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Cronaca

Professionista derubato in casa dall’amica che ospitava. Condannata ladra in gonnella ed il suo complice

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Si era finta disperata per essere  stata abbandonata dal compagno e per essere rimasta senza un tetto per chiedere ospitalità a casa di un professionista suo amico, ma dietro quella disperazione si celava il proposito di mettere le mani su oro e gioielli.

Un furto  studiato a tavolino quello consumato anni fa da una donna di nazionalità romena con la complicità di un gelese, poi incastrati dalle impronte digitali rinvenute nel luogo del misfatto e dalle immagini delle videocamere installate nel palazzo dove risiede la vittima, prove inconfutabili per le quali oggi  per la coppia di ladri è stata emessa sentenza di condanna.

A pronunziarla è stato il giudice monocratico Eva Nicastro che, riconoscendo i due colpevoli di furto aggravato ha condannato a 3 anni e mezzo Maxim Georgiana ed alla pena di 5 anni e 3 mesi Luigi Castania.

I due sono stati condannati anche a pagare una provvisionale di 10 mila euro alla vittima che, al processo, è stata parte civile. La stessa Procura, alla luce degli esiti dell’istruttoria dibattimentale, chiedeva la condanna dei due a 5 anni ciascuno di reclusione: richiesta che era stata condivisa anche dall’avvocato Alfredo D’Aparo, difensore di parte civile.

Il furto risale a qualche anno fa. La donna, forte della sua amicizia con il professionista, si presentò a casa sua, rappresentandogli disagio per essere rimasta senza una casa dopo la rottura della sua relazione con il compagno gelese. Ma si trattava di un escamotage per intrufolarsi in quella casa per poi ripulirla di oro e argenteria.

Cosa che avvenne qualche giorno dopo in un momento in cui il padrone di casa si trovava al lavoro. Dall’abitazione la  donna, spalleggiata da  Castania, razziò oggetti preziosi per un valore di diverse migliaia di euro e denaro contante.

I due furono presto smascherati grazie alle immagini delle videocamere che li avevano ripresi all’atto di tagliare la corda con tanto di borsone in mano e, oggi, condannati  perché riconosciuti colpevoli di furto aggravato. 

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Cronaca

Controlli a tappeto ad Enna

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Enna – Settecentoquarantotto persone controllate, 452 veicoli controllati, elevate 25 sanzioni per violazioni al Codice della Strada, 7 esercizi commerciali controllati, 1 sequestro di sostanza stupefacente con conseguente contestazione art. 75 DPR 309/90: è questo il bilancio delle principali attività nell’ambito dei servizi di controllo per la prevenzione e il contrasto della criminalità mafiosa, mediante specifici moduli di coordinamento operativo tra le forze di polizia, effettuati nel mese di marzo, che ha interessato diversi comuni della provincia di Enna e in particolare il tratto di strade adiacenti la doppia linea ferrata in fase di costruzione tra Catenanuova e Sferro.

Questi controlli sono mirati all’intensificazione dell’ordinaria attività di prevenzione, anche con l’impiego di risorse aggiuntive e, nello specifico, gli equipaggi della Polizia di Stato, dei Carabinieri e della Guardia di Finanza, impiegati nei suddetti servizi, che hanno perseguito l’obiettivo di consolidare la presenza delle Istituzioni nel territorio, focalizzando le suddette attività su centri abitati, zone periferiche e piazze, garantendo maggiore sicurezza, limitando, altresì, i fenomeni legati alla criminalità diffusa e all’abuso di sostanze alcoliche e/o stupefacenti.

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Truffa all’Agea: sequestrati beni per 103mila euro

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Enna – I Finanzieri del Comando Provinciale di Enna, a seguito di un’indagine delegata dalla Procura Europea (EPPO) – sede di Palermo – hanno scoperto una truffa aggravata ai danni dell’AGEA (Agenzia per le Erogazioni in Agricoltura), per un valore pari ad oltre 103.000 euro, posta in essere da un imprenditore del settore agricolo operante nella provincia di Enna.

L’attività investigativa condotta dalle Fiamme Gialle, ha portato all’esecuzione di un provvedimento di sequestro di denaro e di un terreno, di oltre 13 ettari, emesso dal Giudice per le Indagini Preliminari presso il Tribunale di Enna, al termine di un’indagine a contrasto delle frodi nel settore dei fondi elargiti dall’Unione Europea in favore dell’agricoltura.

Le investigazioni eseguite dai militari del Gruppo della Guardia di Finanza di Enna, nell’ambito del più ampio ruolo di “polizia della spesa pubblica” a tutela del bilancio dell’Unione Europea, dello Stato e degli Enti Pubblici, hanno permesso di accertare che l’imprenditore agricolo indagato ha presentato domande uniche di pagamento all’AGEA, attestando falsamente di essere proprietario di terreni, poi oggetto di aiuti comunitari, in realtà di proprietà dell’ISMEA –  Istituto di Servizi per il Mercato Agricolo e Alimentare.

Tale meccanismo fraudolento è stato scoperto sia attraverso una attenta e mirata analisi della documentazione presentata dall’imprenditore, sia grazie alle indagini bancarie e ai dati acquisiti dalle banche dati in uso alla Guardia di Finanza.  

Sulla base degli elementi forniti dai militari delle Fiamme Gialle, il Gip del Tribunale di Enna, su richiesta del Procuratore Europeo Delegato, Autorità Giudiziaria specificatamente incaricata a vigilare sul corretto utilizzo dei fondi europei, ha emesso un provvedimento di sequestro preventivo di denaro e beni immobili, anche nella forma “per equivalente”, fino a concorrenza della somma di 103.000 euro, eseguito nei giorni scorsi dai Finanzieri del Gruppo di Enna.  

L’attività investigativa s’inquadra nel più ampio dispositivo di contrasto alla criminalità economico-finanziaria condotta dalla Guardia di Finanza, allo scopo di prevenire e reprimere gli illeciti in materia di spesa pubblica, a tutela degli interessi finanziari dell’Unione Europea e degli operatori economici onesti

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Cronaca

Allo stadio con coltelli: il Questore emette tre Daspo

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Niscemi – La promozione in Eccellenza’macchiata’ da comportamenti non etici. Il Questore della Provincia di Caltanissetta Pinuccia Albertina Agnello, previa istruttoria della Divisione Polizia Anticrimine della Questura, ha emesso tre provvedimenti di divieto di accesso alle competizioni sportive, nei confronti di sostenitori del Niscemi Calcio.

Si tratta di un 57enne, di un 22enne e di un minorenne, resisi responsabili, il primo, di accensione di fumogeni all’interno dello stadio nel corso dell’incontro, e gli altri due, a seguito dell’operazione di filtraggio, trovati dai poliziotti in possesso di coltelli a serramanico nel corso dell’incontro di Calcio Niscemi-Aci Bonaccorso, disputato lo scorso 16 marzo a Niscemi e valevole per il campionato dilettantistico di Promozione, girone D.

Tutti e tre sono stato denunciati alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Gela e sottoposti al divieto di accedere alle competizioni sportive per la durata di due anni.

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Direttore Responsabile: Giuseppe D'Onchia
Testata giornalistica: G. R. EXPRESS - Tribunale di Gela n° 188 / 2018 R.G.V.G.
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