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Politica

Pisa: perché a Niscemi si deve ‘cambiare pagina’

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Stamane le famiglie di Niscemi si sono svegliate ritrovando
nelle proprie cassette postali una lettera aperta ai cittadini inviata dal candidato
Sindaco Dott. Carlo Pisa in cui si raccontano le motivazioni profonde che lo hanno
spinto a scendere in campo per dare alla città un’alternativa migliore rispetto a chi
ha amministrato durante gli ultimi cinque anni.
Cambiamo Pagina è il messaggio e l’invito della lettera del Dott. Pisa, che tocca
vari punti e sensibilità della comunità niscemese, dall’emergenza giovanile a
quella economica (riguardante le difficoltà del comparto agricolo) e sociale,
passando per la riqualificazione urbana e la valorizzazione culturale e territoriale.
Dichiara il Dott. Pisa: “la nostra città vive un declino culturale, economico e sociale
senza precedenti. Carenza di servizi e infrastrutture; mancanza di idee e
innovazione; perdita di valori e tradizione; degrado urbano e sociale. Di fronte a
questo torpore due scelte sono possibili: rassegnarsi al declino oppure Cambiare
Pagina”.
Pochi punti che raccolgono proposte concrete e realizzabili – “un piano dettagliato
di azione, una visione di città che non lasci indietro nessuno, un programma
originale e una squadra di persone al servizio dei cittadini” – per dare ai niscemesi
risposte certe e una speranza di cambiamento.
La candidatura del Dott. Pisa è “espressione della società civile, di una personalità
lontana dai partiti che ha raccolto il sostegno di forze produttive, associazioni,
giovani volontari e cittadini che sono tornati ad appassionarsi alla politica e che
per la prima volta si candideranno per un posto tra le fila del Consiglio Comunale”.
Rinnovare la classe dirigente, riportare contenuti, competenza, dibattito, voglia di
fare ed entusiasmo, è questo l’obiettivo di “Cambiamo Pagina”.
Nei giorni scorsi Carlo Pisa ha incassato il sostegno dei Dem e di alcune
personalità politiche di Centro e Centro.

Ecco la lettera:

“Cari Concittadini,
Sono tempi difficili quelli che stiamo attraversando.
In queste settimane ho ascoltato le storie di tanti di voi. Cittadini umili che lavorano
e fanno di Niscemi una grande comunità. Persone che hanno voglia di mettersi in
gioco, di non piegarsi alla rassegnazione e all’ingiustizia. Una grande famiglia, quella
niscemese, che mi ha spinto a scendere in campo e candidarmi alle prossime Elezioni
Comunali.
Lo sappiamo, la nostra città vive un declino culturale, economico e sociale senza
precedenti. Carenza di servizi e infrastrutture; mancanza di idee e innovazione; perdita
di valori e tradizioni; degrado urbano e sociale. Di fronte a questo torpore due scelte
sono possibili: rassegnarsi al declino oppure Cambiare Pagina.
Se vogliamo Cambiare davvero, non possiamo affidare le nostre speranze al singolo,
le donne e gli uomini che corrono da soli falliscono. Per questo vi chiedo un impegno
per Niscemi, insieme interpreteremo la voglia, la passione e il CORAGGIO delle IDEE.
La speranza di una comunità che crede ancora nel cambiamento e nei progetti concreti
per la nostra città.
Nessuna promessa irrealizzabile ma un piano dettagliato di AZIONE, una visione di
città che non lasci INDIETRO NESSUNO, un programma originale e una squadra di
persone AL SERVIZIO DEI CITTADINI.

Partiamo dai luoghi del cuore e dalle periferie, per affidare ai giovani le chiavi della
città.
A Voi ragazzƏ, di cui nutro ammirazione, mi sento di dire che siete fucina del nostro e
soprattutto del vostro presente. Vedervi partire, non riuscire a istaurare un rapporto
di dialogo e di sincera collaborazione, non poter esperire con passione i vostri
sogni e lasciarvi una città anonima, precarizzata sotto tanti profili da una cattiva
amministrazione della cosa pubblica, è un errore che non possiamo e non dobbiamo
correre.
A Voi cittadini che tornate dal lavoro, a voi che pensate di non farcela, che vivete
nell’incertezza economica, che coltivate la terra con l’amore dei Nostri Padri; a voi che
accudite gli anziani e le persone più fragili; a voi che nonostante le difficoltà andate
avanti, imperterriti dritti per la vostra strada. A voi che avete saputo dire “No”, perché
la Coerenza e l’Onestà sono valori rari e non merce di scambio.
A voi impegnati nello sport e nel sociale, esperienze che arricchiscono la vita e ci
rendono solidali.
A Voi tutti, cari compaesani, chiedo il vostro impegno e la vostra forza d’animo per
scrivere insieme una Nuova Storia”.

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Il Pd festeggia la rinascita nell’era di Terenziano e apre una sede in centro

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  I big del partito, dal segretario regionale Anthony Barbagallo a quello provinciale Renzo Bufalino oltre che tutti i dirigenti locali, consiglieri ed assessori, per l’inaugurazione della sede del Pd in via Vella in centro storico.

Un’occasione per festeggiare la risalita dal baratro del Pd ( il punto più basso è stato la perdita di un seggio storico all’Ars)che in un anno ha vinto le elezioni amministrative scegliendo (non senza difficoltà iniziali) di appoggiare Di Stefano ed ora ha 6 consiglieri, due assessori al Comune di cui uno vicesindaco, un consigliere in Provincia, Antonio Cuvato l’unico gelese. Non ci si meraviglia se i Dem dicono di voler essere fedeli al progetto di governo della città meglio noto come “Modello Gela”. Finora quel modello per far rinascere il Pd gelese ha funzionato.

Tra gli ospiti dell’inaugurazione della sede il sindaco Di Stefano (anche se il modello Gela si è fermato a Gela lui dice che bisogna proseguire nell’espressione tra i civici della provincia) e il coordinatore cittadino di PeR Franco Liardo ( dice si ad alleanze solo progressiste). C’era pure l’ex vicesindaco Viviana Altamore che di recente ha aderito ai Dem.

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Gruppo di FdI chiede le dimissioni del sindaco e pure del coordinatore meloniano a Mazzarino

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Mazzarino. Una quarantina tra iscritti e simpatizzanti di Fratelli d’Italia evidenziano che le ultime sedute del Consiglio Comunale hanno fatto emergere, in tutta la sua interezza, quanto sia profonda ed insanabile la crisi politica dell’amministrazione del Sindaco Faraci.Ritengono che il periodo buio che sta attraversando la politica locale non abbia precedenti nella storia di Mazzarino.


Un Consiglio Comunale imbrigliato in sterili ed inutili dibattiti, scadenti sia nella sostanza che nella forma, lontani dal giusto, doveroso e democratico confronto politico, che dovrebbe essere mirato, invece, all’individuazione di soluzioni per risanare la ormai profonda crisi Socio-Economica del nostro Paese.Poco edificante è stato, infatti, lo scambio di accuse reciproche tra i componenti dell’ex maggioranza, scambio che non interessa alla collettività, sempre più preoccupata, invece, dalle nefaste ricadute che la crisi sta avendo sul tessuto socio-economico della città”- sostengono.

I meloniani lanciano un monito: il consiglio comunale lasci perdere le questioni personali e il profilo giustizialista (saranno le Istituzioni preposte a svolgere le relative indagini e a far luce sulle presunte illegalità commesse, con la conseguente individuazione dei responsabili), torni, invece, ad occuparsi delle ataviche problematiche cittadine: dell’approvazione dei bilanci, del ripianamento dei debiti, dello stato delle strade, del rilancio economico, della sicurezza, delle politiche per giovani ed anziani, tematiche scomparse dall’agenda politica.
Il Sindaco prenda atto del fatto che ormai è delegittimato politicamente, non solo dalla stessa coalizione che lo ha sostenuto appena 11 mesi fa, ma anche dalle altre forze politiche e sociali della città, infatti nessuna delle quali ha raccolto il suo appello del “Patto per la città”, ad eccezione della Lega.


“Già qualche mese fa, con un comunicato stampa, abbiamo espresso le nostre perplessità sulla pseudo-risoluzione della crisi politica e amministrativa della maggioranza e i fatti ci hanno dato ragione.
Per quanto detto e per evitare il continuo stillicidio e la lenta agonia in attesa di una possibile mozione di sfiducia, peraltro già annunciata da alcuni gruppi consiliari, chiediamo al Sindaco di rassegnare le dimissioni, ritenendole la strada maestra per uscire da questa fase di caos politico e stallo amministrativo, indubbiamente deleteri per la collettività.Si dia la parola ai cittadini con nuove elezioni amministrative, da tenersi alla prima tornata utile”- concludono

Critiche pure al loro partito:”nella piena convinzione, inoltre, che i partiti politici, in momenti di emergenza e di crisi politica così profonda, devono essere responsabilmente presenti e propositivi, non possiamo più tollerare né la totale assenza al dibattito politico locale di F.d.I., né la latitanza sui tanti problemi della città, dovute ad una conduzione abulica ed arbitraria nonché assolutamente non adeguata del Coordinatore comunale di Mazzarino, al quale chiediamo un deciso passo indietro.Consapevoli della disastrosa situazione finanziaria dell’Ente, siamo pronti, responsabilmente e alla luce del sole, a porci da interfaccia tra le istituzioni comunali e i governi, regionale e nazionale, per affrontare le questioni locali, prima di ogni altra cosa il risanamento dei conti comunali e il ripiano dei debiti, e per individuarne le possibili soluzioni”

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Donegani:”la crisi dell’area progressista certificata oggi deriva da scelte del recente passato”

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Le elezioni provinciali hanno fornito alcuni importanti spunti di riflessione. Un dato è rappresentato dal fatto che i due candidati espressione del centro-destra, anche se diviso, sono risultati i più suffragati. Ciò, se da un lato dà il senso della forza della coalizione di centro-destra, rappresenta dall’altro un segnale inequivocabile della crisi dell’area progressista.

La pensa così il segretario regionale di PeR Miguel Donegani che insiste sulla criso del campo progressista.

“E’ una crisi che viene certificata oggi, ma le cui cause vanno ricercate in alcune scelte del recente passato, che noi come PeR abbiamo sempre criticato e stigmatizzato: ci riferiamo ovviamente a quanto accaduto in occasione delle elezioni amministrative comunali del 2024, allorquando venne imbastita una coalizione con all’interno forze progressiste e partiti espressioni invece dell’area di centro-destra, al solo fine di portare a casa il risultato elettorale. Fu un errore strategico che criticammo aspramente e che ci portò, per rispetto nei confronti dei nostri iscritti ed elettori, a correre da soli, ritenendo la nostra proposta inconciliabile con i valori incarnati da forze organiche al governo regionale. I medesimi errori vennero perpetuati anche nella successiva fase del ballottaggio, allorquando venne rifiutata la nostra proposta di “apparentamento”, che avrebbe dato maggiore rappresentatività in Consiglio Comunale alla compagine progressista. E’ palese che quella maggiore rappresentatività avrebbe costituito, nelle elezioni provinciali di domenica, una forza importante a sostegno della candidatura del sindaco Di Stefano. E’ un ragionamento che va esteso chiaramente anche agli altri comuni della Provincia, che, come Gela, hanno preferito, nelle rispettive elezioni amministrative, investire su una coalizione eterogenea, piuttosto che su un progetto politico chiaro e riconoscibile, quindi marcatamente progressista e riformista. La mancanza di un vero senso di appartenenza a valori condivisi tra i consiglieri votanti ha portato ad una dispersione del consenso tra le stesse fila dell’area di centro-sinistra. Noi come PeR abbiamo, ancora una volta in maniera coerente con i nostri valori e ideali, sostenuto la candidatura di Di Stefano come Presidente della Provincia, perchè era l’unica espressione di una coalizione progressista e riformista, in contrapposizione alle due candidature di Tesauro e Conti, espressioni invece dell’area di centro-destra”- commenta il.leader di PeR

Cosa accadrà nell’immediato futuro?

“Noi continueremo a fare quello che abbiamo sempre fatto sino ad oggi, senza attendere eventuali rimpasti o rimodulazioni in giunta, che mai abbiamo chiesto. Se il Sindaco dovesse finalmente dare alla propria compagine amministrativa una connotazione realmente progressista e riformista, senza contaminazioni con forze e partiti di centro-destra, PeR sarà pronta ed aperta al dialogo, ma solo sui temi che interessano la città e sulle tante emergenze irrisolte che ancora sono sotto gli occhi di tutti”- conclude

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Direttore Responsabile: Giuseppe D'Onchia
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