashish, ancora confezionati.

Il controllo è stato esteso anche all’interno del locale in uso al giovane dove, su un soppalco, dietro delle vasche di accumulo dell’acqua, sono state rinvenute altre due cassette degli attrezzi chiuse, anch’esse riempite con panetti di hashish e pezzi di cocaina in pietra, ancora da suddividere in dosi per lo spaccio. A seguito delle attività di analisi e pesatura, l’ammontare complessivo della droga sequestrata è risultato pari a 19 chili di hashish e 330 grammi di cocaina, che avrebbero fruttato, una volta immessi sul mercato, introiti superiori ai 100 mila euro. L’arrestato, al quale è stato contestato il reato di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti, è stato condotto al carcere di Gela a disposizione dell’Autorità Giudiziaria. Il Gip presso il Tribunale di Gela ha convalidato l’arresto e disposto la misura cautelare degli arresti domiciliari con braccialetto elettronico.

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