Sicilia, ne sentiamo parlare come una terra i cui figli sono destinati ad emigrare, una terra in piena Crisi Economica ed Occupazionale, senza prospettive, ma se si osserva con onestà la Sicilia, ci si rende conto delle grandi risorse e ricchezze che la Sicilia ha avuto nei tempi passati e che ancora adesso ha.
Oggi non sappiamo cogliere, o peggio ancora, vi è la volontà politica di nascondere le ricchezze della Sicilia e di soffocare le grandi opportunità di crescita che invece ci sono, noi di fratelli d’Italia siamo per la crescita della Sicilia e di tutta l’Italia, e vogliamo farvi vedere quello che noi abbiamo visto.
Madre natura è stata generosa, collocando la nostra amata Sicilia proprio al centro di tre continenti, circondata da uno splendido mare, una posizione geografica con accesso privilegiato al Nord Africa, al Medio Oriente e all’Europa Continentale, al centro del più importante snodo commerciale del mondo.
Davanti la costa meridionale della Sicilia, sulla più importante strada commerciale del mondo, si possono vedere transitare migliaia di navi che trasportano merci di ogni tipo, che trasportano ricchezza che la Sicilia “DEVE” sapere intercettare, ricchezza e benessere che oggi lasciamo che scivoli verso altri luoghi lontani.
Ma madre natura è stata davvero magnanime, regalando un grandissimo golfo alla Sicilia, ideale a proteggere una grande infrastruttura portuale lineare adatta ad ospitare navi lunghe come quattro campi di calcio affiancati, le Mega Navi che oggi solcano i mari e che non trovano approdo in Italia.
Il grande golfo di Gela con a ridosso la sua omonima grande pianura è ideale per realizzare un grande porto hub offshore a bassissimo impatto ambientale e a sviluppare un grande e funzionale retro porto, andando a recupere le aree oggi degradate della ex raffineria petrolifera e dell’attuale zona industriale.
Un porto Hub da costruire sulla più importante rotta commerciale del mondo, baricentrico tra il canale di Suez e lo stretto di Gibilterra, il luogo perfetto per realizzarlo è proprio in Sicilia, davanti le coste di Gela, un porto strategico per il sistema paese in grado di collegare, tramite feeder, gli attuali porti esistenti che altrimenti sarebbero marginali nel trasporto merci marittimo.
Questa infrastruttura è divenuta ancora più cruciale con il raddoppio del Canale di Suez del 2015, che ha ridotto i tempi di attraversamento del canale da 11 ore a sole 3 ore e trasformando il flusso delle navi da alternato a flusso continuo bidirezionale, incrementando notevolmente il traffico navale.
Nel 2016 nel Canale di Suez sono transitate 16800 navi che hanno trasportato quasi 820 milioni di tonnellate di merci.
Per una ripresa economica rilevante del nostro territorio e di tutto il versante sud orientale della Sicilia, pertanto, urge intercettare il flusso commerciale proveniente dal canale di Suez. I dati del 2017 confermano in crescita il traffico marittimo nel mare mediterraneo con 17550 navi in transito davanti la costa gelese.
A scanso di equivoci è necessario rendere noto che la costruzione di una Piattaforma Logistica nel Mare di Gela non è un’idea dell’ultima ora.
Correva l’anno 2017 e, giorno 22 del mese di maggio, Fratelli d’Italia di Gela – con un comunicato stampa, ha condiviso e ha sostenuto la proposta dell’allora Sindaco ingegnere Domenico Messinese, già illustrata a Roma nella sala del Senato in Santa Maria in Aquiro, di costruire il porto hub nel Mare di Gela. Pur essendo, allora, all’opposizione, noi di Fratelli d’Italia siamo sempre costruttivi e la nostra azione politica non è mai stata guidata dall’opportunismo. Oggi più che mai, pertanto, Fratelli d’Italia di tutto il Libero Consorzio di Caltanissetta ha le carte in regola per rivendicare la giustezza di quella scelta in coerenza con gli ideali e lo spiritico patriottico che il nostro partito ha saputo esprimere in tale circostanza in tempi non sospetti. Si è intravista un’opportunità e le opportunità non hanno colore politico. Il tempo è sempre galantuomo.
Realizzare il porto offshore al largo del Golfo di Gela non è una questione campanilistica, come erroneamente si potrebbe pensare.
Il territorio gelese offre condizioni favorevoli uniche che altri territori non hanno. Da un’analisi condotta sull’orografia dei fondali, a sud della Sicilia, infatti, si è rilevato che è possibile realizzare soltanto nel Golfo di Gela, grazie alla sua particolare conformazione orografica, un’infrastruttura offshore che possa essere utilizzata da hub logistico in grado di soddisfare alle esigenze del traffico navale attuale e di quello potenzialmente sviluppabile in futuro, comprese le mega navi che troverebbero finalmente un approdo per il transhipment proprio al centro del Mediterraneo. Gela ha ancora in piedi l’infrastruttura dell’attuale area industriale, ex raffineria, che si affaccia sul Golfo con un asse ferroviario attrezzato che con l’aeroporto di Comiso, a pochi chilometri dal territorio gelese, consentirebbe di realizzare una Zona Economica Speciale (ZES), permettendo di attivare un polo logistico nella matrice mare-terra-aria.
Gela ha alle sue spalle una vasta pianura, la seconda dopo quella di Catania, che consente lo sviluppo di un adeguato retro porto, fondamentale per lo sviluppo di attività collaterali e di tutto l’indotto che ne deriverebbe.
Si parla di 30.000 o 40.000 nuovi posti di lavoro. Non sono quisquiglie.
Senza contare che le navi, al loro passaggio, possono rifornirsi su Gela di GNL (Gas Natural Liquefatto) sempre più usato come carburante nel trasporto marittimo per ridurre costi e inquinamento ambientale.
Non stiamo parlando di pura utopia, fantasticherie o soltanto di un sogno, ma stiamo portando all’attenzione dei siciliani di una rande opportunità.
La strada è stata tracciata proprio dall’ex Sindaco di Gela Ing. Domenico Messinese che ne ha seguito personalmente gli sviluppi progettuali e normativi, raccogliendo manifestazione di interesse di privati ad investire per la realizzazione dell’infrastruttura logistica e costruendo il contorno normativo per la realizzazione di questa importantissima opera strategica, sottoscrivendo l’accordo di adesione di Gela all’area logistica integrata del quadrante della Sicilia orientale (11.07.2017) e ponendo le basi per la firma dell’Accordo di programma per l’area di crisi complessa di Gela con il MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO (11/09/2018) che prevede nel Progetto di Riconversione e Riqualificazione Industriale, avendolo come asse prioritario per il rilancio economico, proprio lo sviluppo portuale e logistico .
È chiaro che la posta in gioco è altissima. C’è una partita da giocare dove ogni giocatore dovrà fare la propria parte. Realizzare un progetto di tali proporzioni è fondamentale per le generazioni future e non solo per Gela o per l’area del Nisseno, ma anche per la Città Metropolitana di Catania, per i liberi consorzi di Siracusa e Ragusa, per la Città Di Messina. I benefici e lo sviluppo sono per tutta la Sicilia a partire proprio dalla sua parte orientale, con ricadute di sviluppo per l’agricoltura, il turismo, l’industria e l’artigianato.
Attraverso la ricerca di finanziamenti privati e pubblici, attraverso una seria programmazione che abbia la capacità di attrarre questi investimenti, attraverso tutto ciò e nell’interesse dei cittadini delle aree interessate sopra menzionate, la classe politica di Fratelli D’Italia di riferimento si impegna a promuovere e sostenere la realizzazione della Piattaforma Logistica nel mare di Gela, un’opera di grande valore strategico ed economico per il paese.
La Direzione Provinciale di Fratelli d’Italia, prossimamente organizzerà una riunione dei dirigenti e con i rappresentanti istituzionali, il consigliere comunale,la deputazione, nazionale, regionale ed Europea, al fine di sviluppare al meglio la tematica e dare un contributo costruttivo, oltre ogni interesse di parrocchia, affinchè, questo martoriato territorio, possa, finalmente, ambire allo sviluppo che gli spetta e che classi politiche (incapaci)? non hanno saputo o voluto portare avanti.
Damiano Lauretta della direzione Provinciale di FdI.