Roma – Lo Stato italiano per affrontare questa condizione e dare pieni diritti a questi ragazzi con disabilità approva la famosa Legge 104/1992 che tra l’altro prevede l’istituzione dell’assistente per l’autonomia e la comunicazione.
Questa figura professionale svolge un ruolo centrale nell’ambito educativo, supportando il lavoro dei docenti di sostegno e contribuendo a garantire l’esercizio concreto ed effettivo del diritto allo studio e dell’inclusione scolastica degli studenti con disabilità.
Ma pur con tutto ciò, pur avendo istituito la figura professionale dell’Assistente per l’Autonomia e la Comunicazione già nell’ormai lontano 1992 ad oggi ancora si attende la regolamentazione e la stabilizzazione di questa figura all’interno delle scuole.
Per la mancanza del completamento dell’iter normativo con la stabilizzazione e relativa regolamentazione degli Assistenti per l’Autonomia e la Comunicazione (ASACOM), figure fondamentali per garantire il diritto allo studio e all’inclusione, questi professionisti si trovano spesso in condizioni lavorative precarie, con contratti discontinui non adeguatamente regolamentati e quindi prede “sociali” di enti locali e cooperative che il più delle volte diventano gli “sfruttatori” di questi lavoratori.
Alla luce di questo quadro lavorativo deprimente prendiamo atto che è stata elaborata una proposta di legge volta alla stabilizzazione e valorizzazione professionale degli ASACOM , riconoscendo finalmente il loro lo status di lavoratori strutturati nel sistema scolastico pubblico.
Ribadiamo che attualmente, la figura dell’Assistente per l’Autonomia e la Comunicazione è regolamentata principalmente dalla Legge n. 104/1992, artt. 13 che riconosce agli alunni con disabilità il diritto a misure di sostegno per l’autonomia e la comunicazione.
Tuttavia, non esiste un inquadramento giuridico unico e specifico per gli ASACOM , che rimangono di fatto dipendenti da cooperativa o enti locali, con disparità contrattuali e retributive a livello nazionale.
Questa mancanza di omogeneità giuridica della figura professionale, dal 1992 ad oggi ha creato in ogni Regione professionisti con titoli diversi che vivono nel pieno precariato del mondo del lavoro.
Bene che ci sia finalmente la volontà politica dello Stato Italiano di riconoscere il dovuto diritto alla stabilizzazione di questi lavoratori, ma da un’analisi dei disegni di legge attualmente in discussione dobbiamo evidenziare che per come sono formulati rischiano di lasciare fuori tantissimi professionisti che da anni svolgono tale professione.
Prevedere come titolo di studio solo la laurea L-19, Scienze dell’Educazione e Formazione, escluderà tantissimi professionisti che da anni svolgono in maniera professionale dalla dovuta stabilizzazione.
Le Regioni italiane negli anni hanno pubblicato vari bandi per il reclutamento degli Assistenti all’Autonomia ed alla Comunicazione con diversi titoli di laurea e non solo con la laurea L-19, Scienze dell’Educazione e Formazione.
Ad esempio la Regione Siciliana, ma anche altre Regioni, ha sempre assunto per questo ruolo professionale anche i laureati in Scienze Pedagogiche, laurea in Psicologia, laurea in Scienze dell’Educazione, laurea in Pedagogia, laurea in Scienze della Formazione Primaria, laurea in tecnico della riabilitazione psichiatrica ed altre lauree equipollenti.
Questa proposta di legge rappresenta un passo fondamentale verso una scuola realmente inclusiva, in linea con i principi della Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità (CRPD) , e ratificata dall’Italia con la Legge n. 18/2009.
Stabilizzare gli ASACOM significa non solo migliorare le loro condizioni lavorative, ma anche garantire un servizio di qualità per gli studenti con disabilità, promuovendo una società più equa e inclusiva.
Ma non vorremmo che questa stabilizzazione si trasformi per circa l’80% degli attuali operatori in un dramma della disoccupazione perchè in possesso di titoli diversi da quello L-19 Scienze dell’Educazione e Formazione
Invitiamo quindi le istituzioni in indirizzo, ognuno per il proprio ruolo, di prevedere come titoli idonei alla professione di Assistente per l’Autonomia e la Comunicazione non solo la laurea in Scienze dell’Educazione e Formazione, ma anche tutte le altre che dal 1992 sono abilitanti al ruolo da stabilizzare e quindi anche i laureati in Scienze Pedagogiche, laurea in Psicologia, laurea in Scienze dell’Educazione, laurea in Pedagogia, laurea in Scienze della Formazione Primaria, laurea in tecnico della riabilitazione psichiatrica ed altre lauree equipollenti.
Certi di un esito positivo alla notra istanza, come O.S. rimaniamo a disposizione delle Istituzioni in indirizzo per ogni ulteriore chiarimento