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Psichiatria: sindaco ed assessore alla sanità chiedono spiegazioni all’Asp

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All’indomani dell’allarme sanità sollevato dal nostro giornale a seguito della notifica di assenza dello psichiatra Lauria dall’incarico l’assessore alla sanità Antonio Pizzardi ed il sindaco Greco hanno chiesto lumi alla direzione dell’Asp ed alla Struttura complessa dell’area psichiatrica di Caltanissetta sulle criticità del Centro Salute Mentale di Gela che segue la nota inviata qualche giorno fa sulla carenza personale medico all’ospedale Vittorio Emanuele. Normative alla mano e conoscenza della macchina sanitaria l’assessore Pizzardi chiede risposte precise, insieme al sindaco, in qualità di garante della sanità dell’Ente, che oggi risulta a rischio vista la mancanza di medici in generale e di psichiatri in particolare.

“Il Comune concorre a garantire – si legge nella missiva – nell’ambito delle sue competenze, il diritto alla salute incentivando la prevenzione e ponendo in atto idonei strumenti per renderlo effettivo; si è reso, sempre, disponibile ad una collaborazione interistituzionale con l’Azienda Sanitaria Provinciale di Caltanissetta, per la promozione, lo sviluppo e la valorizzazione del Presidio Ospedaliero Vittorio Emanuele di Gela;

le Aziende sanitarie e Comuni, nei rispettivi ambiti di competenza, devono collaborare tra di loro, con l’obiettivo di assicurare condizioni e garanzie di salute uniformi su tutto il territorio di pertinenza e livelli di prestazioni sanitarie accettabili e appropriate per tutti i cittadini;

Con nota prot. 86233 dell’11.09.2023 si è chiesto a codesta azienda un chiarimento circa la notevole carenza di personale medico nelle varie specialità presso le unità operative del Presidio ospedaliero Emanuele di Gela che pero, è rimasta priva di riscontro.

Contestualmente, si è appreso che il Centro Salute Mentale di Via Madonna del Rosario, risulterebbe sguarnito dell’unico Specialista preposto, ad oggi, a rivolgere prestazioni sanitarie ai pazienti con patologie psichiche della città di Gela e del territorio; tale situazione di completo abbandono determina, oltre che un potenziale rischio di aggravamento delle patologie in pazienti fragili, una ricaduta sociale negativa.

Sotto altro profilo si rileva come lo scrivente Ente locale espleta nei confronti di tali particolari categorie di pazienti, una serie di attività amministrative prodromiche e successive alle prestazioni sanitarie, per cui si chiede nell’immediato di sapere come l’ASP CL, intende sopperire alla sopravvenuta carenza dell’unico medico specialista, trattandosi, nello specifico, di prestazioni e valutazioni sanitarie da rendersi in modo urgente ed indifferibile.

Inoltre, si è appreso che codesta ASP, su disposizione del Dipartimento Pianificazione Strategica dell’Assessorato della Salute, ha pubblicato un “Avviso per la manifestazione d’interesse allo svolgimento di prestazioni aggiuntive per l’abbattimento delle liste di attesa da parte di dirigenti medici dell’ASP di Caltanissetta”. …..al fine di abbattere le liste d’attesa le Aziende possono far ricorso, per il personale medico, alle prestazioni aggiuntive ai sensi dell’art 115, comma 2, CCNL Area Sanità/2019;  nel rilevare l’importanza del predetto avviso, finalizzato a consentire la riduzione delle liste d’attesa, si ribadisce, ancor di più,  la necessità di assumere personale medico per la copertura dei  posti vacanti in pianta organica, e ciò tenuto conto che i dirigenti medici presenti potrebbero essere ulteriormente oberati dall’espletamento delle predette prestazioni aggiuntive, sebbene erogabili esclusivamente al di fuori dell’attività istituzionale regolarmente svolta. Nell’attesa di avere riscontro da parte di Codesta ASP rispetto a quanto già precedentemente richiesto in termini di assunzione di personale medico, non si comprende come mai Codesta ASP CL, qualora le graduatorie disponibili fossero esaurite, non si attivi come già fatto da altre Aziende Sanitarie Provinciali, ad affidare, mediante regolari procedure di aggiudicazione, a società esterne i servizi a  supporto delle attività medico specialistiche, da svolgere presso i presidi ospedalieri aziendali. L’iniziativa, resa possibile dal Decreto Legge 34/2023, Capo II Art. 10 , che deve essere preventivamente condivisa con l’Assessorato Regionale alla Salute, si è resa necessaria a seguito delle note difficoltà di reclutamento, tra gli altri, di medici anestesisti nonostante le numerose procedure di selezione regolarmente indette dalle Aziende, infatti il recupero delle liste d’attesa passa inevitabilmente da un incremento dell’attività chirurgica operatoria, che richiede uno sforzo commisurato sia in termini di risorse umane che professionali. L’attivazione della detta procedura costituirebbe un valido contributo per l’ Azienda, per i professionisti e soprattutto per i pazienti, che rivendicano quotidianamente il diritto alla salute”.

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Attualità

Festa di San Giuseppe: ecco le Cene

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Si rinnova la tradizione di fede in onore di San Giuseppe, la cui icona è custodita nella chiesa Sant’Agostino.

Fervono i preparativi nelle famiglie gelesi e nelle parrocchie che stanno preparando la tradizionale “Cena” di San Giuseppe. Saranno allestite in Città 26 tavolate che, come per tradizione, verranno visitate da numerose persone anche dei paesi limitrofi. Alla fine del percorso biblico dei 7 mercoledì di San Giuseppe che hanno visto la partecipazione delle famiglie che stanno preparando le Cene, in ringraziamento per le diverse grazie ricevute da San Giuseppe, finalmente, le famiglie sono pronte a vivere questo momento di grazia, una delle tradizioni più belle della Città perché non è legata soltanto alla venerazione di un simulacro ma viene vissuto come un atto di attenzione e generosità verso i più bisognosi.

Ecco le Cene di quest’anno:

Sedici in tutto di cui 7 allestite da famiglie, una da una Rsa, e poi da scuole e parrocchie.

Le cene vengono allestite in segno di ringraziamento per una grazia ricevuta.

Già dai primi di gennaio cominciano i preparativi: si gira casa per casa andando a chiedere offerte, il cui ricavato servirà per comprare gli alimenti necessari per “apparecchiare” le grandi tavole.

Poi, qualche settimana prima del 19, parenti amici ed il vicinato si impegnano ad allestire le  tavolate, cominciando dal montare l’impalcatura di legno che formerà dei gradini, da 5 a 7, tutti rivestiti da bianche tovaglie di lino decorate e ricamate, poi fiori e decorazioni variopinte.

Sullo sfondo, fa da cornice un lenzuolo bianco.

All’apice dell’altare viene posto un quadro rappresentante la Sacra Famiglia.

Negli altri scalini sono riposti doni e pietanze semplici che al termine della festa, saranno offerte alla Sacra Famiglia.

È il patrono dei papà ma anche di falegnami, ebanisti, carpentieri, senzatetto e persino dei Monti di Pietà e relativi prestiti su pegno. L’8 dicembre 1870, papa Pio IX lo ha proclamato Patrono della Chiesa universale.

La festa solenne di San Giuseppe è il 19 marzo ma è molto festeggiato in campo liturgico e sociale anche il 1° maggio, festa del lavoro, quale patrono degli artigiani e degli operai, così proclamato da papa Pio XII. Giovanni XXIII gli affidò il Concilio Vaticano II mentre è uno dei Santi preferiti da papa Francesco che ha voluto inserire il suo nome nel Canone della messa.

Il suo culto ha raggiunto grande popolarità come dimostrano  anche le dichiarazioni di moltissime chiese relative alla presenza di sue reliquie. Nella chiesa di Notre-Dame di Parigi ci sarebbero gli anelli di fidanzamento, il suo e quello di Maria; Perugia possiederebbe il suo anello nuziale; nella chiesa parigina dei Foglianti si troverebbero i frammenti di una sua cintura. Ancora: ad Aquisgrana si espongono le fasce o calzari che avrebbero avvolto le sue gambe e i camaldolesi della chiesa di S. Maria degli Angeli in Firenze dichiarano di essere in possesso del suo bastone. Il nome Giuseppe è di origine ebraica e sta a significare “Dio aggiunga”, estensivamente si può dire “aggiunto in famiglia”.

Può essere che l’inizio sia avvenuto col nome del figlio di Giacobbe e Rachele, venduto per gelosia come schiavo dai fratelli. la sua popolarità è dovuto al fatto di essere stato il padre putativo di Gesù. Venerato in Oriente dal IV secolo e in Occidente poco prima dell’XI secolo, vale a dire da quando il suo culto cominciava a diffondersi tra i cristiani. Non vi è dubbio tuttavia che la fama di quel nome si rafforzò in Europa nell’Ottocento e nel Novecento. San Giuseppe fu lo sposo di Maria, il capo della “Sacra famiglia” nella quale nacque per opera dello Spirito Santo, Gesù.

E orientando la propria vita sulla traccia di alcuni sogni, nei quali gli angeli gli recavano i messaggi del Signore, incarnò un modello di paternità esemplare. Certamente non fu un assente. È vero, fu molto silenzioso, ma fino ai trent’anni della vita del Messia, fu sempre accanto al figlio con fede, obbedienza e disponibilità ad accettare i piani di Dio. Cominciò a scaldarlo nella povera culla della stalla, lo mise in salvo in Egitto quando fu necessario, si preoccupò nel cercarlo allorché dodicenne era “sparito’’ nel tempio, lo ebbe con sé nel lavoro di falegname, lo aiutò con Maria a crescere “in sapienza, età e grazia.

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Poliziotti Reparto Mobile incontrano i bambini

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I poliziotti del 12° Reparto Mobile della Polizia di Stato di Reggio Calabria, in questi giorni aggregati a Caltanissetta, hanno fatto visita ai bambini de “La Casa del Sorriso Onlus”.

I bimbi hanno trascorso alcuni momenti di allegria e di spensieratezza con gli amici poliziotti mostrandosi particolarmente interessati all’equipaggiamento delle uniformi della Polizia di Stato.

Gli agenti hanno portato ai bimbi alcuni doni e, al termine dell’incontro, si sono congedati con una torta.

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È mancata la poetessa Cettina Giudice

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È mancata la poetessa Cettina Giudice. Ecco il ricordo di Emanuele Zuppardo.

“La poetessa Cettina Giudice ci ha lasciato. Lascia tanto vuoto e sconforto soprattutto ai tanti suoi amici che ne hanno apprezzato la sua bontà e la sua bellezza. Ne danno notizia il Centro di Cultura e Spiritualità Cristina “Salvatore Zuppardo” e l’Associazione di Volontariato Betania O.d.V., dirette rispettivamente a Andrea Cassisi ed Emanuele Zuppardo. Sorella gemella del nostro amico Rocco Giudice, presidente del Cav di Gela, Gettina Giudice era anche una bravissima pittrice e egli ultimi anni ha realizzato delle bellissime icone in stile bizantino raffiguranti apostoli e madonne stupende.

Insegnante elementare per ben 35 anni nelle scuole di Gela, nel 1975-76 ha iniziato con la scuola sussidiata presso il piccolo centro rurale di Feudo Nobile. Successivamente al centro AIAS di Gela e quindi presso il II Circolo “Antonietta Aldisio.

In pensione dal 2010 ha frequentato l’università della Terza età e dal 2013 ha fatto parte della fraternità francescana Maria Santissima delle Grazie di Gela, divenuta “Professa” nel 2016.

Con sue poesie ha partecipato al Concorso Nazione “La Gorgone d’Oro del Centro di Cultura “Salvatore Zuppardo” ormai alla 25/a edizione conseguendo encomiabili successi di critica.

Con la Betania Editrice ha pubblicato ben due sillogi poetiche: “Apro il mio cuore”, nel 2015 e, “Ad opera compiuta” nel 2022, curati entrambi da Emanuele Zuppardo.

Le sue composizioni poetiche profumano di tanto candore e bellezza e possiedono l’essenzialità della dolcezza delle albe, di acque e di notturni che riportano a galla le testimonianze della sua sempre fervida memoria storica.

La poetessa, infatti, si raccontava con parole sofferte, in modo semplice ma forte, come chi ha combattuto battaglie e vinto la guerra. Donna di fede, le sue opere hanno il sapore della consapevolezza, mai della contrizione e nei suoi versi si coglie la gioia e la malinconia di un passato ancora vivo.

Per Concetta Giudice la poesia oltre che un motivo di ispirazione ha significato un fatto istintivo generato dalla spontaneità di un amore, di un dolore, di una carezza, di una sensazione, di un sentimento e nei suoi componimenti ha rimembrato passioni e situazioni per ricostruire emozioni e sensazioni di un passato che sembra lontano anni luce. Infatti la sua poesia onesta e sincera, così priva di orpelli, è costruita dentro una pacata atmosfera di mediazione, indaga l’animo umano, che s’incunea nelle pieghe di una socialità ferita da drammi e che, tuttavia, non cede alla rassegnazione, sperando sempre in una nuova alba e in nuovi orizzonti luminosi.

Ecco una sua poesia:

Il tuo sorriso

Da quando da me ti sei per sempre allontanato,

un dolce ricordo di te m’è restato,

mai finora dimenticato: il tuo gentil sorriso!

Che come un un’ombra, dentro mi s’è mascherato.

Non mi privar di ciò, ti prego, né soffrirei.

E poi adagiarsi al ricordo di un tuo sorriso,

il sol pensiero m’illumina il viso,

mi porta a tuffarmi nell’ebbrezza

dei sogni vissuti in Paradiso

Vorrei essere come una farfalla,

aver le ali e volar su e giù tra monti e valli

per raccogliere di sera un grappolo di stelle,

e farci una scala con cui aggrapparmi

alla volta del cielo, per rivederti

almeno un istante.

Una canzone sola ti vorrei cantare, colma d’amore,

per fartela ascoltare nella voce del silenzio,

lentamente e farla arrivare fin giù nelle fauci della valle

e poi rimbombar nello spazio tutt’intorno.

E infin risvegliarti, aprire gli occhi per rialzarti

e riprendere il nostro spezzato cammino

insieme nel viale dei Ricordi,

che tante volte abbiamo attraversato.

Caro, i sogni son come desideri, mai dimenticati.

Hanno le ali, attendono un pò di vento,

come i panni pronti per essere asciugati,

sotto questo raggio di un pallido sole.

Da quando te ne sei andato, ho steso al vento

i miei sogni bagnati di pianto e aspetto,

per averli da Te un giorno asciugati.

                            

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Direttore Responsabile: Giuseppe D'Onchia
Testata giornalistica: G. R. EXPRESS - Tribunale di Gela n° 188 / 2018 R.G.V.G.
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