Fuoco in uno stabile di via Carfi’ nel quartiere Caposoprano nel tardo pomeriggio di oggi.
Per motivi ancora al vaglio dei vigili del fuoco, ancora sul posto, un focolaio si è sprigionato da un appartamento di una palazzina della trasversale di via Morselli.
Sul posto sono intervenuti i Vigili del fuoco che hanno domato le fiamme.
Non ce l’ha fatta il piccolo Loris Rodoti, 9 anni, rimasto gravemente ferito lo scorso 28 gennaio dopo essere stato investito da un’auto, nel quartiere Settefarine. Ricoverato prima all’ospedale di Catania e successivamente a quello di Palermo, i medici hanno fatto il possibile per strapparlo alla morte.
Strazio, dolore e lacrime per l’intera comunità gelese che ha sperato fino all’ultimo, in un miracolo.
A terra, al centro della carreggiata, spaventato, ferito. Solo il gesto di un sovrintendente di polizia, in servizio al locale Commissariato, ha evitato un triste epilogo. L’episodio che vi raccontiamo si è verificato nelle ultime ore sulla strada statale 115 Gela-Licata. Il poliziotto, fuori servizio, era in auto con la propria famiglia direzione Castelvetrano, quando giunto all’altezza di contrada Piano Marina, si è accorto della presenza di un cane che era stato precedentemente investito.
L’animale era immobile. Il poliziotto lo ha recuperato, avvolto con delle coperte (che avrebbe dovuto portare ad un congiunto), lo ha caricato in auto e adagiato nei locali di una stazione di servizio, chiamando i soccorsi. Il cane (un meticcio di pochi anni), è stato trasportato al “Dog Village”, il canile del buterese e sottoposto alle cure del caso. L’animale sta bene, nonostante le varie fratture al costato. Lunedì, quasi sicuramente, sarà sottoposto ad un intervento chirurgico. Abbiamo voluto raccontarvi questa vicenda perché qualsiasi gesto di ognuno di noi, fatto con cura e amore, aumenta il bagaglio umano e professionale e può decisamente cambiare il finale della storia. L’animale, infatti, rischiava di essere travolto (e ucciso) da altre auto in corsa provocando una situazione di pericolo alla circolazione stradale.
Tempi brevi per il riavvio dei lavori di allestimento del Museo della Nave. Si presume che entro il prossimo mese potranno riprendere gli interventi dopo il black -out dovuto al furtobdi cavi di rame che ha rallentato notevolmentela tabelladi marcia: a questo punto si pensa all’allestimento del museo con la composizione del relitto arcaico della Nave, già oggetto di due mostre, una a Forlì ed una a Gela, che ha portato circa 10.000 visitatori.
Abbiamo chiesto lumi all’assessore regionale Francesco Scarpinato ( nella foto sopra) che così ci ha risposto attraverso il suo ufficio stampa: “E’ attualmente in fase di completamento il ripristino dell’impianto elettrico del nuovo museo dei relitti greci di Gela, reso possibile grazie ad un ulteriore intervento economico dell’Assessorato Beni Culturali conseguente all’ingente furto di cavi di rame subito lo scorso anno.
Con la funzionalità degli impianti – elettrici e di videosorveglianza – avranno inizio le fasi di allestimento del Museo il cui avvio è previsto nel prossimo mese di aprile. Le casse contenente i legni della nave, restauratianni addietro presso il laboratorio del Mary Rose Trust a Portsmouth, saranno aperte e sotto la guida della Soprintendenza di Caltanissetta il relitto sarà ricomposto all’interno della grande sala espositiva del nuovo museo. L’allestimento sarà completato da vetrine espositive contenenti i reperti provenienti dall’imbarcazione e installazioni multimediali”.
Va da sé che dal momento in cui le casse contenenti la Nave ed ancora custodite nella sala centrale del Museo archeologico, anch’esso in fase di lavori di ristrutturazione, gli interventi subiranno una nuova accelerazione.
Da due anni la facciata esterna è stata ripristinata secondo il progetto degli anni ’50. La vetrata che copre la nuova rampa di scala esterna è stata completata. È stata sostituita la protezione in ferro con una nuova, più bassa. Dono stati piantumati nuovi alberi nel giardino esterno, che dovrebbero fiorire in primavera. Restano da montare le vetrate nella parte superiore della facciata nord e sud, dove è stato creato un corridoio.
Occhi puntati sui tesori archeologici di Gela sui quali associazioni e comitati di quartiere mantengono il monitoraggio costante.