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Cronaca

Per entrare in ospedale, tamponi a 10 km di distanza

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Gela – Il Comitato Gelensis Populus e l’associazione L.A.T.E. “Maurizio Nicosia” lamenta la circostanza che da lunedì 16 agosto  per potere accedere al reparto di talassemia i pazienti non ancora vaccinati si devono sottoporre a tampone presso la struttura di contrada Brucazzi piuttosto che nello stesso ospedale, come è sempre stato, e ciò in rispetto ad una recente direttiva emanata dal Direttore Sanitario Luciano Fiorella.

“Siamo abituati ad immaginare ospedali che erogano servizi alla collettività-si legge in una nota di Gelensis Populus L.A.T.E. “Maurizio Nicosia” presenti in ospedale –

cercando di non arrecare ulteriori fastidi, pensieri e spostamenti agli utenti, ed in particolare a quei soggetti che fanno accesso alla struttura per terapie invasive, cosa che evidentemente non è in uso al Presidio Ospedaliero Vittorio Emanuele di Gela.

La struttura non è nuova a garantire “disservizi” al proprio bacino di utenza dinnanzi ai quali la politica tutta, al di là della lamentela formale, dell’articolo o dell’intervista televisiva, che mira ad accumulare like e visualizzazioni, nulla è in grado in concreto di mettere in atto, costringendo l’utenza a sottostare a tutto ciò e non solo.

Nella giornata di lunedì una associata della L.A.T.E., residente in un paesino limitrofo, venuta a Gela per una trasfusione, si è portata presso la contrada Brucazzi per sottoporsi al tampone prima di accedere al reparto in ospedale.

Lì giunta non ha trovato la propria sacca di sangue e quindi ha dovuto fare ritorno a casa, con l’unica “consolazione” di avere avuto l’esito negativo al tampone.

Da quanto ci viene riferito le motivazioni di questa scelta sono tutte legate alla mancanza di personale.

La stessa mancanza di personale che oggi fa dire esistente, solo sulla carta, il reparto di terapia intensiva, mentre i pazienti vengono dirottati altrove.

Ma cosa volete possa interessare e che colpa ne può avere l’utenza o i malati cronici se la direzione generale non è in grado di ovviare alla carenza di personale o tramite l’assunzione e/o la mobilità di personale adeguato al numero della popolazione e dei servizi da erogare.

Mentre tutto questo si consuma sotto gli occhi ciechi della politica tutta e delle sigle sindacali

Chiediamo alla politica locale e regionale di intervenire immediatamente chiedendo l’istituzione di un tavolo permanente locale alla presenza delle associazioni che operano all’interno dell’ospedale che monitori la realtà ospedaliera.

L’associazione L.A.T.E. “Maurizio Nicosia” valuterà nell’immediato se riallacciare i contatti con il vicino ospedale di Caltagirone per una maggiore tutela dei pazienti propri associati”.

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Cronaca

Litiga, poi prende pistola e spara contro la saracinesca della vittima. Arrestato diciassettenne gelese

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Un ragazzo di 17 anni, è stato arrestato dai carabinieridel Reparto Territoriale di Gela che hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal Tribunale per i Minorenni di Caltanissetta, su richiesta della Procura. Il giovane è ritenuto responsabile di porto e detenzione illegale di armi e munizioniIl provvedimento scaturisce da un episodio verificatosi a Gela la sera del 17 novembre scorso, quando il minore, a seguito di una lite per futili motivi con un altro soggetto, si sarebbe armato di pistola e in sella ad uno scooter – poi risultato rubato a Gela un anno fa – avrebbe esploso sei colpi di arma da fuoco cal 7.65 contro la saracinesca e il garage della vittima, con chiare finalità intimidatorie.Le immediate indagini condotte dai Carabinieri hanno consentito di ricostruire in breve tempo la dinamica dei fatti, grazie alle testimonianze raccolte e all’analisi dei sistemi di videosorveglianza presenti nella zona. Gli elementi emersi hanno delineato un solido quadro indiziario a carico del giovane. Nel corso di una perquisizione operata a carico del minore è stato rinvenuto nella sua disponibilità lo scooter verosimilmente utilizzato per compiere il gesto e alcune munizioni dello stesso calibro occultate nella tasca del giubbotto.Il minore, indagato anche per minaccia aggravata e ricettazione, è stato condotto presso l’Istituto Penale per Minorenni di Caltanissetta, dove rimane a disposizione dell’Autorità Giudiziaria

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Cronaca

Incendio: la polizia locale accerta il dolo ed individua il responsabile

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Modica – La polizia municipale e’ intervenuta in Via Fiumara, alle spalle del depuratore comunale, per un incendio nei pressi di una struttura abbandonata, presumibilmente il vecchio impianto municipale.

La pattuglia, nel corso del sopralluogo, unitamente ai vigili del fuoco, intervenuti per domare le fiamme, ha riscontrato la presenza di cumuli di rifiuti speciali di vario genere. L’incendio rischiava di estendersi anche alla vallata della Modica – Fiumelato – Scicli, in particolare all’area demaniale. Le fiamme avevano interessato, nello specifico, la carcassa di un’autovettura, un fusto metallico, sedie e tavoli di plastica, porte di legno, alcune complete di vetri, materiale ferroso, tre recipienti in cemento-amianto e un contenitore per rifiuti di plastica.

La zona era stata avvolta da una coltre di fumo nero visibile anche dal centro città. Nel proseguimento delle indagini si è risalito all’autore, un 41enne residente a Scicli.

L’uomo è stato denunciaro alla Procura della Repubblica di Ragusa per abbandono incontrollato di rifiuti al suolo e combustione illecita.

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Cronaca

Violenza sessuale su minorenne in ambito familiare, scatta un arresto a Gela

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E’ accusato di avere commesso reati di di violenza sessuale su una giovane ragazza infraquattordicenne, il cinquantenne arrestato dalla Polizia di Gela in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare, applicativa degli arresti domiciliari con braccialetto elettronico, emessa dal Gip di Gela, su richiesta della Procura della Repubblica, diretta da Salvatore Vella. L’uomo avrebbe costretto la ragazza, in più occasioni, a subire palpeggiamenti al seno, al sedere e alle parti intime, offrendole del denaro nel caso in cui avesse assecondato ulteriormente le sue pretese di natura sessuale.

I plurimi episodi di violenza sessuale sarebbero iniziati nel 2020 e continuati fino al settembre scorso, all’interno del contesto familiare, nel quale l’indagato viveva in quanto convivente della madre della giovanissima vittima. Gli ufficiali di Polizia Giudiziaria del Commissariato di Gela, hanno ascoltato la minore in presenza di un esperto in psicologia dell’età evolutiva. Ciò ha consentito di ricostruire attentamente i gravi episodi di violenza subiti dalla ragazza, confermati successivamente da altri testimoni che sono stati sentiti nel corso delle indagini. Massima continua ad essere l’attenzione della Procura della Repubblica e delle Forze di Polizia del territorio per il contrasto ai reati commessi in ambito domestico e familiare.

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