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Lo Scrivo a Il Gazzettino di Gela

Proposta “Riciclo totale”, lettera aperta al ministro Pichetto Fratin

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Da Margherita Bologna, ex giornalista scientifica, ricercatrice ed esperta nuove tecnologie per gestire i rifiuti, riceviamo e pubblichiamo la seguente lettera aperta al ministro Mase Pichetto Fratin sul Piano rifiuti della Regione Sicilia.

“Con due pec (8 maggio 2024 e 3 giugno 2024) indirizzate al Commissario ai rifiuti della regione Sicilia Renato Schifani e al Dipartimento acqua e rifiuti della Regione, ho inviato due proposte alternative ai due inceneritori con recupero energetico previsti nel Piano rifiuti della regione Sicilia recentemente approvato. Entrambe le proposte prevedono la suddivisione della regione Sicilia in sette distretti del riciclo nei quali collocare gli impianti per trattare le diverse tipologie dei rifiuti come gli urbani indifferenziati, i raee, il car fluff, i rifiuti provenienti dallo spazzamento delle strade, i rifiuti ospedalieri ed anche i centri per il recupero e riciclo dei materiali componenti i materassi, gli ingombranti, ecc.

“Per la chiusura del ciclo sia dei rifiuti urbani che degli speciali, entrambe le proposte  inviate includono un impianto di pirolisi che scinde i legami molecolari delle catene di polimeri caratterizzanti i rifiuti da trattare, in un ambiente totalmente privo di ossigeno e, pertanto, senza produrre emissioni.  Le due differenti proposte inviate  riguardano unicamente la modalità di trattamento dei rifiuti urbani indifferenziati .La prima di queste comprende un impianto innovativo di selezione degli RSU sul tipo di quello realizzato a Tripoli in Grecia, mentre la seconda prevede la ristrutturazione degli impianti di trattamento meccanico biologico in uso, eliminando la tritovagliatura e separando l’organico dal secco con un vaglio efficace che consente il massimo recupero dei materiali secchi riciclabili. Successivamente questi sono recuperati in un impianto innovativo di selezione del multimateriale sul tipo di quello realizzato in Francia nel 2019 in sole 14 settimane! 

“Tuttavia nel Piano Rifiuti approvato dal commissario Schifani, la realizzazione degli impianti che ho proposto si ferma alla ristrutturazione dei tmb ora rinominati  “Piattaforme” quindi, tralascia  tutte le  soluzioni prospettate per lo sviluppo dell’economia circolare ed anche quella degli impianti di pirolisi per la chiusura del ciclo sia dei rifiuti urbani che speciali, impianti sicuramente troppo “pericolosi” non certo per la tecnologia in se stessa ma perché avrebbero ostacolato la realizzazione dei due inceneritori da 300.000t previsti. Così sono cadute nell’oblio sia le due pec inviate al Commissario Schifani sia la pec del 5 giugno scorso con la quale ho inoltrato a Lei, Ministro, le mie proposte alternative ai due inceneritori con recupero energetico previsti per la Sicilia! Eppure, per significarLe quanta importanza abbia per me risolvere l’annoso problema dei rifiuti in quest’isola, quest’anno, in occasione della Fiera Ecomondo di Rimini, Le ho consegnato personalmente le stesse proposte alternative che Le ho inviato via pec. 

“Ora, signor Ministro P. Fratin Le chiedo di prendere atto che l’economia circolare non si sviluppa gettando indiscriminatamente i rifiuti in due forni ricavandone poca energia ma adottando in via prioritaria le tecnologie specifiche che consentono di riciclare le diverse tipologie di rifiuti!  Inoltre Lei saprà che  l’impianto di pirolisi contenuto nella mia proposta è modularequindi l’adozione di questa tecnologia, a differenza dei due inceneritori con recupero energetico previsti, permette di rispettare il principio di prossimità senza penalizzare i territori più distanti”.

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“Caro Vittorio, ti aspettiamo…”

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Dal pittore Giovanni Iudice, riceviamo e pubblichiamo una lettera aperta indirizzata al critico d’arte, Vittorio Sgarbi, attualmente ricoverato all’ospedale Gemelli

Caro Vittorio, mi permetto di scriverti perché testimone della tua generosità nei miei confronti e ciò denota la tua magnanimità che deriva solo dall’Arte.
Credo che abbiamo avuto un po’ tutti brutti momenti nella vita, fantasmi inesistenti, mente offuscata e angosce, ma poi tutto svanisce e svanirà pure il tuo momento, anzi, i momenti più alti tra i Grandi, hanno visto precedere quelli bui e chi si eleva a “grande” rimarrà nel buio. Solo persone riflessive e sensibili, generose e altruiste, ne subiscono i dolori di una società brutale. Penso ai grandi geni, Caravaggio fuggitivo, Bernini schiacciato dalla borghesia imperante dopo il fallimento dei campanili di San Pietro ma dopo una lunga depressione scolpì “L’Estasi di Santa Teresa” ritenuta il simbolo assoluto del Barocco. Penso a Munch, ricoverato all’ospedale psichiatrico avendo superato pure la “spagnola”nel 1919, altro che Covid e si ritrasse in giacca da camera come malaticcio. Penso a Vincent Van Gogh che dalla sua depressione e allucinazione diurna, andava nel cuore delle distese dei campi per dipingere (curato dal Dott Giachet, questi più depresso del maestro per invidia alla sua pittura…)

La pittura di Vincent, aveva guarito se stesso da ogni forma di cattiveria umana: “…i passanti gli sputavano sui dipinti in corso nelle campagne di Arles…in quelle campagne dove si nutriva del fiume d’oro dei grani luccicanti al sole, dove ne impastava materia corposa pensando a Rembrandt e leggendo Shakespeare …” ; solo un’anima che sa, che ama, è un’anima generosa.
Caro Vittorio, tu questo ce lo hai insegnato, e devi continuare a nutrirci di questa misteriosa e invisibile energia che pontifica noi tutti verso una speranza. Continua a parlarci di Bellezza!
Siamo qui Vittorio, ti aspettiamo !

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Eleonora Pedilarco in mostra a Caltagirone

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Riceviamo e pubblichiamo una nota critica del cultore di arti, Emanuele Zuppardo.

Caltagirone – Una mostra d’arte della pittrice di Niscemi Eleonora Pedilarco  verrà inaugurata al Museo Hoffmann di Caltagirone. La mostra intitolata “Sicilia, Mito e Materia” realizzata col patrocinio del Comune di Caltagirone, in partnership con la ProLoco calatina, è curata del Direttore del museo Antonino Navanzino e verrà inaugurata venerdì 21 marzo alle ore 17,30.

 Eleonora Pedilarco, nativa di Caltagirone ma residente a Niscemi, è una grande artista siciliana. I suoi dipinti sono intrisi di tradizione e contemporaneità, colore e memoria, tecnica e passione.

Formata a Milano, ha esposto in mostre nazionali e internazionali, ottenendo prestigiosi riconoscimenti, tra cui il Primo Premio Colore Canon alla Fiera SMAU nel 1997 e la Medaglia dell’Unione Artigiani della Provincia di Milano (1999). Selezionata per importanti collettive, ha partecipato al Salon 99 presso il Museo Permanente di Milano e alla Mostra di Illustrazione Grafica-Pittorica nella Sala Napoleonica del Castello Sforzesco (1997).

Nel 2001 fa ritorno in Sicilia, dove sviluppa una poetica artistica che attinge alla sua terra, esaltandone la cultura, i colori e le radici popolari. Nei suoi dipinti, il rigore tecnico si intreccia a un’estetica vibrante, ricca di citazioni iconografiche e simboliche, che evocano l’identità mediterranea attraverso elementi decorativi, volti intensi e una tavolozza luminosa.

Parallelamente alla sua carriera artistica, Eleonora Pedilarco si dedica al sociale: fonda la ONLUS “Ability Art”, che sostiene persone con disabilità e fragilità economiche. Con parte del ricavato delle sue opere, finanzia progetti umanitari, come la costruzione di una scuola materna a Kasendi, nella Repubblica Democratica del Congo. L’equilibrio tra tradizione e innovazione, tra impegno etico e ricerca estetica, rende la sua arte non solo un’espressione visiva, ma un ponte tra passato e futuro, tra l’identità siciliana e un respiro universale.

Certamente Niscemi ha grandi tradizioni artistiche e culturali Ma la sua bravura sta soprattutto nel suo impegno e studio di ogni giorno. La sua esperienza all’Accademia di Belle Arti di Brera a Milano e la Scuola Superiore d’Arte del Castello Sforzesco, hanno plasmato la nostra pittrice facendola diventare protagonista di primo piano nel panorama dell’arte contemporanea e le sue opere diventano, tanto solari e mediterranee, comprensibili anche ad un pubblico non addetto ai lavori e, soprattutto, alla gente comune che ogni giorno vive le ansie e le speranze di un mondo in veloce trasformazione. Grande comunicatrice di quanto avviene nel mondo che la circonda, diventa voce del malessere, delle ingiustizie, dei crimini come il femminicidio e delle battaglie contro la mafia. Per il suo impegno sociale viene chiamata anche da Gela a guidare scolaresche d’istituti d’arte nella realizzazione di murales come quello del lungomare Federico II di Svevia o del Vicolo San Rocco sul corso della città dove ha dato luce e colore ad un cortile rendendolo vivo e palpitante d’emozioni. 

I suoi personaggi fondono magistralmente tradizione e modernità come il volto del giovane, realizzato con estrema cura nei dettagli e nei contrasti chiaroscurali, assume anche il significato di simbolo per l’immigrato di oggi, giunto in Sicilia dopo numerose peripezie alla ricerca di un futuro migliore. Il copricapo, decorato con motivi barocchi e impreziosito da frutti autunnali – uva, fichi, cachi e agrumi – evoca l’abbondanza della terra e il patrimonio artistico che ha arricchito l’isola nel corso dei secoli. Lo sfondo blu intenso accentua i dettagli dorati, donando profondità e una carica emotiva intensa all’opera. Questa pittura celebra la Sicilia, terra d’accoglienza, rendendo l’isola sempre più bella grazie all’arte e alla mescolanza dei popoli

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Dializzati dimenticati: la denuncia

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Riceviamo e pubblichiamo una nota sull’organizzazione dei servizi logistici dell’ospedale Vittorio Emanuele di Gela

Spazi ridotti negli ospedali e parcheggi riservati inesistenti, il dramma dei dializzati all’ospedale di Gela: “Pazienti fragili sempre meno assistiti”. La denuncia di un paziente, Antonio Ruvio.

“Qualche mese fa’  ho fatto i complimenti al reparto di dialisi di Gela, a medici, infermieri e a tutto il personale per la professionalita’ , adesso dopo la chiusura dei parcheggi per lavori di ristrutturazione mai iniziati – scrive un paziente dializzato –

è una vergogna non poter aver spazi riservati a noi data la fragilità che abbiamo dopo aver fatto il trattamento dialitico.il direttore sanitario non c’è mai per poter affrontare la questione e anche per cercare di capire quando tempo durera’ questa situazione.Ci sono pazienti che quando finiscono la terapia  sono stanchi e fanno fatica a camminare, immaginiamo con le macchine parcheggiate fuori dall’ospedale che rischio raggiungerle.

In questa Citta’ la condizione assistenziale dei pazienti emodializzati sta degenerando il parcheggio riservato inesistente chiuso per lavori edili con gravi difficoltà per raggiungere il centro dialisi. Ci chiediamo quando si cercheranno soluzioni a queste problematiche. Le dirigenze Asl avrebbero dovuto già intervenire e ascoltare le nostre proposte, invece preferiscono aspettare, cosa? La comunità dei nefropatici cronici è in forte agitazione da sfociare presto in proteste”.

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Direttore Responsabile: Giuseppe D'Onchia
Testata giornalistica: G. R. EXPRESS - Tribunale di Gela n° 188 / 2018 R.G.V.G.
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